VISIONI OBLIQUE

24 giugno 2007

26/2007 – Deux ex machina

Il segno della croce prima di partire e a recita del rosario durante le lunghe percorrenze «per ricevere la protezione di Dio».
Dal Vaticano il decalogo del conducente: dieci comandamenti per gli automobilisti, i peccatori del nuovo millennio, guidati dall’istinto di dominio e dalla vanità.
Solo una guida poco spirituale come Dino Risi, autore dell’eretico Sorpasso, il vangelo apocrifo dell’immaginario automobilistico nostrano, poteva strombazzare sul decalogo: «Credo che il Vaticano perda colpi e così preme sempre di più sull’acceleratore».


LES FILMS sur GRAND ECRAN
:-)) Irina Palm di Sam Garbarski
www.irinapalm-themovie.com/home.htm
Tragi-commedia romantica politicamente scorretta

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Su Têtu.com
Rome: grand succès pour la Gay Pride sur fond d'interpellation de Romano Prodi
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11525

IO, MANIFESTO !
L’articolo Inferno di famiglia di Marco d’Eramo da “il manifesto” del 21 giugno 2007 : […] È il marito l’aggressore più frequente ed è l’ambito familiare quello in cui si annida il pericolo maggiore. Altro che famiglia culla dei valori civili! La famiglia genera lividi, ematomi, lacerazioni, quando non decessi. Eppure non è stata lanciata nessuna campagna di «pubblicità-progresso», nessuna serie di spot permettere in guardia le mogli dai loro mariti, le donne dai loro conviventi. Mentre al contrario ci iniettano fleboclisi d’insicurezza: ogni istante ci ripetono che la città è pericolosa (ma anche le ville isolate del nord non sono poi così tranquille), ci spiegano che la criminalità è in aumento. Tutti siamo certi al 100% di vivere in una società molto più minacciosa e violenta di venti anni fa. Ebbene, ci sbagliamo: […] Allora come succede che la violenza reale sia diminuita, mentre la percezione della violenza è cresciuta? In gran parte è dovuto alla diffusione di radio e tv: […] Ma la deriva sanguinosa dei media non è innocente, né ineluttabile: la demagogia fa di tutto per attizzare l’ansia «securitaria». Ovunque al mondo la politica di destra (a volte il fascismo) sobilla le peggiori paure dei propri elettori, come hanno fatto Bush negli Usa, Sarkozy in Francia e i leghisti in Padania, ovunque invocando ricette di «legge e ordine»: più repressione, più controlli sugli immigrati, più discriminazioni, «tolleranza zero» (cioè intolleranza infinita), che di fatto alimentano la violenza in una spirale di barbarie. Nessuno di questi accorati paladini della nostra incolumità si sogna però di porre un freno allo scempio che avviene al riparo delle mura domestiche, da cui la donna esce dicendo ai vicini che è «scivolata per le scale».
www.ilmanifesto.it

17 giugno 2007

25/2007 – Oh happy gay !



Non ci avete voluto dare i Pacs?
Adesso vogliamo il matrimonio, ovvero la completa parità di diritti per gay, lesbiche e transessuali.
Questo è stato detto sabato 16 giugno dal palco di San Giovanni, rompendo quel patto di moderazione «a fin di bene» stipulato con il centrosinistra.
Quella moderazione, del resto, non è servita.
La questione dei diritti degli omosessuali è anzi diventata il simbolo di questa deprimente stagione di riformismo senza riforme.

La bandiera della laicità di Michele Serra :
www.repubblica.it/2007/06/sezioni/cronaca/gay-pride/serra-gay-pride/serra-gay-pride.html

LES FILMS sur GRAND ECRAN
:-/ Shrek Terzo di Chris Miller
www.cinema.universalpictures.it/website/shrek_terzo
Il gioco è bello quando dura poco.

