VISIONI OBLIQUE

30 ottobre 2011

43/2011 - Al volante della crisi


«Il lusso è un diritto», «La qualità si veste di bellezza», «La linea da seguire sarà una curva»... Difficile credere che si stia parlando d'automobili.
Eppure è il modo in cui viene trattato dalla pubblicità televisiva, tutta italiana, questo particolare bene durevole. Piuttosto che approfondire dati tecnici e qualitativi come si fa all'estero, gli stessi modelli in Italia devono vestire bene, aiutare a «uscire dal conformismo», fino azzardando a «non rispettare le regole»; se poi si muovono tanto meglio.
Dopotutto la macchina incarna un ideale di virile libertà, e da noi il target di frustrati non manca.
Stupisce inoltre constatare che ogni slot pubblicitario presenta sempre almeno due modelli, se non tre, appartenenti nella maggioranza dei casi alla fascia medio-alta. Ma non c'era la crisi?
Poi leggiamo un comunicato Ansa e tutto appare più chiaro: «Grazie alla forte richiesta di auto di fascia alta (...) il gruppo Bmw ha fatto segnare un terzo trimestre da record: tra luglio e settembre del 2011 la casa automobilistica di Monaco ha registrato un risultato ante imposte di 1,64 miliardi di euro, con una crescita del 21% su base annua. Al netto delle tasse (...) rimane un guadagno di 1,082 miliardi (+24%), con un volume d'affari complessivo di 16,5 miliardi. Si tratta del miglior risultato trimestrale mai ottenuto dal gruppo».
Sì, per fortuna che c’è la crisi, da che mondo è mondo l’occasione migliore per “redistribuire la ricchezza” dal basso verso l’alto.
La straordinaria performance della Bmv conferma una percezione diffusa: chi provoca la crisi riesce ad avvantaggiarsene. Mentre cadono i consumi dei beni di prima necessità, decolla la domanda dei beni di lusso. Il che non vuol dire che aumenta il numero dei ricchi, bensì che chi è ricco diventa ancora più ricco e chi è povero precipita ancora più in basso in sempre più folta compagnia. Ma c’è chi non si accontenta di mostrare il suo status sgasando nei centri storici della vecchia Europa a bordo di un SUV Bmw: Denis Verdini ha ben altre ambizioni e preferisce posare i suoi nobili calzoni sui sedili di una fiammante Maybach, un’auto da 500 mila euro. Un marchio prestigioso caro ai nazisti e oggi recuperato dalla Mercedes per far felici i Verdini di tutto il mondo. Né la Mercedes né la Bmw sono interessate, purtroppo, a trasferire la produzione a Termini Imerese.



VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-) The Mill and the Cross di Lech Majewski
:-) The Adventures of Tin Tin di Steven Spielberg

L'incertain regard salta un turno e torna col post numero 45 il 13 novembre 2011.

23 ottobre 2011

42/2011 - Kitsch politik




Fanfare sulle note dell'inno dei Mameli e lo slogan sul palco "Cristiani, patria e famiglia". Così si è dato il via all'auditorium del Massimo all'Eur al primo congresso del Movimento di responsabilità nazionale guidato da Domenico Scilipoti. Un vero e proprio evento con la propria colonna sonora, l'inno scritto dal cantante Danilo Amerio "Siamo milioni e ci sono anch'io", intrattenitrici con tacchi a spillo e minigonne vertiginose guidate dalla stilista Livia Di Vernieri, titolare di una agenzia di modelle e di spettacolo romana, un proprio giornale e una corte dei miracoli degna di un film di Alberto Sordi. Un'occasione imperdibile per il premier Silvio Berlusconi più a suo agio in contesti di questo calibro che nei corridoi bui di Palazzo Koch o nelle asettiche moquette di Bruxelles. Immancabile il banchetto con l'ultima carica del deputato di Popolo e territorio, "Scilipoti re dei peones".

