VISIONI OBLIQUE

29 giugno 2008

26/2008 – Dica “lo giuro”


Detto da Berlusconi: « Contro di me ci sono accuse risibili. Lo giuro sui miei cinque figli, sono accuse false assolutamente non provate, portate avanti da Pm e giudici che utilizzano il potere giudiziario per sovvertire la democrazia in Italia. Un fatto che non posso permettere perché, oltretutto mi si accusa di qualcosa che non esiste. Ve lo giuro sui miei cinque figli. Se uscisse fuori anche solo un’ombra della mia colpevolezza mi ritirerei. »
Lo giuro sui miei figli, sono innocente.

Non è il grido di tutti i deboli accusati di furto, di ratto, di maleficio, di diffondere la peste?
Questo vale per i poveri.

Ma esiste, o è mai esistito, in tutto il mondo, di fronte a un normale procedimento per corruzione, un uomo politico che scelga come linea processuale quella di rischiare, se condannato, la vita dei propri figli ?

L’incertain regard rammenta di aver giurato una sola volta, al termine del CAR durante il servizio militare, anche se dalla bocca uscirono chiare e profetiche le parole « l’ho duro ! »

VISIONS DE LA SEMAINE

Sur petit écran
Vivre me tue di Jean-Pierre Sinapi
Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti
«…La violenza nasce dalla repressione degli impulsi sessuali questo si è trasformato in potere. E’ una società basata sulla frustrazione degli altri. La frustrazione fa nascere il più basso dei sentimenti. Un uomo represso prima o dopo si vuole vendicare…»

CINEMA IPERREALISTA
Brawlers
C’era una volta, prima di Brangelina, un Brad Pitt sbrindellato che scazzottava nel Fight Club di David Fincher, un film esistenziale sullo stato della mascolinità nella cultura Americana, tratto dall’omonimo libro dello scrittore gay Chuck Palahniuk. Il Brawlers di John Bruno sembra esteticamente ispirato dagli argomenti di Palahniuk (virilità, combattimenti, lividi, ferite sanguinanti, potere), nonostante i dialoghi non vanno oltre la varietà linguistica abitualmente offerta da una sceneggiatura porno. Ciò non impedisce all’immagine di sorprenderci : è facile per questi attori surclassare il fisico del collega più famoso, un po’ meno risultare credibili, nonostante il realistico make up, nei combattimenti che si trasformano velocemente in scopate. Se vi piacciono gli uomini duri e il sesso ancora più duro è tempo per un incontro con i rissosi uomini di Brawlers. S'incontrano una volta al mese e "non c’è nulla come il dolore, ti ricorda che sei vivo" è il loro motto. Ad ogni membro del club viene consegnata una busta contenente un ordine che lo condurrà ad un combattimento o ad una scopata, o a tutti e due. Il biglietto di Tyler Michael, ad esempio, è abbastanza semplice: scopa il tuo migliore amico! Una partita di football e un paio di birre sono lo spunto per Tyler d’invitare a casa propria Cal “Speedy” Reynolds… che la rissa abbi inizio.

SUR YOUTUBE
Work it out
Heinz Deli Mayo TV Ad

ÉCOUTES DE LA SEMAINE
Viva la vida dei Coldplay

22 giugno 2008

25/2008 – Mediaset Educational


Si conferma asfittica la televisione del giugno estivo, almeno per chi ancora la guarda.
Alla RAI delle partite degli Europei di calcio e corollari vari, Mediaset contrappone una tv che è come il porco: non si butta via niente.
Perché allora buttar via l'esercito di giovani e giovanissime candidate sculettanti che dalla passerella premono alla porta del successo?
Le veline fanno salire gli ascolti, il meccanismo funziona, e così perfino i provini delle ragazze entrano nell’ingranaggio e diventano un programma di prima serata.
È il moderno educational riservato alla formazione delle nuove generazioni, radunate a quell’ora davanti alla tv per imparare: le donne cosa conta nella vita e i maschi per chi vale la pena farsi i muscoli.
Poi la preziosa mercanzia viene selezionata da occhi ben addestrati, e tra mille almeno un paio ce la fa a raggiungere il traguardo di una vita: essere la coppia di veline di «Striscia la notizia».

VISIONS DE LA SEMAINE

Sur petit écran
Nos retrouvailles di David Oelhoffen
A l’intérieur di Julien Maury e Alexandre Bustillo
Todo Modo di Elio Petri
Old Joy di Kelly Reichardt
Honor de cavalleria di Albert Serra

CINEMA IPERREALISTA
Private Lowlife
Il monotono quotidiano di una caserma. Nel suo debutto come regista Michael Clift rivitalizza il sempiterno fantasma dell’uniforme infilandoci però dentro delle tangibili forme. L’ambientazione ricorda Da qui all’eternità, e gli attori assomigliano a Burt Lancaster nei suoi anni migliori. Ma attenzione, dal momento in cui c’è un Arpad Miklos nei paraggi, tutti i presunti maschi del campo si trasformano in tante Deborah Kerr ! D’altronde Francesco D’Macho, l’attuale e piuttosto attivo beniamino della scuderia Hot House, si fa infilzare dall’Arpad reclamandone sempre di più. L’ingordo. Il film inizia come una pellicola d’archivio della Seconda Guerra Mondiale, in bianco e nero. Poi ogni scena inizia nel medesimo modo per poi colorizzarsi poco a poco. Certo, gli attori sono dei valori sicuri, ma il film si rivela un’eccitante sorpresa.

ÉCOUTES DE LA SEMAINE
Da casa a casa di Niccolò Agliardi

Radiohead in concerto all'Arena Civica di Milano

15 giugno 2008

24/2008 – Rondò veneziano


Nel generale decadimento delle forme tradizionali di aggregazione politica e sociale, solo una, non certo nuova né presentabile, sembra godere di straordinaria fortuna e popolarità.
Si tratta delle famigerate «ronde» che dilagano nei comuni e nei quartieri d’Italia.
E’ la forma perversa di un protagonismo sociale incapace di fissare lo sguardo sulle radici reali del disagio e dello sfruttamento.
Questi fenomeni sono ben piantati nei modi contemporanei di vivere e di produrre e lì, solo su quel terreno, possono essere contrastati e combattuti, rinunciando all’idea bislacca di restaurare forme più docili e rappresentabili di omogeneità sociale.
Il problema è, semmai, riprendere le fila del discorso sull’autogoverno, sulla politica dal basso, sottraendolo all’agghiacciante deriva delle ronde, delle fiaccolate e infine dei piccoli pogrom in cui l’invadente astrazione delle ideologie stataliste e la demagogia corporativa lo hanno precipitato, alimentando il risentimento e la paura.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-/ The Happening (E venne il giorno) di M.Night Shyamalan

CINEMA IPERREALISTA
Gale Force – Mens Room II
Una tempesta tropicale obbliga un imprenditore, diretto verso un cantiere sulle coste della Carolina, a ripararsi in un magazzino abbandonato. Il film più umido realizzato dal leggendario Joe Cage : difficile per l’uragano che imperversa all’esterno competere con le torrenziali pisciate generate da alcuni dei più rudi uomini della scuderia TitanMen fra cui svetta quella montagna chiamata Mike Grant. Cage si conferma regista eccelso: 3 ore d’azione ad alta tensione, 34 sborrate, un eccitante mix di attori più o meno giovani e scene di sesso decostruttivo. Difficile comprendere perché per ogni altro cineasta del settore sia così terrificato all’idea d’allontanarsi dalla classica struttura “sesso orale, sesso anale e eiaculazione”.

L’incertain regard ha visitato Palermo

08 giugno 2008

23/2008 – Coppia di fatto

« Noi siamo dalla parte della Chiesa crediamo nei valori di solidarietà, giustizia, tolleranza, rispetto e amore dei più deboli. Siamo sullo stesso piano su cui opera la Chiesa da sempre... Il mio governo non può che compiacere il Pontefice e la Chiesa. » (Silvio Berlusconi)
Il centrodestra al governo si presenta come erede di quella Democrazia Cristiana che per decenni ha sostenuto e difeso tutte le richieste della Santa Sede.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur petit écran

Lost (ultimi 6 episodi 4° stagione US)

CINEMA IPERREALISTA
Ink Storm
Dal tatuatore. Il film ha definitivamente imposto il trentenne Logan McCree nuova star del porno. Che dire… Il ragazzo è decisamente adorabile, scopa bene, e ha un viso irresistibile. E dalle interviste rilasciate in occasione della promozione del film s’intuisce che non è uno stupido. Mentre Jack Deckard estende la sua versatilità in una nuova dimensione. Non solo è attivo e passivo, ma si presta sia davanti che dietro la macchina da presa: come modello e come regista debuttante. Una notevole performance sotto tutti i punti di vista.

06 giugno 2008

DA OGGI, IN EDICOLA, IL NUOVO MANIFESTO

Dalla parte della ragione
Berlusconi se ne sta saldo a palazzo Chigi, la sinistra è scomparsa dal Parlamento, un rancoroso vento di destra soffia sull’Italia e per denunciarlo ci vuole l’Onu. Le avventure militari sembrano una patologia accettata, la politica è ridotta a un Porta a porta, tutti i diritti individuali e sociali sono messi in discussione, l’unica cultura possibile sembra quella di un egoismo che esclude. Messa così, uno può anche chiudersi in casa, oppure di dilaniarsi in rese dei conti interne pensando di trovare un «unico» colpevole. Noi non la pensiamo così. Perché siamo abituati ad andare controcorrente, perché siamo una «minoranza» che ha sempre parlato alla «maggioranza », perché la storia non finisce con un voto elettorale. Anzi, se ci guardiamo davvero in giro troviamo altre mille «minoranze» che chiedono relazione, comunicazione e azione. Per questo, da oggi, rilanciamo. Con un giornale che non si chiude in un fortino testimoniale ma che apre e si apre. Apre la ricerca di un’alternativa al presente - quello dell’incipit di quest’articolo -, si apre a tutti coloro che vorranno farla. Senza incupirsi nello specchio deformato della realtà
apparente, con l’indipendente radicalità di sempre. Persino con una certa dose di libera allegria. Denuncia, ricerca, costruzione. Queste sono le tre parole da declinare in giornalismo. Denuncia di ciò che accade senza rassegnarsi all’esistente o almeno peggio, sapendo di muoversi in un panorama in cui un’opposizione politica vera non esiste o non emerge. Ricerca della verità per capire le ragioni di una sconfitta consumata nelle relazioni sociali e individuali prima ancora che nella rappresentanza istituzionale. Costruzione di un’alternativa culturale indispensabile per porre le basi di una nuova sinistra, per una critica al capitalismo globale. Un giornale è solo uno strumento, come ci ha insegnato Luigi Pintor. Racconta fatti e cerca di spiegarli ai suoi lettori. Ma il manifesto è sempre stato anche qualcosa d’altro. È stato un «punto di vista» e un’impresa creativa che propone un orizzonte. Piccoli mezzi per grandi fini. Ci siamo detti «dalla parte del torto» per segnalare una diversità: oggi, nello smarrimento delle ragioni, per non rimanere impigliati in ciò che sembra disastroso, ci schieriamo presuntuosamente «dalla parte della ragione». Che non è ragionevolezza rassegnata. È proprio la ragione.
di Mariuccia Città e Gabriele Polo da “il manifesto” del 6 giugno 2008

01 giugno 2008

22/2008 – E’ la televisione, bellezza


In fondo che Rete4 vada sul satellite o resti dov’è non cambierà le sorti del paese.
In fondo Emilio Fede è una macchietta divertente.
È quello che la sinistra ha sempre pensato e il centrosinistra concretamente agito, lasciando immutato, nell’ultimo quindicennio, il panorama, illegale, dell’assegnazione delle frequenze.
Per questo, l’improvvisa fiammata dell’ostruzionismo parlamentare, appare piuttosto come un efficace colpo di teatro per attenuare il senso di colpa di un fallimento storico.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-/
Sex and the City di Michael Patrick King
Sur petit écran
The DL Chronicles (1° stagione US)
Big Love (2° stagione US)