VISIONI OBLIQUE

24 ottobre 2010

42/2010 – Più realisti del re

Larry Clark - Untitled, 1972 - Courtesy of the artist, Luhring Augustine, New York and Simon Lee Gallery, London

Non c'è pace per il fotografo e regista statunitense Larry Clark.

Il Centro Paul Klee di Berma ha deciso di ritirare due suoi scatti, nell'ambito di una rassegna che verte sui sette peccati capitali, per impedire che la mostra sia «messa in secondo piano dalle polemiche». «Abbiamo ritirato le foto perché, dopo la vicenda parigina, sappiamo che hanno la capacità di focalizzare tutta l'attenzione, mentre la mostra è dedicata ai peccati capitali, e non al fotografo statunitense», ha detto il direttore del centro, Juri Steiner.

Oltre alle foto di Larry Clark, i responsabili elvetici si sono dimostrati super solerti nella censura: hanno deciso di ritirare dalla mostra anche un acquerello del tedesco della Nuova oggettività tedesca, George Grosz, giudicato troppo «crudo».

L'esposizione di Clark a Parigi è stata invece vietata ai minori di 18 anni a causa delle immagini scattate dall'artista, oggi 67enne, che mettono in scena adolescenti, sesso, droga e violenza. Il timore del comune di Parigi, ovvero l'autorità di tutela del museo, è che alcune associazioni di difensori dell'ordine morale sporgano denuncia per «pedofilia». Per evitare questo rischio, uno stuolo di avvocati avrebbe infatti suggerito il divieto ai minori della mostra che ripercorre tutta la carriera di Larry Clark, e dove l'artista ha cercato una verità nuda, anche cruda, della realtà della vita di adolescenti alla deriva.

L'autore ha definito «ridicola» la decisione di proibire l'accesso ai minori. «C'è un attacco contro la gioventù, contro gli adolescenti, queste foto sono per loro» afferma e suggerisce che, «probabilmente, sarebbe stato meglio proibirla ai maggiori di 18 anni».


VISIONS DE LA SEMAINE

Sur grand écran

:-) Potiche di François Ozon


Sur petit écran

:-)) Stereo di David Cronenberg
:-)) Crimes of the Future di David Cronenberg
:-)) Shivers di David Cronenberg
:-)) Rabid di David Cronenberg

17 ottobre 2010

41/2010 – Diamo i numeri


L'Italia s'è desta? Le cifre di questa settimana fanno ben sperare.
La quarta puntata di Annozero ha totalizzato
6.283.000 spettatori pari al 23,47% di share, mentre il ritorno di Report ha totalizzato 4.928.000 spettatori pari al 18,71% di share, a dimostrazione che si può fare uno straordinario e devastante pezzo comico con le sole armi del giornalismo d'assalto, videocamera digitale e microfono.
Il solito balletto di cifre invece sulla manifestazione organizzata dalla FIOM: il presidente del suo Comitato centrale, Giorgio Cremaschi, azzarda una stima vicina a un milione, mentre il questore di Roma, Francesco Tagliente, parla di 80.000 partecipanti solamente.
Guerra totale invece sulla percentuale della disoccupazione italiana: l'Istat la misura all'8,5%, la Banca d'Italia, che si “permette” di calcolare anche i disoccupati scoraggiati, quelli che il lavoro non lo cercano nemmeno più, all'11%.
Infine, il montepremi del Superenalotto è arrivato alla quota record di 166.900.000 euro!

VISIONS DE LA SEMAINE

Sur grand écran

:-/ Hævnen (In a Better World) di Susanne Bier

:-) L'illusionniste di Sylvain Chomet

:-)) The Social Network di David Fincher

:-/ Sennentuntschi di Michael Steiner


Sur petit écran

Terminata la visione della 4a stagione di Mad Men e della 1a di Rubicon

10 ottobre 2010

40/2010 - Ci risiamo...