09 ottobre 2011

40/2011 - Non c'è più religione


Le reti televisive Sky hanno recentemente diffuso degli spot pubblicitari in cui vari sportivi compiono prodigi e sono associati a santi o mistici, il tutto corredato allo slogan "Solo su Sky lo sport fa miracoli".
I messaggi promozionali hanno suscitato il malumore di diversi cattolici, tanto che sulle pagine dell'Avvenire, quotidiano della Cei, sono state pubblicate le missive di due lettori indignati. Il direttore della testata Marco Tarquinio ha risposto col vecchio adagio “scherza con i fanti e lascia stare i santi”, rilevando l’assenza di “acredine” negli spot: “emerge, caso mai, una certa voglia di far vibrare corde sensibili nell’animo degli italiani”. Ma “l’esercizio è spericolato e finisce per ferire tanti e disturbare tantissimi”, ha aggiunto. Concludendo che “Sky, gruppo Murdoch, in questo momento, avrebbe bisogno di tutto tranne che di creare ulteriore sconcerto”.
Sky comunque ha reso noto che non c’era intenzione di offendere la religione.
Più probabilmente a essere offesi pesantemente da santi, madonne piangenti, serpenti parlanti e tutto il circo itinerante e demenziale delle religioni siano l’intelligenza e il buon gusto delle persone razionali!

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-)) Carnage di Roman Polanski

Sur petit écran
Visionata la 2° stagione di “Treme” :-/
:-)) Fear X di Nicolas Winding Refn

L'incertain regard vola a Colonia e salta un turno. Torna col post numero 42 il 23 ottobre 2011.

05 ottobre 2011

QUESTO MESE SU KULT



Cinema – Anne Hataway
Una star suo malgrado
La sua bellezza imperfetta, sprigionata da un sorriso semplicemente irresistibile, l’ha eletta a mix ideale fra Julia Roberts, Audrey Hepburn e Judy Garland. Con One Day, il film romantico più atteso della stagione, Anne Hathaway, la nuova regina della commedia sentimentale e sofisticata, è pronta per aggiungere un nuovo tassello alla gamma di personaggi finora interpretati. Una svolta artistica coronata da Tod’s Signature, che l’ha scelta come testimonial della sua nuova collezione, e da Christopher Nolan, che l’ha voluta per indossare la tuta attillata di Catwoman nel nuovo Batman

Cinemascape
Intensi e vibranti i film sul grande schermo autunnale. Wim Wenders firma Pina, il primo
esperimento di cinema in tre dimensioni applicato a un documentario. Mentre Nicolas Winding Refn, l’enfant sauvage del cinema danese, promette di dare filo da torcere al connazionale Lars von Trier, col suo adrenalinico road movie Drive

Testi di Fausto Furio Colombo da KULT ottobre 2011

02 ottobre 2011

39/2011 - L'agognata pensione

Cicciolina in un ritratto dell'artista, ed ex marito, Jeff Koons



Cicciolina va in pensione.
Dopo 5 anni di onorata carriera parlamentare (1987-1992) e una sola legislatura, l'ex onorevole Ilona Staller, che compie 60 anni il 26 novembre, dal mese successivo percepirà il vitalizio previsto dalla legge. Circa 3 mila euro lordi: «Pensi che me l'ero persino dimenticato. Ma non mi vergogno, non ho derubato nessuno, quei soldi me li sono meritati». Non che sia l'unica. Analogo assegno lo prendono già altri parlamentari «lampo» come Gino Paoli, Pasquale Squitieri, incassa persino Toni Negri.
«Mi mancavano due mesi di contributi, ai tempi pagai quasi 2 milioni di lire e adesso questo beneficio mi spetta. So che risulta impopolare, ma allora gli italiani dovrebbero cambiare la legge, mica l'ho fatta io. Sarei disposta a versare tutto in beneficenza, ma solo se lo faranno anche gli altri».
Non si sente una privilegiata: «Ho lavorato duro, il mio non è stato il bunga bunga di un giorno, ma un ragionamento, una campagna elettorale intelligente. E faticosa. Giravamo per le piazze io, Moana e Ramba, ho perso molti chili per la fatica. E alla fine ho preso 20 mila preferenze, seconda solo a Pannella. Gli italiani mi hanno voluta».
Non fu assenteista, giura: «Partivo ogni mattina dalla Cassia con la mia Peugeot 205, mica avevo l'autista, un'ora e mezzo di traffico, spesso rientravo a mezzanotte». Quanto all'invidiato stipendio «il 60 per cento lo davo al partito, mi restavano circa 3 milioni di lire. La metà li passavo ad un avvocato che scriveva per me le proposte di legge. Ne ho fatte una ventina». Resta la traccia sul sito della Camera: affettività dei detenuti, parchi dell'amore, insegnamento del sesso nelle scuole, tasse ecologiche sulle auto, no alle pellicce.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-)) Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi