VISIONI OBLIQUE

29 aprile 2007

18/2007 – The neverending story

Sull’innocenza o la colpevolezza di Annamaria Franzoni resterà il dubbio.
Ce l’ha trasmesso, giorno dopo giorno, per cinque anni, una compagnia di giro di psicologi e
opinionisti a gettone, ospiti dell’infinito processo parallelo costruito dalla televisione.


LES FILMS sur GRAND ÉCRAN
:-( Spider-Man 3 di Sam Raimi
www.spiderman-3.it
Noioso quanto la melensa e ridondante storia d’amore tra Peter e Mary Jane

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Giornali senza giornalisti - Dunque anche MySpace, il grande portale «sociale», ha cominciato offre un servizio di notizie automatiche, come Google News. L’espediente tecnico è abbastanza semplice: il software pesca nella rete le ultime notizie, tra molte fonti giornalistiche, le classifica per categoria e le ripropone pari pari sul sito, con il debito link. Il vantaggio è di aggregare in un unico luogo migliaia di notizie, senza utilizzare nemmeno un giornalista, dato che fa tutto il computer. Il valore giornalistico non c’è, ma semmai resta a monte, nelle testate di partenza. In questo caso la rete viene usata solo come una condotta trasmissiva con cui accorpare e insieme diffondere materiali nati prevalentemente per la carta. Efficiente, ma senz’anima, perché discende dallo stile della testata, fatta di scelte editoriali e di tradizione. Roberto Briglia, direttore dei periodici Mondadori, nei giorni scorsi, lo ha detto con chiarezza ai suoi giornalisti: «più che i contenuti conta il brand». Vale per Grazia come per il manifesto.
Su Têtu.com
Plus de la moitié des adolescents homos ont envisagé le suicide
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11351
La ministre de la Santé défend une proposition de loi facilitant le changement de sexe
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11365

IO, MANIFESTO !
L’articolo Vittime della stupidità di Vauro da “il manifesto” del 27 aprile 2007 : […] Quante immagini può contenere un sogno fatto di realtà, di umanità, che cresce per anni dentro un incubo altrettanto reale, quante se ne possono tentare di raccontare e quante invece sono destinate a sedimentarsi nel fondo dell'esperienza? Ora che quegli ospedali chiudono però vorrei proiettarle fuori tutte quelle immagini, una dopo l'altra, una sull'altra, che ognuna divenisse un testimone di accusa contro i potenti e i prepotenti, contro corrotti e corruttori, contro politici vigliacchi e opportunisti, contro esperti ed rditorialisti, contro i «se» e i «ma» di chi diceva di non averne. Una sola immagine, non svelata, riflessa appena negli occhi di Said. Prima sbarrati e rivolti verso la parete mentre Barbara, l'infermiera, gli puliva la medicazione al moncherino della mano amputato da una mina, ma che poi si socchiudevano pacificati una volta finito, quando lei gli accarezzava il capo. C'era fiducia allora nello sguardo di Said. E' quella fiducia che avete tradito, barattato per potere, ipocrisia, sudditanza, pavidità, realismo cinico, miope calcolo politico, colpevole indifferenza. Non ci saranno più le carezze di Barbara per i tanti Said che la guerra produce, nel loro sguardo resterà solo il dolore e l'odio, ma siete troppo stupidi per averne paura.
www.ilmanifesto.it

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Le CD
Out of the Woods di Tracey Thorn
www.traceythorn.com
À la télé
Rotocalco Televisivo
www.rotocalcotelevisivo.rai.it
Desperate Housewifes
www.skylife.it/guida_tv/evdetail.do?id=7432656
Passepartout www.passepartout.rai.it
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it

25 aprile 2007

25 aprile - Festa della Liberazione

Tout sauf Sarkozy

22 aprile 2007

17/2007 – Canne(s) al vento


L’assenza di film italiani dalla “competition” del prossimo Festival di Cannes ha provocato malumori fra i cinematografari nostrani.
Ma stracciarsi le vesti è inutile.
Questi individui dovrebbero invece riflettere su quanto l’attuale produzione adolescenziale, attorno alla quale ruota buona parte dell’incasso nazionale, possa non interessare minimamente oltralpe.

