VISIONI OBLIQUE

27 gennaio 2008

04/2008 – Terra promessa


Hamas abbatte la barriera con la dinamite, oltre 300mila palestinesi corrono in Egitto a caccia di latte, farina, medicine.
Quel popolo disperato ha accennato il sorriso ormai sconosciuto della festa.

Abbattiamo tutti i muri, rendiamo la festa più lunga possibile.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-) Sukkar banat (Caramel) di Nadine Labaki
:-/ The Darjeeling Limited di Wes Anderson

À la télé
Loveline

Gabrielle di Patrice Chéreau
Casalinghe disperate
En dvx
Noah’s Arc (seconda stagione)
Nip/Tuck (episodi 9 e 10 quinta stagione)

25 gennaio 2008

SUICIDIO POLITICO


Romano Prodi è caduto con la stessa ostinata sicurezza con cui aveva brindato in una triste festa notturna di piazza il 10 aprile di due anni fa. Fermo nel voler portare fino in fondo la propria sfida alle leggi della matematica e della politica. Si è presentato al senato sapendo che gli avrebbero sparato addosso e lui ha mostrato il petto lanciando ai suoi cecchini un avvertimento inascoltato: «Dopo di me il diluvio». Avversari vecchi e nuovi gli hanno concesso l’onore delle armi e della coerenza parlamentare. Poi hanno sparato. Ma la sua ostinazione copre solo in piccola parte il lento ma inesorabile suicidio politico dell’Unione sfociato nella crisi di governo. A spiegarla non basta la debolezza numerica - frutto di una legge elettorale inguardabile - che in questi mesi ha trasformato il senato in una sorta di ring. Né l’eterogeneità della coalizione e nemmeno la vaghezza di un programma troppo generico e al tempo stesso corposo. Su queste radici sono cresciuti due problemi che hanno portato al collasso. In primo luogo il progressivo allontanamento dalle attese degli elettori - badando più agli equilibri interni e alle compatibilità di bilancio. Più che in parlamento Prodi è rimasto solo nel paese: coperto a sinistra dal sacrificio di chi veniva sempre indicato come il possibile «traditore», ha deluso le attese di quella parte dell’elettorato che più di ogni altra chiedeva una svolta dopo il quinquennio berlusconiano. Alla fine è caduto da destra, come era ampiamente prevedibile. In secondo luogo, a destabilizzare un quadro politico diventato la principale se non unica attenzione del premier, è arrivato il parto del Pd, determinando un dualismo di potere che non poteva
durare. E così è stato proprio il «suo» partito a togliere il terreno sotto i piedi a Romano Prodi. Tra le macerie che ora si cercherà di raccogliere in qualche modo per evitare le elezioni anticipate, emerge la sconfitta della sinistra che pagherà i costi più alti di una scommessa perduta: contrattare l’alternativa sociale sul tavolo di governo. Ma si profila anche il sordo rovello del Partito democratico, concepito per vivere al potere e oggi posto di fronte alla scelta tra un’opposizione che non sa più cosa voglia dire e cercare alla sua destra i partner di una futura alleanza. Un bel disastro: complimenti a tutti.
di Gabriele Polo da "il manifesto" del 25 gennaio 2008

21 gennaio 2008

03/2008 – Magnifico rettore



L’adunata in piazza San Pietro è sembrata quasi come la grande ovazione del Parlamento a Mastella, che ha suscitato soltanto desideri di emigrazione.
Meno grave, ma pur sempre un segno di abbandono di qualsiasi ritegno, una cosa impudica e diremmo perfino oscena.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-(
Signorinaeffe di Wilma Labate
À la télé
Loveline
En dvd
The L Word (terza stagione)
En dvx
Noah’s Arc (prima stagione)

