VISIONI OBLIQUE

29 maggio 2011

21/2011 - Melancholia

Zaura, Shai Kremer (2008)



Gioiscono le associazioni svizzere Dignitas e Exit International, che dal 1998 accolgono e accompagnano il suicidio assistito dei cittadini stranieri malati terminali che ogni anno si recano nel Paese elvetico per cercare la «dolce morte». Lo fanno all’indomani del referendum che nel canton Zurigo ha bocciato con l’84,5% e il 78,4% i due quesiti abrogativi proposti dall’Unione democratica federale (Udf) e dal Partito evangelico per chiudere le porte ai pazienti stranieri e iniziare così un processo di messa al bando del suicidio assistito, legale in Svizzera dal 1941. La notizia sconvolge invece l’Italia, alle prese com’è con i diktat vaticani che impongono una legge per impedire il testamento biologico e la libertà di cura nella fase terminale della vita.



VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-) Monsters di Gareth Edwards

Sur petit écran
Terminata la visione della 7° stagione di "Desperate Housewives", della 3° di "Fringe", della 2° di "Glee" e della 1° di "The Event"

22 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 12

Palmarès 2011 - Cérémonie de Clôture © AFP

L’albero della vita di Terrence Malick è la Palma d’oro. Perfetta la scelta di Cannes 64. Film impegnato con la storia del presente, per rovesciarne letture correnti, violento e pieno di grazia, sconvolgente e misterioso, aperto a mille interpretazioni, tutte coraggiosamente critiche dell’esistente e delle radici di questo esistente in antiche tradizioni da superare. Il resto dei premi, performance degli attori a parte, è invece sbagliato e sintomo di una edizione meno riuscita e coraggiosa del solito. Forse una giuria di tutti cineasti, a parte Olivier Assayas (un regista ex critico), anche se scelta con charme, come quasi sempre a Cannes, non può far altro che l’educata apologia dell’esistente. Un po’ come succede nella serata degli Oscar (coi colleghi che premiano i colleghi, cioè se stessi), i rapporti di forza vigenti anche nell’immaginario, non è fine metterli in discussione.

19 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 9

Antonio Banderas - Photocall - La Piel Que Habito © AFP

I film visti oggi:
:-) La piel que habito di Pedro Almodovar (Competition)
:-) Après le sud di Jean-Jacques Jauffret (Quinzaine des Réalisateurs)
:-) L’exercice de l’état (Un Certain Regard)

18 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 8

Lars Von Trier - Photocall - Melancholia © AFP

I film visti oggi:
:-/ Melancholia di Lars Von Trier (Competition)
:-)) Le Havre di Aki Kaurismaki (Competition)
:-/ La nuit elles dansent di Isabelle Lavigne e Stéphane Thibault (Quinzaine des Réalisateurs)
:-) Michael di Marcus Schleinzer (Competition)

17 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 7

Jodie Foster, Mel Gibson - Montée des Marches - The Beaver © AFP


I film visti oggi:
:-) Corpo celeste di Alice Rohrwacher (Quinzaine des Réalisateurs)
:-)) Skoonheid di Oliver Hermanus (Un Certain Regard)
:-) Avé di Constantin Bojanov (Semaine de la Critique)

16 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 6

Brad Pitt - Conférence de presse - The Tree of Life © AFP


Terrence Malick, Bertrand Bonello, I fratelli Dardenne e Bruno Dumont condividono la stessa qualità: la bellezza possente delle loro inquadrature, la loro forza grafica. È questa capacità siderale che alla fine ha risvegliato Cannes. Non che quello fin’ora passato sugli schermi del Concorso fosse brutto, ma ai film proiettati nei primi giorni mancava proprio l’immediata evidenza nella maniera di inquadrare. Una superiorità, una certezza. E tornando ai registi citati sopra si ha l’impressione i film ridisegnino le dimensioni dello schermo. Dai lati (Bonello, tutto in orizzontale), dall’alto (Malick, più demiurgo che mai), dal davanti (Dumont affronta faccia a faccia i suoi eroi distrutti), dal dietro (i Dardenne che continuano nella loro corsa, bella e sicura). Ad ascoltare code di critici parlare in questi primi sei giorni di Festival esclusivamente delle storie presentate (i bambini, la pedofilia, il rapporto con la morte) si dimentica troppo facilmente che le sale del Palazzo del Festival sono fra le più belle del mondo. Necessitano solo di film alla loro misura.