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
La Fnsi: pronti a una nuova mobilitazione per il contratto – Nuove iniziative di lotta per il contratto dei giornalisti sono al vaglio della Federazione nazionale della Stampa. In una nota, la Fnsi rileva oggi come «la dura reazione sindacale della redazione di Repubblica, in sciopero contro l'intransigente indisponibilità dell'editore a qualsiasi confronto, non sia un episodio isolato, ma il sintomo più vistoso del malessere diffuso nel quale vivono i giornalisti nella gran parte delle redazioni dei giornali, periodici e quotidiani, delle agenzie di stampa, come dell'emittenza radiotelevisiva». La categoria giornalistica, sottolinea la Fnsi, «è stata privata del diritto alla contrattazione collettiva da una controparte che si ostina da oltre due anni a rifiutare il confronto, nonostante i richiami, gli appelli e gli inviti che le sono state rivolti dalle più alte cariche dello Stato, dal governo, dalle forze politiche parlamentari, dalle organizzazioni sindacali e da esponenti del mondo della cultura e della società civile. E' una decisione che rivela una strategia devastante con l'obiettivo di cancellare le tutele normative e previdenziali ed eliminare il contratto collettivo nazionale dal quadro delle norme che regolano i rapporti di lavoro».
Su KULT di aprile : Adrien Brody, Hilary Swank, Film www.kultmagazine.com
Su FREEK di aprile : Kirsten Dunst, Shooting Stars, Film www.edizionipem.it

IO, MANIFESTO !
L’articolo Buone notizie, l’Europa va in Polonia di Astrit Dakli da “il manifesto” del 19 aprile 2007 : Finalmente una buona notizia: arriva da Cardiff, dove la Uefa ha deciso di assegnare alla coppia Polonia-Ucraina, invece che all’Italia, l’organizzazione degli europei di calcio 2012. Prodi s’è dispiaciuto, la ministra Melandri si è messa a piangere e dal Bel Paese si sono levati alti lai: eppure vale la pena di riflettere e capire i numerosi motivi che rendono ottima questa scelta. Eccone alcuni, in ordine sparso. 1) La nostra mafia edilizia e cementiera è già stata foraggiata a sufficienza con gli europei del 1980 (per non parlare dei mondiali del ’90): è giusto che adesso un po’ di soldi vadano a mafie più povere come quelle polacca e ucraina – e che un po’ di scempi edilizi e urbanistici tocchino anche a loro. 2) È molto improbabile che il calcio italiano si tiri fuori prima del 2012 dall’orrendo pantano criminale in cui si trova. Dunque meglio tenere il resto d’Europa fuori dai nostri stadi per un po’, a titolo precauzionale, per evitare il pericolo di contagio. 3) In compenso qualche partita degli europei a Dnepropetrovsk, nel 2012, contribuirà senz’altro a portare l’Ucraina in Europa e in Occidente, dando così un appoggio al presidente Yushenko contro il premier Yanukovich – che per quella data saranno ancora presi nel braccio di ferro che hanno iniziato nel 2004. 4) Inoltre gli stadi polacchi saranno protetti dal nuovo «scudo» americano contro eventuali attacchi iraniani (quelli ucraini no, ma pazienza), mentre in Italia ci sono troppi amici dei «paesi-canaglia» e dei talebani. 5) Le partite nella Polonia dei gemelli Kaczynski si svolgeranno infine in un’atmosfera morale sana: saranno in carcere o in esilio o comunque non in grado di nuocere tutti i comunisti, gli ex comunisti, quelli che hanno avuto qualcosa a che fare con i comunisti durante i 40 anni di governo comunista. E naturalmente tutti gli omosessuali. Mentre in Italia, coi Dico, non si sa mai.
www.ilmanifesto.it

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Le livre Navigando a vista di Gore Vidal
www.fazieditore.it/f2/default.asp?p=FaziShopLibro&id=798
À la télé
Desperate Housewifes
www.skylife.it/guida_tv/evdetail.do?id=7432656
Nip/Tuck www.mediaset.it/brand/italia1/nip_tuck/schedaprogramma_624.shtml

15 aprile 2007

15/2007 – Lavoro da morire


Dissentiamo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano che ha definito i recenti morti sul lavoro dei “martiri”.
Ricordiamo che questi lavoratori non si sono immolati per nessuna causa, ma sono semplicemente vittime di omicidi da evitare con azioni concrete.