15 gennaio 2008

SEMPRE PIU' ROSA

Sarà l’effetto disastro della Sinistra in Europa che brancola in cerca di sé, oppure il fenomeno, tutto tedesco, del nuovo ruolo della Linke che spaventa la Grande coalizione e spinge la Spd sempre più a sinistra, fuori dal governo con la Cdu. O sarà una metamorfosi della nostalgia per quei simboli che, anche se ufficiali, non erano certo amati dal regime dell’ex Germania
dell’est. Sarà per tutti questi motivi o per nessuno di questi che soffia, sotterraneo, un timido vento di novità nella grande depressione del Vecchio continente. Sta di fatto che domenica, come ogni seconda domenica di gennaio, erano attese decine di migliaia di persone per
ricordare a Berlino gli spartachisti Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, assassinati il 15 gennaio del 1919 dalle milizie del partito socialdemocratico al potere in Germania. Dicono le cronache che stavolta però al cimitero berlinese di Friedrichsfelde sono arrivati in più di centomila. Complice la giornata di sole, hanno sfilato tanti uomini e donne di mezza età, ma soprattutto tantissimi giovani, tedeschi, italiani, spagnoli, francesi. E poi, anarchici e no global. La banda ha suonato l’Internazionale e Bandiera rossa e ognuno ha salutato in cuor suo il volto dolce, malinconico e severo di Rosa Luxemburg. A tutti è sembrato che quello spazio di
speranza conquistato già subito dopo la caduta del Muro, piuttosto che un baraccone rituale, una ricorrenza nel ricordo dei più amati - e più ricercati delle nostre belle figurine - sia stato uno spazio spalancato, un segnale lanciato nel cuore d’Europa. Se si cerca come alternativa, la sinistra non socialdemocratica può trovarsi, magari in un giorno di sole. Deve uscire dalle
rappresentazioni ufficiali, scambiare ruoli di governo con figurine di movimento. E viceversa.
Tentando forme nuove, di movimento e di governo. Farsi, se possibile, sempre più Rosa...

di Tommaso Di Francesco da "il manifesto" del 15 gennaio 2008

13 gennaio 2008

02/2008 – Primo cittadino


Il pontefice riceve Veltroni in Vaticano e gli fa la predica: in alcune zone di
Roma il degrado è gravissimo, la povertà si allarga, bisogna garantire la
sicurezza dei cittadini, vanno difesi i diritti degli immigrati, vanno destinati
più fondi alla sanità cattolica; e gli enti locali non insidino la famiglia.
Joseph Ratzinger, sindaco per un giorno, si è comportato un po’ da segretario di partito un po’ da leader di azienda; non ha parlato da guida spirituale ma da capo politico.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-) I Am Legend (Io sono Leggenda) di Francis Lawrence

En dvd
Blade Runner – The final cut 2007 di Ridley Scott
Sur You Tube
That's Me di Colton Ford Featuring Cazwell

06 gennaio 2008

01/2008 – Dagli antipodi con furore

© aussiebum.com

4 settimane di governo sono bastate al neo primo ministro laburista Kevin Rudd per far intendere che l'Australia ha inequivocabilmente cambiato rotta in politica estera e interna, apprestandosi a cancellare le leggi razziste, antisindacali e contro l’ambiente varate dal governo dell’ultraconservatore John Howard.
Da noi 19 mesi d’esecutivo di centrosinistra non sono stati sufficienti a cancellare le leggi “vergogna e ad personam” volute da Silvio Berlusconi.
In attesa dell’ennesima verifica di maggioranza, Franca Rame ha presentato le sue dimissioni da senatrice: «Stiamo aspettando da 19 mesi… Non posso andare più avanti in questa situazione così pesante e inutile… Non si può sempre votare contro coscienza...».

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-/
La graine et le mulet (Cous Cous) di Abdellatif Kechiche
:-) The Savages (La famiglia Savage) di Tamara Jenkins

En dvd
UFC 64 : Unstoppable
Sur You Tube
Catherine Tate – 7 languages interpreter