I film visti oggi:
:-))) The Tree of Life di Terrence Malick (Competition)
:-/ Hors satan di Bruno Dumont (Un Certain Regard)
:-( Hallaa lawein di Nadine Labaki (Un Certain Regard)
:-)) Sleeping Beauty di Julia Leigh (Competition)
:-)) Play Ruben Östlund (Quinzaine des Réalisateurs)

15 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 5

Markus Schleinzer, David Rauchenberger, Michael Fuith - Photocall - Michael © AFP

Il vento devastante che ha travolto Dominique Strauss-Kahn (DSK come amano scrivere i giornali francesi) sta seriamente scompigliando l’allure impeccabile del Festival. È sufficiente tendere le orecchie per rendersi conto che, prima delle proiezioni e subito dopo, negli spazi dedicati alla pausa caffè (sponsorizzati da Nespresso), al posto dei dibattiti cinefili, tutti non parlano che di questo scandalo, con l’occhio rivolto alle news trasmesse in tempo reale sugli schermi della tv a circuito chiuso del Palais. I fatti di cronaca riguardanti il presidente del Fondo Monetario Internazionale (FMI, sì in Francia amano alla follia gli acronimi) è evidentemente un sisma politico, ma non ne ha lo stile abituale poiché si sviluppa attraverso un registro sintattico da soap opera voyeuristica tipica dei canali all news americani. I francesi non sono abituati a questo genere d’immagini che, rincorrendosi sugli schermi televisivi, hanno di fatto qualcosa d’irreale.

I film visti oggi :
:-) Notre paradis di Gaël Morel (Marché)
:-/ Code Blue di Urszula Antoniak (Quinzaine des Réalisateurs)
:-)) Marta Marcy May Marlene di Sean Durkin (Un Certain Regard)
:-)) Take Shelter di Jeff Nichols (Semaine de la Critique)

14 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 4

Equipe du Film - Montée des Marches - Bé Omid É Didar © FIF/Lucas Haegeli

Entrambi i film sono arrivati in silenzio, uno in una chiavetta USB, l’altro su DVD. Hanno fatto il viaggio da Teheran alla sede di Parigi del Festival di Cannes. In film nist (Ceci n’est pas un film), che verrà presentato in proiezione speciale, è co-diretto da Jafar Panahi e Mojtaba Mirtahmasb. Bé omid é didar (Au revoir), firmato Mohammad Rasoulof, è stato presentato oggi al Certain Regard alla presenza dell’emozionata e preoccupata moglie del regista. Da un anno Panahi e Rasoulof sono diventati il simbolo della repressione artistica in Iran. Ambedue arrestati il 1° marzo 2010 perché sospettati di preparare un film ostile al governo dopo la contestata rielezione di Mahmoud Ahmadinejad nel giugno 2009. Nel dicembre 2010 entrambi sono stati condannati a sei anni di carcere accompagnati dal divieto di girare film nei prossimi vent’anni e di lasciare il paese. Il motivo? La partecipazione alle manifestazioni e propaganda contro il regime. Entrambi hanno fatto appello.



