VISIONI OBLIQUE

24 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 12

L'austriaco Michael Haneke ha vinto la Palma d'oro con lo disturbante Das Weisse Band sui danni derivanti da un'educazione ultra repressiva

Domenica delle palme
La dissezione clinica di una società in apparenza idilliaca ma profondamente perversa (Das Weisse Band), l’ambientazione tanto desiderata dei grandi racconti americani in chiave francese (Un prophète), le provocazioni di un cineasta triste (Antichrist) e la seconda Guerra mondiale reinventata secondo le regole di un fumetto (Inglourious Basterds)… No, non stiamo nuovamente elencando i lungometraggi in competizione, ma semplicemente snocciolando il palmarès uscito dalle deliberazioni della presidente Huppert e dei suoi complici che, ma saranno solo loro a poterlo confermare fra qualche settimana, sottolinea una dispersione di premi che sembra il risultato di lunghe negoziazioni. Ma la spiegazione potrebbe essere più triviale: la lista dei vincitori è lo specchio dei venti film in competizione e piuttosto che cercare di trovare una logica nella frammentazione, la giuria ha scelto di scegliere a casaccio.


Dopo l'abbuffata cannoise L'incertain regard tornerà col numero 23/2009 il 7 giugno, subito dopo le Elezioni Europee.

22 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 10

Terry Gilliam e Verne Troyer per The Imaginarium of Doctor Parnassus

RSVP

Brad Pitt e Angelina Jolie salgono la scalinata del Palais abbracciati, Quentin Tarantino e Mélanie Laurent danzano sul tappeto rosso. Il pubblico urla di gioia e coloro che sono a caccia di un biglietto invito hanno il muso lungo. Per la maggior parte di loro non sarà la sera giusta. Davanti l'entrata del palazzo del festival sono svariate decine i cinefili che si aggirano già dal primo pomeriggio, in tenuta da sera, nel tentativo di conquistarsi l'invidiabile biglietto blu, quello che da accesso alla proiezione di gala, la celebre "montée des marces" per intenderci, del film che fa fibrillare l'intera Croisette. E mentre la proiezione di Inglourious Basterds inizia nella grande sala Lumière, alcuni si mettono già alla ricerca per un invito per il film di Sam Raimi programmato a mezzanotte. Altri tenteranno la fortuna all'indomani, stesso luogo, sperando di accedere a una delle proiezioni della giornata. Meno glamour, ma spesso più efficace.

:-( The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam
Troppe invenzioni bislacche, troppe scenografie oniriche, troppe animazioni sopra le righe. Quando il troppo stroppia. Per la cronaca è l’ultima interpretazione di Heat Ledger.
:-)) Enter the Void di Gaspar Noé
Sotto acido lisergico in una Tokyo plastificata e fluorescente il regista di Irreversible dispiega una mostruosa energia filmica.
:-( Map of the Sounds of Tokyo di Isabel Coixet
Melensa parodia involontaria di In the Mood for Love; insomma un film imbarazzante. Ci chiediamo come mai il direttore Frémaux possa averlo preferito a Tetro di Coppola.

:-)) Morrer como un homen di Joao Pedro Rodriguez
Canto elegiaco di una tradizione che pensavamo fosse andata perduta: la bellezza, la grandezza e la nobiltà del travestito.

21 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 9

Indien e Cowboy per Panique au village

Sundance - Andorra
Si apprendono cose interessanti leggendo i quotidiani francese in attesa che inizi la proiezione delle 8:30. Sembra che la ministra della cultura, Christine Albanel, abbia espresso la volonta' organizzatrice di un festival di cinema indipendente francese sul modello del Sundance. "Un'occasione supplementare per dare maggiore visibilita' a questo cinema indipendente" dice. Ma non uno qualunque, esclusivamente quello francese, al punto che la ministra si sente nell'obbligo di precisare con saggezza e lucidita' che "lo scopo non sara' quello di far concorrenza al Sundance". Questa iniziativa, che dovrebbe partire il prossimo gennaio, si terra' nel pittoresco e incantevole pricipato di Andorra. Una bizzarria politica al di fuori della Comunita' Europea posizionata sotto il doppio vioncastro del vescovo di Urgell e il presidente della Repubblica francese. Nella misura in cui Nicolas Sarkozy non ha mai osato calpestare il tappeto rosso di Cannes, esercizio il cui valore mediatico fa supporre che egli muoia d'invidia, Sarko avrebbe l-occasione di inaugurare un festival di cinema francese. Come co-vincastro ne avrebbe almeno il dovere.

