VISIONI OBLIQUE

19 maggio 2009

CITIZEN CANNES jour 7

I piedi di... Penelope Cruz e Pedro Almodovar per Los abrazos rotos
Un biglietto di protesta
Capita che l’attualità politica e sociale riesca a perforare la bolla irreale del Festival. In un’edizione che verrà ricordata per l’inusuale considerevole presenza di film a tematica omo e dintorni, risaltano in maniera ancora più vistosa le vicissitudini, riportate anche dai quotidiani nazionali, del 35enne Nicolas Persec che, in questi giorni, concede interviste davanti il Gran café, a due passi dalla Croisette. Vigile urbano a Cannes dal 2003, ha depositato presso il procuratore della regione una denuncia per assillo morale e omofobia all’interno dell’entourage lavorativo. Anche il suo collega Alain Marty ha fatto altrettanto. Ambedue hanno inoltre interpellato l’alta autorità per la lotta contro le discriminazioni e per l’uguaglianza (Halde) e sperano in un’inchiesta dell’ispettorato generale di polizia. “Non era per nulla ovvio mettere tutto ciò sulla pubblica piazza, assicura il presidente cannese del Sindacato nazionale dei vigili urbani. Ma abbiamo deciso di convocare i media affinché questa situazione termini”. Una strategia incoraggiata anche dal loro avvocato: “In Francia si fa finta di nulla fino a quando l’opinione pubblica non viene coinvolta”. Quale occasione migliore del Festival…

:-) Los abrazos rotos di Pedro Almodovar
Un’appassionante riflessione sulla settima arte che pero’ non aggiunge nulla di nuovo alla filmografia del regista spagnolo; un noir fin troppo perfetto che potrebbe finalmente conquistare l’agognata Palma d’oro.
:-) Amreeka di Cherien Dabis
La storia di una madre e di suo figlio ma al tempo stesso una variazione poetica sull’esilio e un esordio ben riuscito per la promettente regista giordano-palestinese.
:-)) I Love You Phillip Morris di Glenn Ficarra e John Requa
Il film piu’ atteso della Quinzaine si e’ rivelato un risultato veramente seducente, merito anche di un Jim Carrey in stato di grazie.
:-) Antichrist di Lars Von Trier
Cosa dire ? Bizzarro lo e’ sicuramente e non solo dal punto di vista della sceneggiatura, semplice da riassumere ; ma da quello del significato : indecifrabile !
:-/ Les herbes folles di Alain Resnais
Torna l'87enne maestro francese con un film eccentrico e volutamente poco comprensibile. Piu' che altro un esercizio di stile.