Tre mesi per vivere.
Così s'intitolava l'ennesimo appello de "il Manifesto" a firma di Gabriele Polo per «riaprire una sottoscrizione che non dovrebbe finire mai e anticipiamo la campagna abbonamenti 2011, chiedendo a tutti di partecipare e di promuoverla. Entro i prossimi tre mesi, per evitare che con la fine del 2010 arrivi anche la fine del manifesto». Tutto ciò a fronte dell'azzeramento del finanziamento pubblico dell’informazione cooperativa e politica, che cancella la legge sul diritto soggettivo sostituendolo con un «fondo» per l’editoria, ancor oggi del tutto indefinito, col conseguente dissolversi del 25% delle entrate.
Come tanti che hanno amato e continuano ad amare il vostro/nostro giornale, L'incertain regard si sente logorato dal continuo stato di sofferenza in cui vive. Ma anche, ma forse soprattutto, dalle continue promesse su un ripensamento dell'intero quotidiano (sito, supplementi e speciali compresi) che accompagnano ogni appello e che puntualmente non vengono mantenute.
L'incertain regard attenderà curioso il 31 dicembre 2010 per vedere se "il Manifesto", oltre ad essere ancora in edicola, sarà finalmente anche sull'iPad.

07 ottobre 2010

QUESTO MESE SU KULT


HOT CINEMA VISIONI D'ORIENTE Tim Burton & Co. Hanno decreato il suo film come il più audace del Fesival di Cannes. Palma d'Oro a 39 anni, il regista e videoartista Apichatpong Weerasethakul è il leader incontrastato del giovane cinema globale [...]


ICONS LARRY CLARK Come imparare ad amare, o almeno tollerare, i film di Larry Clark […]


CINEMA D'AUTRICE ISILD LE BESCO E' la musa di Benoît Jacquot, cineasta cult d'oltralpe per il quale ha recitato in film provocanti come Sade e con cui ha condiviso una rovente relazione sentimentale. Ora la straordinaria Isild Le Besco confessa la sua passione per la cinepresa. A Locarno l'abbiamo vista in veste di regista per Bas-Fonds e interprete di Au fond des bois che infiammeranno gli schermi autunnali. Il filo conduttore? Ruoli e soggetti estremi […]


PROVOCAZIONI SU CELLULOIDE LUI, LEI, L'ALTRO Lui è François Sagat, molosso del porno passato al cinema d'autore. Lei è Chiara Mastroianni, musa di registi francesi di tendenza. L'altro è Christophe Honoré, sofisticato cineasta parigino che li ha voluti insieme. Il risultato? Il provocante Homme au bain, film sfacciato e coraggioso. Ora sugli schermi francesi […]


BLOCKBUSTER D'AUTORE ADÈLE E L'ENIGMA DEL FARAONE […]


VIAGGIO ZURIGO – WEST SIDE STORY Distretto n°5. Nulla a che vedere con l ambientazioni alla Edward Bunker. E' per contro un vecchio quartiere industriale che si sta trasformando nella zona più alla moda della città. Il kreis fünf diventa la fucina creativa del capoluogo elvetico […]


Testi di Fausto Furio Colombo da KULT n.10 ottobre 2010

03 ottobre 2010

39/2010 – Mai senza


Questa settimana si sarebbe potuto disquisire sul perché un concorrente che bestemmi in un reality show possa venire escluso dalla competizione come da regolamento, mentre un primo ministro che faccia altrettanto continui nel suo incarico. Oppure si sarebbe potuto indagare sull’omertoso silenzio della Lega in merito ai manifesti ticinesi che accusano i frontalieri padani di rubare il lavoro agli svizzeri.
Deformazione professionale ha voluto invece che ci si dedicasse a un nuovo free press che ha esordito nelle strade venerdì 1° ottobre.
La testata s’intitola Io Spio, furba operazione commerciale visti i tempi che corrono ma deprimente dal punto di vista culturale. Eppure secondo l’editoriale, probabilmente non passato al vaglio di un correttore di bozze visto che leggiamo the’ invece di tè (si parla della bevanda in quella riga), il gossip è quello che tutti vogliamo tanto da incitare il lettore a trasformarsi paparazzo per un giorno.
E a proposito di gossip, lo sapevate che la raccolta pubblicitaria di Io Spio è curata dalla concessionaria Visibilia che fa capo a Daniela Santanché e cura anche la raccolta, fra gli altri, per Libero e il Giornale?

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-)) La pecora nera di Ascanio Celestini
:-/ Innocenti bugie (Knight and Day) di James Mangold