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Libri, il prezzo della libertà. In Italia, contrariamente alla maggior parte dei paesi europei dove vige una legge sul prezzo fisso dei libri, il mercato librario è discretamente liberalizzato. È vero che esiste un limite del 15 per cento di sconto praticabile sul prezzo di copertina, ma è anche vero che infinite deroghe, con le motivazioni più varie, consentono sconti del 30 e perfino 40 per cento , tanto che operatori e associazioni di settore, librai, editori, promotori reclamano una legge analoga a quelle vigenti in Europa (Regno unito escluso). L’argomento dei liberalizzatori è agevole e demagogico: la libera concorrenza abbassa i prezzi, i prezzi bassi aumenteranno lo scarso numero dei lettori italiani. Ma l’ideologia nel suo incrollabile credo non ci dice che le liberalizzazioni possono conseguire risultati diametralmente opposti. Possono rompere posizioni di monopolio e possono, al contrario, crearle. Questo è appunto uno dei casi in cui le creano. Solo i grandi circuiti distributivi: supermercati, catene, grandi magazzini possono infatti praticare, grazie alle loro economie di scala, forti sconti.

Su Têtu.com
Oh, father! Un calendrier de prêtres sexy
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11501
Un comité pour préparer les lois sur le concubinage
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11490

IO, MANIFESTO !
L’articolo La macelleria della politica di Ida Dominijanni da “il manifesto” del 15 giugno 2007 : Il senso di appartenenza a un corpo di stato e la carità di patria sono due brutte bestie, non estranee a quello che Hannah Arendt definì, a proposito dei gerarchi nazisti, «banalità del male». Fa parte invece dell’imprevedibilità del bene il fatto che Michelangelo Fournier abbia tradito l’una e l’altra per amore di verità, ribadendo in aula, al processo sui fatti di Genova 2001, quello che già aveva detto nel suo primo interrogatorio. «Macelleria messicana », ecco cosa fu,parola del vicequestore, l’agguato alla scuola Diaz. «Metodi cileni », commentò all’epoca Massimo D’Alema, accompagnato da pochissimi e meritori esponenti diessinimanel silenzio tombale del grosso dell’Ulivo. Absit iniuria verbis: sarà facile, per i post-colonial latinoamericani di oggi, definire d’ora in poi «metodi italiani» eventuali efferatezze in casa loro. E del resto, dopo il massacro della Diaz e le torture di Bolzaneto, fu per primo il presidente del Senegal a dirsi esterrefatto che lo stato di diritto fosse in Italia meno solido che in casa sua. […] La deposizione di Michelangelo Fournier non è solo un atto morale dovuto e un’ammissione di responsabilità. È una rivalsa della memoria, che chiama ciascuno, la politica per prima, alle proprie responsabilità. Sangue, pianti, paura: quelle immagini tornano a scorrere in tv e ci interpellano. C’è chi chiede, e non da oggi, un’altra commissione parlamentare, con poteri giudiziari. C’è chi torna a presentare il conto al capo della polizia. Sono cose buone e giuste, ma prima ce n’è un’altra più buona e più giusta e più urgente: riaprire il fascicolo di Genova nel dibattito pubblico. Fu una macelleria. Lasciò molte ferite. Quelle ferite sono ancora aperte, come labbra che aspettano di dire quello che non possono tacere.
www.ilmanifesto.it

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Le films sur petit écran
Guard Dog di Bill Plympton
www.plymptoons.com/biography/anifeatures.html
Imprint di Takashi Miike
www.gomorrahy.com/takashi-miike/masters-of-horror-imprint.htm
La série télé
Lost terza stagione episodi da 1 a 11
http://abc.go.com/primetime/lost/index

10 giugno 2007

24/2007 – L’amico americano


Il caso Calipari? Abu Omar sequestrato dalla Cia a Milano? La base Usa di Vicenza? La moratoria sulla pena di morte in cui è impegnata l’Italia?
Nulla di tutto ciò è stato sollevato dagli interlocutori italiani del presidente George W. Bush.
Probabilmente per non irritare l’amico americano, capace di aver portato il mondo a ritrovarsi coinvolto in un paio di guerre e in un clima generalizzato di paura.
Napolitano e Prodi invece sono riusciti nell’intento di rilevare l’identità di vedute, la simpatia, l’assenza «di problemi bilaterali seri», «l’intesa cordiale».

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Chi aveva detto che andava a bombardare l’Afghanistan per liberare le donne dal burqa? Non solo Bush non le ha liberate dall’ingombrante fardello ma ha garantito il potere ai signori della guerra che, tra l’altro, mettono a tacere le donne eliminandole fisicamente. Due giornaliste afghane sono state assassinate in una settimana. L’ultima della lista è Zakia Zaki, di Parwan, a nord di Kabul, direttrice di Radio pace. Ma chi ha aiutato Zakia a realizzare l’emittente, che dà voce alla gente comune e alle donne, non ha potuto proteggerla da chi non vuole la pace e non vuole riconoscere i diritti delle donne. E non sono solo i taleban. Peraltro Zakia aveva iniziato il suo lavoro di giornalista prima ancora della caduta dei taleban: Parwan era sfuggita al controllo degli studenti di teologia. Ma la giornalista, che insieme alla libertà di espressione difendeva il diritto allo studio delle donne (negata per legge dal presidente Karzai a quelle sposate), era anche direttrice di una scuola a Jabal al Siraj. E soprattutto, durante i lavori della Loya Jirga (il parlamento, che allora era una sorta di costituente) nel 2003, aveva denunciato i crimini dei signori della guerra.

Su Kult (giugno) Il cinema sopra Berlino, Film
www.edizionipem.it

IO, MANIFESTO !
L’articolo Gli americani de noantri di Alessandro Robecchi da “il manifesto” del 10 giugno 2007 : Non so se sia malafede conclamata, oppure uso massiccio di sostanze psicotrope. Oppure tutte due le cose insieme. Certo, dire che «George Bush ha vinto in Iraq e in Afghanistan» (editoriale sul Foglio di ieri) denota un certo sprezzo del ridicolo, che in altri tempi si sarebbe stigmatizzato chiosando finemente: «la faccia come il culo». Del resto, la garrula leggerezza con cui i bushisti italiani sono passati da dire «abbiamo vinto» a dire «vinceremo»; dal sostenere «forse vinceremo», all’ipotizzare una situazione di tipo coreano (mezzo secolo di costosa occupazione) è agli atti e negli archivi. In italiano si chiama istinto di sopravvivenza: quando non ne azzecchi una nemmeno per sbaglio, quando ogni tua previsione viene smentita, quando le tue parole suonano fesse persino alle tue orecchie, l’unica è rilanciare. Basterebbe questo a generare un po’ di compassione: per il Pannella che vorrebbe un comitato di benvenuto, per i cervelloni di Magna Charta (Teodori, Martino, la crème de la crème…) che hanno avuto le loro due righe sui giornali e il loro cameo nei tg, come è noto qui non si butta via niente. Mentre gli americani de noantri continuano a cantare vittoria – va detto – gli americani veri, quelli che abitano in America, non risparmiano a George sonori schiaffoni ogni giorno. Tra generali licenziati (strano, dato che vincevano tanto!), elezioni perse, gradimento sotto i tacchi, scandali finanziari, e fedelissimi che danno l’aumento di stipendio all’amante (Wolfovitz, solo due anni fa salutato come un genio dalle fanzine fighette di quaggiù), le disfatte del George qui presente non si contano più, e assumono i contorni della barzelletta planetaria. Ma gli ultras bushisti, che per fortuna vivono in un paese senza Bush, non sanno riderne. Come tutti quelli che han detto troppe cazzate in passato e che ricevono solo pernacchie al presente, non possono che appellarsi al futuro: «Un giorno gli avversari capiranno!». Ecco, un giorno. Un dì. In futuro. Forse. Mi raccomando, telefonatemi!
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PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Le concert
MpZero Tour 2007 di Renato Zero a San Siro
www.zenzero.it/stadio/stadio.html
Le CD
The Eraser di Thom Yorke
www.theeraser.net/Stage1UK
Le livre
Morte nell’arena di Federica Guidi
www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8804551321
À la télé
Annozero
www.annozero.rai.it
Desperate Housewifes
www.skylife.it/guida_tv/evdetail.do?id=7432656
Ai confini della pietà www.la7.it/tv/programmi/dettaglio.asp?id_program=17027

03 giugno 2007

23/2007 – Casta Repubblica

Il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, ruotava attorno al tema del momento: i costi alti della politica e la sua conseguente crisi di identità.
Però il 2 giugno è ugualmente sfilata la costosa parata militare lungo via dei Fori Imperiali.
E tra i reparti che hanno aperto il corteo ce n’era uno speciale: il 1° battaglione del 503° reggimento da assalto aereo appartenente alla 173a brigata Usa aviotrasportata di Vicenza.
Un reparto distintosi nel 2004 in Iraq nell’attacco a Fallujah, nel quale sono state usate anche bombe al fosforo provocando una strage di civili.
Non poteva essere scelto un simbolo migliore per mostrare che tra Stati uniti e Italia, come ha ribadito il presidente Bush nell’intervista a La Stampa, esistono «legami molto stretti».


E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Alla fine di una giornata convulsa, il conduttore di Annozero non sta più a guardare e sbotta. «Capita sempre più spesso che i giornalisti vengano insultati, messi in liste dei buoni e dei cattivi. Questa situazione è indegna di un paese civile e non ci sono sufficienti reazioni da parte della categoria. Non si è ancora aperto un dibattito in parlamento su quello che deve essere un galateo di comportamenti che, ovviamente, comprenda sia i giornalisti che i politici».

Su Têtu.com
Une proposition de loi en faveur du mariage homo vient d'être déposée à l'Assemblée
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11466
Su Têtu (giugno) Info Europe (Italie)
www.tetu.com
Su Freek (maggio) Film
www.edizionipem.it

IO, MANIFESTO !
L’articolo Tutto in famiglia di Alessandro Robecchi da “il manifesto” del 30 maggio 2007 : Siccome il Family Day è venuto bene, già si pensa di farne un appuntamento fisso. Molte sono le amene località italiane che vorrebbero ospitare il prossimo Family Day. Forte - sull'onda dell'emozione - la candidatura del ridente borgo di Marciano (Umbria): moglie incinta ammazzata di botte, fermato il marito. Anche Belluno ha le carte in regola per ospitare la sagra della famiglia tradizionale: moglie accoltellata dal marito. Anche Parma se lo meriterebbe: moglie strangolata dal marito. Un gemellaggio per ospitare il Family Day si potrebbe tentare tra L'Aquila e Rieti, dove lo stesso tizio ha ammazzato a fucilate la convivente e la figliastra. Roma si candida soltanto con il triste episodio della figlia malata di mente che accoltella la madre. Mentre Gorgonzola (Lombardia), presenta il caso più standard: uccisa dal fidanzato che la sorprende con l'amante (tutti stranieri, in questo caso: al Family Day si potrebbe unire la tradizionale fiaccolata della Lega). E queste sono solo le candidature degli ultimi cinque giorni: quelle quotidiane celebrazioni della famiglia italiana dove alla fine, invece dei cantanti, intervengono i Ris e la scientifica. Altro che i bambini fanno oh! Sto aspettando con ansia che qualche esponente della sinistra ci spieghi che «bisogna ascoltare quella piazza». Bravo, ma quale? Belluno o Parma? Marsciano o Gorgonzola? Essere più precisi, please! Quanto all'emergenza criminalità e alla voglia di sicurezza, la destra che ha trionfato al Nord al grido di «tolleranza zero» dovrebbe valutare alcune opzioni operative, come ad esempio le telecamere nelle sale da pranzo e le ronde notturne nelle camere da letto. Vedremo. Certo non mancano le note positive: se sono scontente della loro presenza nella politica, nell'economia, nelle istituzioni, le donne italiane possono invece gioire per il loro ruolo preminente in famiglia. Come vittime, sono maggioranza assoluta.
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PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Le CD
Divan di Orient Expression
http://exoticmusicshop.com/sf-album_info-of-Orient_Expressions_Divan-pid-12-cp-6_3.htm
Le livre
La vita agra di Luciano Bianciardi
www.lucianobianciardi.it/Libri/Vita_Agra.htm
À la télé
Annozero
www.annozero.rai.it
Desperate Housewifes
www.skylife.it/guida_tv/evdetail.do?id=7432656
Report www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it