:-/ Carcasses di Denis Coté
Intrigante realizzazione, ma particolarmente destabilizzante come primo film del mattino.
:-/ La terre de la folie di Luc Moullet
Docu-inchiesta campestre e inenarrabile di serial killer montanari dai delitti molto bizzarri. Ma il vero matto e’ il regista.
:-)) Panique au village di Vincent patar e Stephane Aubier
Cheval, cowboy e indien sono gli eroi di una serie d’animazione belga il cui formato cinema conserva per tuta la durata dei sui 75 minuti sincopati tutta la sua brutale poesia e l’umorismo sfasato.
:-)) Petition di Zhao Liang
Dodici anni di riprese eroiche e clandestine attorno a uno spietato ufficio di raccolta denunce e la sua corte dei miracoli.
:-))) The time that remains di Elia Suleiman
Dal Buster Keaton Palestinese il racconto di sessant’anni di una terra nata morta, di un non-paese, di un lutto impossibile. Un regalo d’amore personale a coloro che lo hanno aiutato a crescere.

20 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 8

Brad Pitt e Quentin Tarantino per Inglorious Basterds


No, we Can(nes)
E’ a Cannes che Bill Clinton nel suo nuovo smoking di marito della segretaria di Stato arrivera’ domani per lucidare la sua immagine di ex presidente degli Stati Uniti, al braccio di Sharon Stone per l’annuale gala dell’AmFAR e la lotta contro l’Aids. E’ sempre a Cannes che il vicepresidente AL Gore, candidato sfortunato alla Casa Bianca a iniziato nel 2006 con An Inconvenient Truth, documentario sulle conseguenze del cambiamento climatico, la sua marcia verso il Nobel per la pace. E’ ancora a Cannes che George Bush si è spesso fatto stroncare da Michael Moore e poi da Sean Penn; le spine, ma mai la palma per W. E’ a Cannes infine che Barak Obama, l’uomo del “Yes, we can” non verrà per mostrare al mondo quelle immagini che noi non sapremmo vedere. Immagini, da lui censurate, di prigionieri torturai sotto il regno di Bush nelle prigioni irachene e afgane. Immagini di una realtà che prima che il cinema americano e di Cannes se ne impossesseranno un giorno, superano già la fiction.

:-/ Inglourious Basterds di Quentin Tarantino
L'ex enfant prodige del cinema americano riscrive la storia della Seconda Guerra Mondiale attraverso una rilettura acida e scanzonata del genere bellico.

:-))) Einaym pkuhot di Haim Tabakman
Affascinante e sobrio dramma sull’attrazione fisica tra due uomini nel quotidiano della comunita’ ebrea ultra ortodossa di Gerusalemme. Al suo esordio il regista rende magnificamente palpabile il desiderio represso dei due innamorati.
:-)) Drag Me to Hell di Sam Raimi
Mentre il quarto Uomo Ragno e’ gia’ in volo, Sam Raimi torna alle radici con un fragrante horror a basso budget e ad alto tasso di paura pop.

