VISIONI OBLIQUE

26 novembre 2006

47/2006 – Requiem

Le motivazioni sono fra le più diversificate.
Ma per noi, atei duri e puri, principalmente è il fuoco ardente della coerenza che ci ha spinto a liberarci dal giogo della Chiesa cattolica apostolica romana. Come? Seguite il link:
www.uaar.it/laicita/sbattezzo

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
L’ARTICLE Il broglio non fa scandalo di Alessandro Robecchi da “il manifesto” del 26 novembre 2006 : « Si discute animatamente sull’eventualità che Silvio abbia fatto il lifting pure alle elezioni. Com’è, come non è, un milione e duecentomila schede bianche sono sparite nel cyberspazio (si sospetta nella galassia di Arcore). E’ un processo indiziario e vedremo se qualcuno,magari la magistratura, troverà la pistola fumante. Gli indizi sono parecchi. Alcuni reali: non esiste una sola provincia dove le schede bianche siano aumentate o rimaste sopra il due per cento e i sondaggisti dicono che è strabiliante. Alcuni surreali: il ministro dell’Interno va a mangiare il gelato a casa di Silvio invece di stare al Viminale mentre arrivano i dati elettorali. Ma siccome sul giallo sapete tutto e ancora se ne parlerà,mi limiterò a una notazione in margine (ma mica poi tanto) e cioè alla garrula reazione del mondo politico. Davanti a un’accusa di golpe, uno si aspetterebbe un alto richiamo morale, frasi roboanti tipo: la cultura politica del nostro schieramento è estranea a questi metodi. Invece la reazione non è questa. C’è chi grida al polverone (Bonaiuti). Oppure dice noi l’avremmo fatto meglio: sia Tremonti che Cesa che Fini dicono più o meno questo, avremmo truccato le elezioni per perdere? Assurdo. Insomma, che dal film di Deaglio vengano solo inquietanti sospetti oppure il disegno di un rischio corso sul serio, un tentato golpe, stupisce che nessuno entri nel merito morale, ideale dell’accusa, e tutti si affannino invece intorno alla possibilità tecnica di farlo. Temo che un pensiero diffuso, tra la gente, vox populi, non escluda la capacità della destra di tentare il broglio, in qualche modo lo si ritiene possibile, almeno
verosimile. E del resto, basta guardare i leader di quello schieramento per avere qualche comprensibile dubbio sulla loro tradizione democratica: uno era della P2, uno era del Msi, un altro andava dicendo per le valli che le pallottole costano soltanto trecento lire. Sarà per questo che tutti cercano di capire come siano sparite un milione e duecentomila schede bianche e nessuno si chiede, nel caso, perché. Tutti si affannano a smentire, ma nessuno si alza a dire “Oh, no, Silvio non ne sarebbe capace, è troppo onesto”. Fateci caso. Riderebbero tutti. »

LA BANDE DESSINÉE Arena di Gengoroh Tagame
www.ho-editions.com/caddie/description.php?II=144&UID=2006112310335782.112.207.162
LE CD Cansei de ser sexy dei CSS
www.csshurts.com
LES FILMS sur petit écran
Uccidete la democrazia !
www.uccidetelademocrazia.com
Le tombeau d’Alexandre
www.imdb.com/title/tt0105618
Le bonheur www.imdb.com/title/tt0017961
LA GRILLE TÉLÉ
Prison Break
www.mediaset.it/brand/italia1/prison_break/schedaprogramma_1196.shtml
Che tempo che fa
www.chetempochefa.rai.it
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it
The L Word
www.la7.it/lword

21 novembre 2006

46/2006 – Palais Royal

Ségolène Royal, élue candidate du parti socialiste pour la présidentielle 2007

Di nuovo a Parigi per la semestrale full immersion socio-ricreativa-culturale.
Questa volta accompagnati dalla nuova Moleskine City Notebook
www.moleskine.it/ita/_interni/catalogo/Cat_int/catalogo_city.htm