I film visti oggi:
:-)) Bé omid é didar di Mohammad Rasouluf (Un Certain Regard)
:-/ Return di Liza Johnson (Quinzaine des Réalisateurs)
:-) 17 filles di Delphine e Muriel Coulin (Semaine de la Critique)
:-) La fin du silence di Roland Edzard (Quinzaine des Réalisateurs)
:-) Le gamin au vélo di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Competition)

13 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 3

Gus Van Sant - Photocall - Restless © AFP



La pressione esercitata sui responsabili di Cannes al momento della selezione si allenta subito dopo l’annuncio della lista dei prescelti, annunciata nemmeno un mese prima dell’inizio del festival, salvo aggiustamenti dell’ultimo minuto. Non tutti sanno però che questa pressione ritorna a farsi sentire su un altro aspetto del festival, non meno importante: la programmazione. Oltre a essere selezionatore, Thierry Frémaux, delegato generale, è anche il programmatore delle proiezioni, lui decide giorni e orari insomma. Per i non addetti ai lavori ciò sembrerebbe secondario, ma un mix di isteria cannoise, di mitologia locale e ragionamenti contorti hanno trasformato la gestione di questo programma in una fiera delle minacce, dei ricatti e dei dictact. In sostanza avremo dei produttori imploranti: “Per pietà, non mettetemi lo stesso giorno di Malick!”. Delle attrici frustrate: Juliette Binoche durante l’edizione 2010 si sarebbe lamentata di aver salito la scalinata alle dieci di sera. Dei distributori destabilizzati: “Se voi mi programmate mercoledì, io esco in sala il martedì sera”. E dei cineasti intimoriti da statistiche assurde: “Sembra che si abbia più possibilità di ottenere una palma se il film viene proiettato negli ultimi due giorni”, come fu il caso dei Dardenne, Weerasethakul o Cantet. Suggerimento agli organizzatori: un’estrazione a sorte, come per le coppe di calcio. E si sa quanto è amante del pallone Frémaux…

I film visti oggi:
:-/ The Other Side of Sleep di Rebecca Daly (Quinzaine des Réalisateurs)
:-)) We Need To Talk About Kevin di Lynne Ramsay (Competition)
:-) Eldfjall di Runar Runarsson (Quinzaine des Réalisateurs)
:-)) Arirang di Kim Ki-duk (Un Certain Regard)
:-) Palazzo delle Aquile di Stefano Savona, Alessia Porto, Ester Sparatore (ACID)

12 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 2

Ezra Miller - Photocall - We Need to Talk About Kevin © AFP



Il più grande festival del mondo è al centro di una doppia rivoluzione: tecnologica e culturale. Ormai, equipaggiati di una di quelle famose “piccole videocamere”, chiunque è potenzialmente un cineasta. Parallelamente la visione di un film non si limita alla sola sala cinematografica. Quali che siano le innovazioni del 3D, è certo che su altri schermi, di un computer o di un cellulare, il film sviluppa le sue avventure. Col rischio, e il pericolo in alcuni casi, che certi mix aumentino la confuzione tra realtà e le sue multi virtualità. A meno di diventare una vecchia signora, simpatica ma desueta, che si visiterebbe una volta all’anno, Cannes è obbligata ad allineare le lancette del suo orologio all’ora di queste rivoluzioni. Aprirsi in maniera franca al pubblico sarebbe un primo passo. Creare delle selezioni in risonanza con le nuove tecnologie ne sarebbe un altro.

I film visti oggi:
:-)) Restless di Gus Van Sant (Un Certain Regard)
:-/ Trabalhar cansa di Juliana Rojas e Marco Dutra (Un Certain Regard)
:-) Hanotenet di Hagar Ben Asher (Semaine de la Critique)
:-) Noces Ephémères di Reza Serkanian (ACID)

11 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 1

Robert De Niro, Uma Thurman, Mahamat-Saleh Haroun, Jude Law - Cérémonie d'Ouverture © AFP



Dopo una prima occhiata al programma sì è tentati di dire che il livello medio sarà elevato. Molti dei grandi registi saranno presenti (Almodovar, Dardenne, Malick, Kaurismaki, Honoré, e altri nelle sezioni parallele come Dumont, Téchiné, Van Sant…). Il concorso promette sorprese, con una selezione francese che predilige la gioventù (Maiwenn, Bonello) e la sperimentazione (Cavalier) alla quale si aggiunge l’inatteso The Artist di Michel Hazanavicius. Il Festival è molto attraente quest’anno. Rimane da sapere da dove arriverà il film che, come lo Zio Boonmee l’anno scorso o Elephant nel 2003, prenderà atto di un nuovo stato del cinema e ridefinirà da zero l’idea comune che ciascuno si fa di un capolavoro. Ci si augura che la giuria presieduta da Robert De Niro non perda questo atteso appuntamento.