Dario Fo torna sull’argomento delle morti bianche ricordando la censura subita dalla quando si permise di denunciare le “morti bianche” nella Canzonissima 1962 (45 anni fa!) : « Sotto tiro in particolare una scenetta che forse, ci scommetto, ci censurerebbero anche oggi. Pigliava di mira il mondo dell’edilizia, satireggiando sui costruttori che non rispettavano le norme di sicurezza provocando gravi incidenti, spesso mortali, sul posto di lavoro. Io avrei dovuto interpretare un imprenditore lombardo, uno di quelli col panciotto e anellone al dito, che prima si spaventa per la caduta di un operaio da un’impalcatura, si dispera, si pente, promette di ravvedersi e di mettere tutto in regola, ma appena viene a sapere che il poveraccio si salverà pur rimanendo acciaccato, fa due conti su quello che gli verrebbe a costare rispettando le leggi sulla sicurezza e l’eventuale rischio di processo e conclude trionfalmente avvisando il capo cantiere “Ehi, fa’ avvertire gli operai che il primo che casca gli spacco il muso!” Insomma, un tema scottante negli anni del boom edilizio, dove le morti bianche erano, come per altro oggi, all’ordine del giorno. »

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Salto nel buio per il Los Angeles Times - Il recente passaggio di proprietà del conglomerato Tribune Co., la holding cui fa capo il Los Angeles Times, per 8,5miliardi di dollari, ha segnato l'ultimo capitolo della dolorosa saga del secondo quotidiano d'America e apparente vittima sacrificale della crisi che attanaglia il giornalismo americano. L'acquirente del gruppo Tribune, proprietario oltre che del Times, del Chicago Tribune, di diversi giornali regionali, di una dozzina di emittenti televisive e la squadra di baseball dei Cubs, è il miliardario finanziere immobiliare Sam Zell, celebre rottamatore di proprietà seminaufragate da cui, attraverso acrobatiche operazioni di finanza, ricava rivendendole il massimo degli utili. Sviluppo non proprio rassicurante insomma e, come l'ha definito Tim Rutten, semmai «l'ultimo salto nel buio» per il giornale e per i suoi lettori che «negli ultimi cinque anni sono stati abituati a sempre meno e minore giornalismo da parte di un numero sempre più esiguo di giornalisti».
Su Têtu.com
Les étudiants italiens se mobilisent contre l'homophobie
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11329

IO, MANIFESTO !
L’articolo Sotto il tiro di Lozano di Mariuccia Ciotta da “il manifesto” del 12 aprile 2007 : « « Ho ubbidito agli ordini, ho fatto quello per cui ero addestrato », ha detto il soldato Mario Lozano ieri alla Cbs. Non è una buona autodifesa, da Norimberga in poi è pratica comune, reale e immaginaria, disubbidire agli ordini ingiusti. Lozano sarà processato per omicidio volontario politico di Nicola Calidari e tentato omicidio volontario di Giuliana Sgrena e dell’agente del Sismi che viaggiava con loro il 4 marzo 2005, quando una pioggia di piombo, 58 proiettili, colpirono auto e passeggeri. Il processo si aprirà a Roma il 17 aprile, in contumacia, Lozano non si presenterà perché, secondo lui, il rinvio a giudizio è una farsa basata sulle «fantasie» di una giornalista ormai «ricca e famosa», mentre lui è un uomo disperato perseguitato dagli «incubi», che pensa «a quell’uomo quasi ogni giorno». […] Viso solcato dalle lacrime, in abiti civili, camicia bianca senza cravatta, il marine si propone alla macchina mediatica con lo strazio di chi «non aveva scelta». Ce ne sono tanti come lui che alla domanda «perché lo fai?» rivolta dagli inviati di guerra ai giovani in divisa sui fronti iracheni e afgani rispondono «perché è il mio lavoro». Sparare nel mucchio per non essere ammazzati, azione preventiva. […] Mario Lozano insiste sulla sua versione e poco importa se è stato smentito all’inchiesta della magistratura italiana: il suo punto forte è la «regola d’ingaggio». Il soldato si schiera con tutti quelli che, come lui, reclutati in qualche megastore di periferia americana, «fanno il loro lavoro» e lo fanno bene. […] Non vogliamo che Mario Lozano diventi il capro espiatorio di quel 4 marzo,ma è lui a farsi velo della verità, a sottrarsi al processo e a esporsi alle telecamere, offeso e commosso. Lozano si autoassolve in nome di un mandato di morte. E si fa simbolo di quella logica del sacrificio del singolo per la salvaguardia della «sovranità nazionale», che in questi giorni imperversa. La guerra vuole vittime, che poi si piangeranno. Non si può fare ameno di accostare idealmente Lozano a chi si batte per salvare vite umane, ed è accusato di collusione con il nemico. In questi momenti i volontari di Emergency stanno partendo per un esilio obbligato e non è il fuoco dei tanti Lozano a spaventarli, ma la ferocia delle sentinelle del «prestigio internazionale » dell’occidente, che per questo sacrifica ostaggi, uomini, donne e bambini. Il processo del 17 aprile convoca i loro fantasmi, revenant in cerca di giustizia. »
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PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Le livre
Il mondo secondo Fo di Dario Fo
Testosterone di Joe Oppedisano