PRÉFERENCES DU SEJOUR À PARIS
L’ARTICLE Je ne suis pas black! di Fabrice Xavier da “Libération” del 20 novembre 2006 : « A gauche comme à droite, on dénonce les propos de Georges Frêche à propos de l'équipe de France de football. On ne dénonce pas les mots utilisés : «Dans cette équipe, il y a neuf Blacks sur onze. La normalité serait qu'il y en ait trois ou quatre. Ce serait le reflet de la société. Mais là, s'il y en a autant, c'est parce que les Blancs sont nuls. J'ai honte pour ce pays. Bientôt, il y aura onze Blacks.» Les mots m'écorchent, «neuf Blacks ?», «onze Blacks ?», «BLACKS ?» Je ne suis pas black. Je ne suis pas un Black. Ou plutôt si, je suis un Black, mais je suis aussi un Nègre, je suis un négro, je suis aussi un rastaman, un étalon d'ébène, un Métis, un macaque, je suis aussi un Yannick, un Bob, un Marcel Desailly, je suis un Willy et je suis un Arnold, et je suis aussi un Noir, je suis surtout un Noir ! Je ne suis pas d'origine anglophone. Ma réalité n'est pas celle d'un Afro-Américain ni d'un Noir anglais. Je ne suis pas black ! Je suis français, économiquement, historiquement, politiquement. Je suis français, je suis d'origine antillaise, j'ai grandi à Toulouse, je préfère le corbières au côtes-du-rhône... Black ! Terme qui, un temps, a facilité la communication au sein de la palette des couleurs. Une auto désignation récupérée et resservie sous forme de consensus aimable. Nous pouvions discuter puisque nous pouvions utiliser le même mot... Le terme «black» renvoie à des idées de lutte et d'oppression, mais avec l'avantage de ne pas renvoyer directement à une histoire collective française. Il est là simplement pour adoucir la communication, tout comme en son temps l'«homme de couleur» passait très bien en société. Il s'invite chez les politiques, dans les médias, dans la publicité, la littérature, chez mes amis. L'idée que, un jour, au Brésil, en Espagne, en France, en Allemagne, en Corée, au Mali, au Mozambique, on utilisera un seul et même mot anglophone pour parler d'hommes noirs m'effraie. Je ne suis pas un Black. Pourquoi simplifier les choses quand on peut les compliquer ? »

LE MUSÉE
www.quaibranly.fr
L’EXPO
www.photosapiens.com/article.php?id_article=1886
L’ENTRAINEMENT SPORTIF
www.paris-lutte.org
LA SOIRÉE
www.lesbainsdouches.net

LA GRILLE TÉLÉ
Rugby : France – Nouvelle Zelande
http://sport.france2.fr/rugby/international/26067547-fr.php

LES FILMS SUR GRAND ÉCRAN
:-) The Prestige di Christopher Nolan
http://wwws.warnerbros.it/theprestige
:-( Courtmetrages du PornFilmFestivalBerlin
www.ffglp.net
:-/ Institute Benjamenta di Stephen and Timothy Quay www.imdb.com/title/tt0113429

12 novembre 2006

45/2006 – Good morning America


Nancy Pelosi, nuovo speaker alla Camera dei rappresentanti

Francamente eravamo pronti ad aspettarci il peggio e sinceramente avremmo lasciato gli Stati Uniti implodere su se stessi.
Ma stavolta è vero: Gorge W. Bush, la sua politica e i suoi reazionari amici sono stati battuti dagli elettori americani.
Il vento è cambiato, almeno così sembra.
Ora spetta ai democratici evitare di cadere nella trappola del compromesso, offerto da un’amministrazione ormai zoppa, e che potrebbe paralizzare i due anni che separano dall’elezione presidenziale.
Confidiamo nello slogan e nel programma “New Direction for America” coniato e guidato da quel “pericolo rosso” rappresentato dalla pasionaria Nancy Pelosi, prima donna nella storia degli USA a presiedere la Camera, terza carica politica della confederazione.


PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
L’ARTICLE Il nulla osta del prete di Gianni Rossi Barilli da “il manifesto” del 9 novembre 2006 : « Si chiamano famiglie di fatto. Dovrebbe quindi essere scontato, per chiunque abbia almeno un neurone funzionante e una rudimentale dimestichezza con le nostre convenzioni linguistiche, che sono “di fatto” perché non sono “di diritto”, nel senso legale dell’espressione. Invece no. Per i cattolici reazionari e il loro gregge di comari e compari politici che citano a vanvera la costituzione ogni due per tre, non sono famiglie. […] il solo modo che il fan club del papa ha a disposizione per continuare a imporre la propria agenda politica, data l’ assenza di argomenti ragionevoli, è cercare di tappare la bocca a chi la pensa diversamente. Se però le cose stanno così, com’è più che evidente, il diritto di cittadinanza concesso nel centrosinistra all’autoritarismo intollerante di certi cattolici è un problema politico di serie A. Ne vogliamo parlare, magari anche spiegando agli elettori come mai la legge sulle unioni civili, promessa dall’Unione, è tuttora insabbiata come ai tempi di Berlusconi? Ieri il parlamento spagnolo ha votato una legge che permetterà alle persone transessuali di cambiare nome anche senza il permesso del medico e del magistrato. Qui da noi per esistere occorre ancora il nulla osta del prete. »
L’INFO Olmert: la strage errore tecnico – Sono morti per un “errore tecnico dell’artiglieria”, i 19 palestinesi di Beit Hanoun (fra cui o bambini e 5 donne) fatti a pezzi dalle cannonate israeliane. Lo ha spiegato il primo ministro, esprimendo “rincrescimento” per le vittime civili. Aggiungendo che le operazioni militari continueranno e non si possono escludere nuovi “incidenti”. Mentre gli Stati Uniti pongono il veto all’Onu bloccando una risoluzione di condanna per l’ultima strage israeliana di civili a Gaza.
LES FILMS SUR PETIT ÉCRAN
Quei loro incontri - Ces rencontres avec eux di Danièle Huillet et Jean-Marie Straub
LA GRILLE TÉLÉ
Very Victoria
www.mtv.it/veryvictoria
Rugby : Italia – Australia www.la7.it/tv/programmi/dettaglio.asp?id_program=16825
Che tempo che fa
www.chetempochefa.rai.it
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it

LES FILMS SUR GRAND ÉCRAN
:-/ Flags of Our Fathers di Clint Eastwood
http://wwws.warnerbros.it/flagsofourfathers
:-( I figli degli uomini di Alfonso Cuaron www.uip.it/ifiglidegliuomini

05 novembre 2006

44/2006 – V.I.P.

Ai 5.062 italiani notevoli sbandierati dall’omonimo libro tanto indecentemente mediatizzato questa settimana, preferiamo di gran lunga i 200.000 precari (ma non solo) che hanno sfilato sabato per protestare contro la legge 30, la Bossi-Fini e la riforma Moratti della scuola.
Scendere in piazza quando al governo ci sono le forze del centrosinistra trasmette un messaggio forte e chiaro: valorizzare il lavoro non rende più competitivi ma più precari.


PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
L’ARTICLE Prodi, un governo né vivo né morto di Giovanni Pajetta da “il manifesto” del 31 ottobre 2006 : « […] la crisi pressoché inarrestabile del primo governo dell’Unione. Dopo aver vinto per un soffio le elezioni di aprile, Romano Prodi è riuscito infatti a farsi malvolere da tutti. […] Se nonostante tutto Romano Prodi rimane in piedi insomma, non è certo per la sua forza. Se la sua fine, così tanto annunciata, non ci sarà è solo per la debolezza di tutti gli attori della politica italiana. Nel centrosinistra, al di là delle dichiarazioni di bandiera di Piero Fassino o di Antonio Di Pietro, nessuno può rischiare la carta delle elezioni anticipate. Ma anche a destra non ci sono poi uomini tanto arditi. […] Se le cose stanno così, l’unica cosa ci aspetta è assistere più o meno inermi al lento logoramento del governo di Romano Prodi. Con la conseguenza, non piccola, che a questo si accompagni anche un logoramento della base elettorale del centrosinistra.»
L’INFO “Dr.House” indagine sul corpo ferito – La seconda stagione della fiction va in onda su Italia 1 con dialoghi, titoli e perfino interi episodi tagliati. Una pratica riduzionista per arginari i bacilli di una cultura del sospetto?
LA PUB Patriot. When size and comfort really matter. Wonderjock. www.aussiebum.com


LA GRILLE TÉLÉ
Otto e mezzo
www.la7.it/news/videorubriche/home.asp?tipo=13
Prison Break
www.mediaset.it/brand/italia1/prison_break/schedaprogramma_1196.shtml
Le invasioni barbariche
www.la7.it/tv/programmi/dettaglio.asp?id_program=16567
Toutes les télés du monde
www.arte.tv/fr/semaine/244,broadcastingNum=578148,day=1,week=45,year=2006.html
Avere ventanni raccolta
www.mtv.it/tv/programmi/avereventanni/blog.asp?idBlog=15&idSez=5
Report www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it
The L Word
www.la7.it/lword

LES FILMS SUR GRAND ÉCRAN
:-) A casa nostra di Francesca Comencini
www.01distribution.it/festivaldiroma/acasanostra
:-) Fascisti su marte di Corrado Guzzanti
www.fandango.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=1248