19 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 7

I piedi di... Penelope Cruz e Pedro Almodovar per Los abrazos rotos
Un biglietto di protesta
Capita che l’attualità politica e sociale riesca a perforare la bolla irreale del Festival. In un’edizione che verrà ricordata per l’inusuale considerevole presenza di film a tematica omo e dintorni, risaltano in maniera ancora più vistosa le vicissitudini, riportate anche dai quotidiani nazionali, del 35enne Nicolas Persec che, in questi giorni, concede interviste davanti il Gran café, a due passi dalla Croisette. Vigile urbano a Cannes dal 2003, ha depositato presso il procuratore della regione una denuncia per assillo morale e omofobia all’interno dell’entourage lavorativo. Anche il suo collega Alain Marty ha fatto altrettanto. Ambedue hanno inoltre interpellato l’alta autorità per la lotta contro le discriminazioni e per l’uguaglianza (Halde) e sperano in un’inchiesta dell’ispettorato generale di polizia. “Non era per nulla ovvio mettere tutto ciò sulla pubblica piazza, assicura il presidente cannese del Sindacato nazionale dei vigili urbani. Ma abbiamo deciso di convocare i media affinché questa situazione termini”. Una strategia incoraggiata anche dal loro avvocato: “In Francia si fa finta di nulla fino a quando l’opinione pubblica non viene coinvolta”. Quale occasione migliore del Festival…

:-) Los abrazos rotos di Pedro Almodovar
Un’appassionante riflessione sulla settima arte che pero’ non aggiunge nulla di nuovo alla filmografia del regista spagnolo; un noir fin troppo perfetto che potrebbe finalmente conquistare l’agognata Palma d’oro.
:-) Amreeka di Cherien Dabis
La storia di una madre e di suo figlio ma al tempo stesso una variazione poetica sull’esilio e un esordio ben riuscito per la promettente regista giordano-palestinese.
:-)) I Love You Phillip Morris di Glenn Ficarra e John Requa
Il film piu’ atteso della Quinzaine si e’ rivelato un risultato veramente seducente, merito anche di un Jim Carrey in stato di grazie.
:-) Antichrist di Lars Von Trier
Cosa dire ? Bizzarro lo e’ sicuramente e non solo dal punto di vista della sceneggiatura, semplice da riassumere ; ma da quello del significato : indecifrabile !
:-/ Les herbes folles di Alain Resnais
Torna l'87enne maestro francese con un film eccentrico e volutamente poco comprensibile. Piu' che altro un esercizio di stile.

18 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 6

Scioperanti EDF


Giro di boa
Tiepido questo 62imo Festival ? Giunti a meta’ della rassegna la temperature si e’ inevitabilmente impennata : bagarre generale alla serata di Un prophete ; happenings a ripetizione alle proiezioni di Antichrist, fischiata dai giornalisti domenica e affossata da quattro malori, oggi, durante la sua presentazione ufficiale accompagnata dalla fuga precipitosa di Lars Von Trier prima dei titoli di coda ; malattia diplomatica di Penelope Cruz che ha snobbato la stampa scritta, invocando un’angina che pero’ non le ha impedito di partecipare a tutte le sue programmate interviste televisive, decisamente piu’ valorizzanti che i caratteri di Gutenberg. Senza contare le incazzature che alimentano regolarmente il falo’ delle vanita’ cannesi e l’elettricita’ che salta improvvisamente lungo tutta La Croiesette a causa di uno sciopero selvaggio dell’EDF, l’ENEL francese. Ma si sa, calma e unanimita’ sono fuori luogo in questo contesto. Dopotutto non c’e’ nulla di peggio nel reame della settima arte che la staticita’ o le delusioni accennate appena, come ha ben sottolineato Charlotte Gainsburg, l’audace attrice di Antichrsit.

:-) Looking for Eric di Ken Loach
Grazie anche al notevole assist di Eric Canton ail regista inglese riesce a virare nella commedia i temi radicali ai quali ci ha da sempre abituato, senza perdere il suo stile: regia nervosa e narrazione a lle corde.
:-) Le Roi de l’evasion di Alain Guiraudie
Se Guiraudie non esistesse il cinema francese perderebbe un punto d’equilibrio. Il suo cinema simbolico e’ un indispensabile contrappeso all’industria regolare.
:-)) Independencia di Raya Martin
24 anni, filmografia gia’ ricca di titoli, basso budget e velocita’ d’esecuzione. Qualita’ che mancano agli autori italiani. Dalle filippine un magnifico film che inventa una nuova immagine politica e cinematografica.
:-/ Manila di Raya Martin e Adolfo Alix Jr.
Complici una sofisticata colonna sonora jazz e un bianco e nero forse troppo perfetto, i bassifondi della capitale filippina risultano meno credibili di quelli raccontati dal collega Mendoza in Kinatay.