08 aprile 2007

14/2007 – Raging Bull

La preside della scuola che frequentava il ragazzo torinese suicidatosi, sostiene che nei suoi confronti non c’era alcun bullismo né l’intenzione di far male, solo degli sciocchi scherzi involontariamente crudeli.
Ovvero i suoi compagni si limitavano a fare ciò che moltissimi loro coetanei maschi fanno abitualmente: dare del frocio a qualcun altro per confermare così sul campo la propria discutibile virilità.
Perché se questo fosse considerato bullismo, allora andrebbe a finire che la maggioranza dei ragazzi sono bulli…


LES FILMS sur GRAND ÉCRAN
:-) Helvetica di Gary Hustwit
www.helveticafilm.com
Dedicare un film ad un carattere tipografico: ammirevole idea.

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Su Têtu (di aprile) Le cas particulier de l’Italie
www.tetu.com
Su Têtu.com
Pour la première fois, les étudiants turinois ne soutiennent pas le Festival du cinéma LGBT
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11299
Le chef de l'Église italienne placé sous protection policière
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11304
Un «complot homosexuel» dans un collège genevois?
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11288
Une étude universitaire bouscule les idées reçues sur la sexualité des jeunes Suisses
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11289
Les travaux pour entériner une proposition de loi sur le concubinage continuent
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11278
Selon le nouveau chef des évêques, le concubinage serait un égarement comparable à la pédophilie
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11279
Su Têtu Voyage (primavera-estate 2007) Torre del Lago – La Toscane, o uomo mio!
www.tetu.com

IO, MANIFESTO !
L’articolo La fortuna rinascere cinghiali di Marco Boccitto da “il manifesto” del 4 aprile 2007 : « Ci sono tanti modi di infliggere agli animali degradanti pratiche antropomorfe: c’è chi mette il gilet al barboncino, chi parla di calcio col pappagallo e chi preferisce, come il bracconiere fermato ieri sulla strada che scende dai monti sardi del Marganai, sistemare il cinghiale appena catturato sul sedile del passeggero. I carabinieri lo hanno trovato vivo, con le zampe e la bocca legate ben strette. Non è chiaro se indossasse la cintura, ma è probabile che l'uomo alla guida gli stesse raccontando la storia della sua vita, felice di non subire le interruzioni della moglie. Da qui la denuncia per «maltrattamento di animali», insieme a quella per «detenzione di fauna selvatica viva senza la prescritta autorizzazione» (il fatto che la fauna fosse «viva» temiamo sia un'aggravante). Dopo le visite di rito, il cinghiale è stato prontamente rispedito sui suoi monti. Dove evidentemente gli agricoltori non sono una lobby abbastanza infuriata, sennò i cinghiali li avrebbero già fucilati tutti. Assai meno fotogenico dell'orsetto Knut, il cinghiale sardo non ha neanche corso il rischio di diventare una linea di pelouche. Insomma, gli è decisamente andata di lusso, ieri. Rispetto ai polli (1 su 4, secondo una ricerca Ue, è affetto da salmonella ma non è libero di morirne) o ai 700 animali sequestrati dalla Forestale in Lombardia (falchi, aquile, ermellini e cervi trasformati con tassidermica ferocia in trofei cornuti e cadaveri imbottiti). È andata male anche alle rarissime farfalle delle Isole Salomone: potevano volarsene via felici con lo tsunami e invece sono tutte morte nel viaggio verso la Serbia, da brave migranti clandestine. Il trafficante che le aspettava forse avrà pianto un po’ (restano le «farfalle», nel senso di cambiali, che Belgrado deve firmare in cambio di un posticino in piccionaia per l'Europa). Per non parlare delle centinaia di civili uccisi a Mogadiscio nell’ultima settimana: ieri sarebbero certo rimorti, d’invidia per il cinghiale. Nessuna legge sui diritti animali li avrebbe mai potuti salvare, in questo mondo bestiale. »
www.ilmanifesto.it