I film visti oggi:
:-) Midnight in Paris di Woody Allen (Hors Compétition)

08 maggio 2011

18/2011 - A Cannes, a Cannes



Mancano tre giorni alla trasferta de L’Incertain Regard sulla Croisette per l’annuale appuntamento col Festival di Cannes.
Sono momenti, quelli della vigilia, dove ogni istante libero è finalizzato all'assemblaggio di un “palinsesto” che verrà puntualmente smontato all’arrivo. Complici il livello d’accredito stampa assegnato, il rapporto numerico tra i giornalisti che vorranno assistere a quella determinata proiezione e la capienza della sala, un film d'improvviso interesse proiettato al Marché, e via discorrendo... L’esperienza insegna di portarsi dietro un “palinsesto” di riserva puntellato dalle salvifiche proiezioni “del giorno dopo”.
Nell’attesa il “coupe de foudre” è arrivato dall’affiche ufficiale. Celebrati tanto per il loro cortometraggio Logorama (Oscar 2010) che per i loro lavori al servizio delle grandi firme della moda, i grafici del collettivo H5 hanno scelto una fotografia dalla classe atemporale per vestire la 64° edizione del Festival. Faye Dunaway posa per Jerry Schatzberg, fotografo e regista premiato con una Palma d’oro nel 1973 (Scarecrow). Presa tre anni prima questa immagine illustra la sua collaborazione con l’attrice, interprete principale nel suo (Puzzle of a Downfall Child) recentemente restaurato da Universal e che sarà presentato sulla Croisette in loro presenza. Il taglio quasi chirurgico del numero 64 sulla silhouette riprende le abitudini grafiche di H5 già all’origine del manifesto del mercato del film dello scorso anno. Un’eleganza “à bout de souffle”.

06 maggio 2011

QUESTO MESE SU KULT




Cinema – 19 REGISTI PER UNA PALMA
Ce la farà Pedro Almodóvar ad aggiudicarsi la sua prima Palma d’oro? La concorrenza non è mai stata così agguerrita. Arduo il compito per Robert De Niro presidente di una giuria di star del calibro di Uma Thurman e Jude Law. Il 64° Festival di Cannes si annuncia ricco di sorprese

Xavier Dolan – L'INNAMORATO IMMAGINARIO
Con J’ai tué ma mère, ha raccontato il crudo resoconto di un’adolescenza tormentata. Ora, col suo secondo film, penetra senza pietà in un anomalo triangolo amoroso. L’enfant prodige del cinema franco-canadese si conferma un sensibile esploratore del campo minato dell’amore, del desiderio e delle illusioni. In anteprima italiana, Les amours imaginaires è stato scelto per inaugurare il Festival MIX Milano, dal 25 al 31 maggio al Teatro Streheler

Fotografia – IL GIRO DEL MONDO IN 108.059 SCATTI
Tante sono state le fotografie sottoposte al giudizio della giuria del World Press Photo 2011, il più importante riconoscimento del fotogiornalismo mondiale. Le immagini dei 56 fotografi premiati sono ora in tour. Prossima tappa: la Galleria di Carla Sozzani a Milano, dal 4 al 29 maggio. Un’occasione per vedere gli scatti più belli e rappresentativi che hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo. Ma anche un momento di riflessione sulle problematiche etiche nel fotogiornalismo. Come ci hanno raccontato i fotografi Marcello Bonfanti e Ferdinando Scianna.

Testi di Fausto Furio Colombo da KULT n.5 maggio 2011