:-)) Vincere di Marco Bellocchio
Raccontando un misfatto di cronaca politica tenuto nascosto o rimosso per decenni il film e’ una metafora di come un paese, l’Italia, possa ancora essere diseredato, cancellato dalla vista e dai mass media, reso sadicamente impotente.

17 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 5

Johnny Hallyday a Cannes per Vengeance di Johnnie To


OVNI
E' stata la giornata di quell'oggetto non bene identificato, almeno per noi italiani che lo ricordiamo vagamente marito di Sylvie Vartan, che risponde al nome di Johnny Hallyday. Di quelle che si trasformeranno in pietre miliari nella carriera di questa icona francese che non trova equivalenti al di qua delle Alpi. Con Vengeance di Johnnie To, la rockstar transalpina serve la sua vendetta al mondo della settima arte. Secondo la critica esagonale, la bestia del palco si e' trasformata nella bestia del set. Nonostante i suoi talenti recitativi non risalgono certo a ieri, visto che Jean-Luc Godard gli aveva gia' rivelati a Cannes in Detective. Anche Costa-Gravas in Conseil de famille e Patrice Leconte in L'homme du train avevano contribuito ad esaltare la sua fibra cinematografica. E la scelta di lavorare a Hong Kong e Macao, lontano dalla pressione francese con un cineasta cinese che ignorava del tutto il suo status di star, e' la riprova di quanto Johnny Hallyday ami le sfide. E il cinema ne e' divenuto una tanto d'abbandonare la scena musicale per dedicarsi in toto a quella cinematografica. E' nata una palma ?

:-/ Vengeance di Johnnie To
Il regista di Hong Kong magnifica la rockstar francese in un poliziesco audace.

:-/ Agora di Alejandro Amenabar
Peplum fin troppo patinato per ricordare, attraverso l'episodio della distruzione della biblioteca d'Alessandria d'Egitto, qunto i cristiani siano una setta come le altre che agisce come tale tra esclusione e oscurantismo; un'occasione mancata.
:-) Eastern Plays di Kamen Kalev
Ritratto della gioventu' perduta a Sofia. Un sensibile debutto per un regista promettente.
:-) Les beaux gosses di Riad Sattouf
Esordiente dietro la macchina da presa il celebre autore di fumetti francese riesce d'acchito a far ridere tutti quanti senza cadere nella farsa e nel burlesco.
:-) Polytechnique di Denis Villeneuve
Il rischio di paragonarlo a Elephant di Gus Van Sant e' forte, dopotutto simile e' il soggetto; ma la ricostruzione arty del dramma accaduto una ventina d'anni fa in un liceo di Montreal riesce ad avere una sua ragione.

16 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 4

Gli attori di La merditude des choses promuovono il loro film sulla Croiesette

I dieci comandamenti del giornalista accreditato
1. Tu non strangolerai in nessun caso l’addetto stampa prima di tre giorni completi.
2. Tu non berrai, ne fumerai, ne snifferai… troppo.
3. Tu vedrai dei film… ma non tutti.
4. Tu non dormirai che lo stretto necessario.
5. Tu scriverai delle critiche.
6. Tu sarai maleducato e/o gentile con tutti.
7. Tu mangerai, ma non necessariamente negli orari abituali.
8. Tu sorveglierai il tuo bilancio economico.
9. Tu non ti lascerai andare ai party.
10. Tu cercherai un nuovo lavoro dopo la fine del festival.