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Le DVD
UFC 59
http://ufcstore.seenon.com/detail.php?p=14766
UFC 60
http://ufcstore.seenon.com/detail.php?p=14816
À la télé
Nip/Tuck
www.mediaset.it/brand/italia1/nip_tuck/schedaprogramma_624.shtml
Report
www.report.rai.it
Sur You Tube
The Easter Bunny Hates You
www.foxcinema.it/easter/youtube.html
La BD
Pathfinder
www.darkhorse.com/profile/preview.php?theid=14-123

01 aprile 2007

13/2007 – Un’altra vita


La passione per Second Life è diventata quasi parossistica.
Tutti i mezzi di comunicazione se ne stanno occupando, e non solo.
Anche le istituzioni e le aziende del nostro Paese, persino i politici.
Pare proprio che non ci sia limite al peggio.
Pensiamo meno ad un’ipotetica seconda vita e dedichiamoci esclusivamente a quella reale !


E’ LA STAMPA, BELLEZZA
SE L’EMBEDDED TRIONFA di Giuliana Sgrena – I giornalisti non-embedded che si ostineranno a informare sui conflitti in corso senza ricorrere alle veline degli stati maggiori finiranno un giorno davanti alla corte marziale? La provocazione non è così azzardata: la militarizzazione dell’informazione avanza in modo irrefrenabile. La guerra in Iraq ha già di fatto istituzionalizzato i giornalisti embedded, con tanto di regole di ingaggio (leggi: censura). La maggior parte dei giornalisti che oggi vanno ancora in Iraq sono embedded e riducono la loro lettura della realtà a un’ottica militare. Chi rifiuta l’arruolamento rischia in proprio. Come se l’informazione indipendente non fosse più un valore da difendere per una società democratica ma semplicemente voglia di protagonismo di chi vuol finire in prima pagina. E purtroppo a volte in copertina ci finisce non per uno «scoop» ma per il suo sequestro. Finora il governo italiano – sia di destra che di sinistra – si è distinto per la sua linea negoziale, fortemente contrastata dagli Stati uniti, che ha portato alla liberazione di giornalisti (senza dimenticare la morte di Enzo Baldoni) e non solo. Anche se restano ancora da liberare Rahmatullah Hanefi (il mediatore di Emergency) e l’interprete di Daniele Mastrogiacomo, Adjmal Nashkbandi. Il ritorno degli ostaggi è comunque in ogni caso caratterizzato da una sorta di cannibalismo, come se chi ne è uscito salvo dovesse espiare la colpa di non aver avuto la testa mozzata. Speriamo che la storia non si ripeta, anche perché lo scenario sarebbe completamente diverso. Ora l’Italia rinuncia alla propria autonomia di
decisione quando è in gioco la vita di un suo cittadino e si affida alla Nato (secondo l’ordine del giorno votato martedì dal senato insieme al rifinanziamento delle missioni), vale a dire alla linea dura degli americani. Si salvi chi può. Anche i giornalisti entreranno a far parte delle regole d’ingaggio degli eserciti e costituiranno, in caso di sequestro, un capitolo del codice di guerra. Sotto questo ricatto chi oserà ancora sfidare la sorte per informare? Per evitare di avere la testa mozzata dai talebani o dai mujaheddin si accetterà di avere la lingua tagliata dal comando Nato. I giornalisti rischiano in proprio, abbiamo sentito ripetere in questi giorni, persino da direttori di giornali. Altri hanno affermato orgogliosamente (!) di non avere inviati (a che servono?). Sicuramente ciascuno di noi rischia in proprio quando si muove su un terreno minato, lo sappiamo bene. Ma, senza voler mitizzare il nostro lavoro, l’informazione indipendente non dovrebbe essere un diritto del cittadino, in uno stato democratico? E invece di garantire ai giornalisti la possibilità di svolgere il proprio lavoro anche in luoghi di conflitto e di avere testimoni sul terreno (anche del cosiddetto processo di democratizzazione in Iraq e in Afghanistan), il nostro governo affida la loro sorte alla Nato. Su quale base si formerà l’opinione pubblica? Sulla propaganda di guerra o di regime? Se solo fossero stati un po’ più informati gli esponenti della destra (Berlusconi in testa) non avrebbero potuto accusare il governo di centro-sinistra di aver indebolito il governo Karzai con la trattativa per Mastrogiacomo, perché è difficile immaginare il presidente afghano più debole di quanto già non sia. L’informazione è una vittima della guerra, tanto più se preventiva. Senza informazione la guerra si allontana e si vedono meno anche i fallimenti di leader guerrafondai come Bush. Non a caso proprio negli Stati uniti la censura sulle notizie che arrivano dai fronti di guerra è molto pesante. E visto che non vogliamo essere eroi ma solo fare il nostro lavoro, dovremo rinunciare ad andare in Iraq, Afghanistan, Somalia, Gaza...?
Su Têtu.com
La Conférence épiscopale italienne diffuse la position officielle de l'Église sur le concubinage
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11263
Un enfant de chœur déclare son amour pour un camarade au cours de la messe
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11248
Un rassemblement des familles pour éviter toutes formes de concubinage
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11218

IO, MANIFESTO !
L’articolo I vescovi in parlamento di Gianni Rossi Barilli da “il manifesto” del 29 marzo 2007 : « […] Bloccare lo sviluppo civile dell’Italia lascia uno spiraglio alle speranze di rivoluzione a rovescio, mentre perdere la partita a Roma equivarrebbe a sancire che ormai il Vaticano è soltanto un atollo imprigionato da tutti i lati dal mare dell’Europa secolarizzata. Per questo i vescovi, riprendendo fedelmente le indicazioni della congregazione per la dottrina della fede elaborate da Ratzinger, alzano la voce e la posta. In altri paesi europei un gesto del genere apparirebbe patetico e disperato. Da noi invece, il torpore e la diffusa ambiguità delle coscienze laiche lo fanno apparire come una mossa politica quasi normale. Tanto chi vuoi che si alzi a dire che la chiesa infrange gli accordi concordatari e che per dare un minimo segno di autonomia lo stato ha il dovere morale di garantire pari dignità e pari diritti ai cittadini omosessuali? Solo qualche frangia minoritaria. L’accresciuto livello dello scontro ci dirà nelle prossime settimane e mesi se in Italia esista ancora una rappresentanza politica laica degna di questo nome. Adesso che il Vaticano ha messo sul tavolo tutte le sue carte, è auspicabile che chi sostiene un punto di vista coerente con i principi di libertà e uguaglianza faccia sentire la propria voce con meno timore di urtare la sensibilità cattolica. Se la chiesa non digerisce neppure i Dico, tanto vale battersi senza compromessi al ribasso. In ballo ci sono il concetto di laicità dello stato, la nostra collocazione in Europa e l’aspetto che potrà avere domani la scena politica italiana, a cominciare dalla fisionomia del partito democratico. La posta in gioco è piuttosto alta. E questo è il solo punto su cui il Vaticano ha perfettamente ragione. »
www.ilmanifesto.it

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Les films sur petit écran
Carnivals of Soul
www.arte.tv/fr/cinema-fiction/cinema-sur-ARTE/Cinema-Trash/1121074.html
Lost Highway
www.lynchnet.com/lh
Le DVD
UFC 58
http://ufcstore.seenon.com/detail.php?p=14293
À la télé
White Terror
www.arte.tv/fr/semaine/244,broadcastingNum=664963,day=3,week=13,year=2007.html
Desperate Housewives
www.skylife.it/guida_tv/evdetail.do?id=7432656
Nip/Tuck www.mediaset.it/brand/italia1/nip_tuck/schedaprogramma_624.shtml
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it
Le site Internet
Get a First Life
www.getafirstlife.com