:-/ Un prophete di Jacques Audiard
Deludente rilettura, fin troppo manierata e reazionaria, del genere carcerario ad opera dell'autore del pluripremiato De battre mon coeur s'est arrete'. Brilla al contrario l'interpretazine di Tahar Rahim sicuramente in corsa per una palma.
:-) Go get some Rosemary di Josh e Benny Safdie
Ancora sapore di Sundance per questo ellittico dramma metropolitano sull'orlo di una crisi di nervi che si snoda ner 15 giorni un una New York che ha ancora quartieri inediti da mostrare.
:-)) Mother di Bong Joon Ho
Ogni scarafone e’ bello a mamma sua. Scrittura, movimenti di macchina, recitazione... Tutto contribuisce a rendere questo film potente, come l'amore materno al limite della follia, qui narrato.
:-)) Huacho di Alejandro Fernandez Almendras
Girata con militante discrezione è la cronaca di una giornata senza avvenire ne elettricità nella vita di una famiglia rurale nel sud perduto del Cile.
:-) Kinatay di Brillante Mendoza
Dal prolifico regista filippino che gira piu' velocemente della sua ombra, un ritratto buio e diperato sui bassifondi di Manila attraverso gli occhi non piu' innocenti di un giovane studente in criminologia.

15 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 3

Il regista sud coreano Chan-Wook Park accompagnato dal cast del suo Thirst

Off Cannes
E’ iniziata anche la 41ima edizione della Quinzaine des réalisateurs, la cui filosofia ben la distingue dal Festivan “in” di Cannes. Qui niente concorso ne premi. “La Quinzaine gioca il ruolo di ricerca e la sola ricompensa per i cineasti è quella di esservi invitati” precisa Olivier Père, il delegato generale giunto alla sua sesta e ultima direzione; l’anno prossimo sarà chiamato a dirigere e “rianimare” il Festival di Locarno. In cartellone quest’anno 24 lungometraggi e due temi portanti: la famiglia e l’omosessualità. Tutti film che hanno in comune un approccio poetico e primitivo del reale oltra all’audacia dei loro giovani registi. Un altro “festival” parallelo che si è fatto un nome sulla Croisette è quello rappresentato dalla Semaine de la critique che seleziona solo esordienti o quasi. Quest’anno nove dei dieci lungometraggi presentati sono delle opere prime. Anche qui due temi si distinguono: la crisi e la guerra, il tutto raccontato con tenerezza e humor.


:-) Humpday di Lynn Shelton
Possono due etero diventare omo per una sera? Direttemente dal Sundance la commedia più buffa e parlata del festival.
:-)) Politist, adjectiv di Corneliu Porumboiu
Premiato due anni fa con la Camera d’or il regista rumeno torna a Cannes per raccontare in modo raffinato e umoristico il lavoro duro, pericoloso ma anche ambiguo del poliziotto romeno.
:-)) Precious di Lee Daniels
Di grande potenza al limite dell’insostenibile il film, già pluripremiato al Sundance, tratto da un racconto agghiacciante sulle violenze sessuali domestiche subite dalle ragazzine nelle comunità più a rischio.
:-) Taking Woodstock di Ang Lee
Per celebrare i 40 anni di Woodstock il regista di Brokeback Mountain ci regala un gradevole film comico; ma anche un commovente passaggio all'età adulta e una ricostruzione storica da grande spettacolo.

14 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 2

Gli occhiali per la proiezione di Up


Diritto d’asilo
L'Italia non da asilo politico, il Festival di Cannes si'. Roxana Saberi, la giornalista iraniana liberata l’11 maggio dalla prigione di Evine a Theran dopo essere stata giudicata colpevole di spionaggio al soldo degli Stati Uniti, è attesa oggi sulla Croisette. Lou Ye, cineasta cinese condannato nel 2006 a cinque anni di stop nell'eserizio della sua professione per aver parlato delle manifestazioni sulla piazza Tien'anmen nel suo Summer Palace senza il via libera della censura, pure. La prima, co-sceneggiatrice di Non si sa nulla dei gatti persiani di Bahman Ghobadi che apre Un certain regard arriva per sostenere il regista iraniano. Il cinese apre invece il concorso con Spring fever. Due film "clandestini" che parlano della realtà del loro paese e, ciascuno alla sua maniera, scardinano dei tabu. E i due “esiliati provvisori” ripartiranno per affrontare le ire degli apparati politici dei loro rispettivi paesi. Cannes, asilo dei matti, lo si sapeva. Ma Cannes, terra d'asilo, sta diventando sempre piu' una realta'.

:-)) Fish Tank di Andrea Arnold
Dalla regista del sorprendente Red Road il glaciale sguardo sul quotidiano di una famiglia proletaria inglese pietrificata nelle sue miserie.
:-)
Kasi az gorbehaye irani khabar nadereh di Bahman Ghobadi
Tra fiction e documento un appassionato e appassionante tour nella musica underground iraniana perennemente in lotta contro la persecuzione poliziesco-giudiziaria dei guardiani dell’Islam.
:-/
Kuki ningyo di Hirokazu Kore-eda
Dopo Still Walking il giapponese inventa una favola melanconica a base di bambole gonfiabili; un soggetto che in Lars and the Real Girl ci piacque di piu’.
:-(
Adam Resurrected di Paul Schrader (visto al Marché)
:-))
Tetro di Francis Ford Coppola
Inspiegabilmente relegato alla Quinzaine un affascinante, personalissimo e visionario gesto di cinema rigorosamente in bianco e nero.

13 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 1

Cerimonia d'apertura


A tutta velocità
Sappiamo già che questo Festival di Cannes che inizia oggi non sarà come gli altri.
I grandi hotel della Croisette non espongono il cartello “completo”; per la prima volta da lustri. La crisi economica sfoltirà le file dei festivalieri e rallenterà il ritmo delle mondanità. Nel mondo intero le sale cinematografiche sono piene, ma il successo premia soprattutto i film di pura evasione. Sono i primi segnali della contrazione dei finanziamenti al cinema d’autore. Il cinema cambia a tutta velocità. Presentando la selezione ufficiale il presidente del festival, Gilles Jacob, si domandava: “Cosa succederebbe se un’epoca terminasse senza che la seguente si annunci?”. Potremmo abbandonarci alla vertigine di fronte a questa incertezza. Il concorso vede il ritorno di figure familiari, Ken Loach o Lars Von Trier. Ma il primo propone una commedia mentre il secondo un film prossimo all'horror. E’ una delle strade più battute dall’edizione 2009: il ricorso ai generi cinematografici. Il fantastico di Terry Gillian, il noir di Johnnie To, l’animazione della Pixar, il film di guerra di Tarantino, già considerate come forme minori di un’arte maggiore sono oggi degli escamotqage che aiutano il cinema d’autore a riannodare i legami col pubblico. La giuria di questa 62ima edizione presieduta da Isabelle Huppert avrà di che lavorare per decriptare al meglio questa tendenza.

:-)) Up di Peter Docter
Il Festival decolla col piu' bel film della Pixar, il primo in 3D; un omaggio al Castello errante di Miyazaki.
:-)
Chung feng chen zui de ye wan di Lou Ye
Un film clandestino per raccontare in maniera aspra e dura le questioni omossessuali ancora classificate fra le malattie mentali dall'impero di Mezzo.

10 maggio 2009

19/2009 – Fuga sulla Croisette


Inizia mercoledì 13 maggio il 62° Festival di Cannes.
Per L’incertain regard, che tempo permettendo lo commenterà quotidianamente, sarà non solo un appuntamento incontournable per verificare lo stato del cinema mondiale messo sempre più a rischio da crisi e nuove tecnologie, ma l’occasione per fuggire, anche se solo per dodici giorni, dal quotidiano “ciarpame” italico sempre più soffocante.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-))) Star Trek di J.J. Abrams
:-)) Coraline di Henry Selick

Sur petit écran
Prayers for Bobby di Russell Mulcahy
Il sol dell’avvenire di Gianfranco Pannone