VISIONI OBLIQUE

31 dicembre 2007

UN ANNO DI CINEMA

Come di consueto ecco i 20 miglior film, toutes seances confondues, scelti fra i 118 visti sul grande schermo nel 2007.

1
Das Leben Der Anderen di Florian Henckel von Donnersmarck
2
In the Valley of Elah di Paul Haggis
3
Inland Empire di David Lynch
4

4 luni, 3 saptamini si 2 zile di Cristian Mungiu
5

XXY di Lucia Puenzo
6

Irina Palm di Sam Garbarsi
7

It’s a free world… di Ken Loach
8

Alexandra di Alexander Sokurov
9

Sicko di Michael Moore
10

Eastern Promises di David Cronenberg
11

Giorni e nuvole di Silvio Soldini
12

The Assassination of Jessy James by the Coward Robert Ford di Andrew Dominik
13

La Leon di Santiago Otheguy
14

Les temoins di Andre Techine
15

La Môme - La Vie en Rose di Olivier Dahan
16

La giusta distanza di Carlo Mazzacurati
17
Letters from Ivo Jima di Clint Eastwood
18
Le ragioni dell’aragosta di Sabina Guzzanti
19

Notes on a Scandal di Richard Eyre
20
300 di Zack Snyder


Avviso ai naviganti.
Con l'anno nuovo, iniziando dal post n.01/2008, L'incertain regard vi si presenterà in un formato alleggerito nei testi, in attesa di essere definitivamente inglobato dal rinnovato sito web del Vichingo attualmente in costruzione.

23 dicembre 2007

52/2007 – La voce del padrone


http://espresso.repubblica.it/multimedia/1471644

Piange il telefono.
Grazie alle intercettazioni ora conosciamo i «sogni» del cavaliere e del suo fido scudiero Agostino Saccà, responsabile della fiction Rai, nell'impalpabile sostanza delle loro voci, intonazioni e intercalare compresi.
L'audio della telefonata, già hit su Internet, è umiliante, ma non solo per i due interlocutori, lo è per chiunque ascolti, messo davanti all'evidenza materiale delle voci, fuori dal testo freddo pubblicato dai giornali.
L'umiliazione di orecchiare la verità, di sapere per vie indecenti,
attraverso il buco della serratura, come si amministra la cosa pubblica.

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Sur Freek (dicembre07-gennaio08)
Viggo Mortensen, Cinema
www.edizionipem.it
Sur Têtu.com
Rome privée d'unions civiles
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12255

IO, MANIFESTO !
L’articolo

Il partito del Nord atterra su Alitalia di Roberta Carlini da “il manifesto” del 19 dicembre 2007.
C'era una volta la «Questione settentrionale »: il Nord che fa da sé, lavora, gira, magari evade un po' il fisco ma suda e produce; contro Roma e il Sud che arrancano, si lagnano, chiedono assistenza e assorbono le tasse del buon nordico. La Questione settentrionale la Lega e Forza Italia la cavalcavano, la sinistra la rincorreva. Dov'è finito il buon vecchio Nord dell'omonima questione, nel gran pasticcio dell'Alitalia? Dissolto, svanito. L'ultramanageriale Moratti, il privatistico Formigoni, i duri e puri dell'Assolombarda, gli autonomisti del Nord-Est: sono tutti lì, a lagnarsi per la cattiveria di Spinetta e a pietire l'intervento assistenziale, nazionale, italiano. Con le banche al posto di Pantalone, ma la sostanza non cambia. Il nodo dello scontento nordico si chiama hub (nodo, in inglese): Malpensa. Non c'è logica economica che tenga in piedi due hub in Italia, dicono Air France e tutti quelli che di trasporto aereo e che di conti si occupano. E chi se ne importa della logica economica, noi vogliamo Malpensa, dicono Formigoni,Moratti, e soci. […]
www.ilmanifesto.it

LES FILMS SUR GRAND ÉCRANS
:-/ Charlie Wilson’s War di Mike Nichols
www.charliewilsonswar.net

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Visions
Hostel 2 di Eli Roth
www.hostel2.it
Casalinghe disperate
http://guidatv.sky.it/guida_tv/evdetail.do?id=11105923
Episodi delle nuove stagioni (USA) di :
Dexter
www.sho.com/site/dexter
Prison Break www.fox.com/prisonbreak
Nip/Tuck
http://fxnetworks.com/shows/originals/niptuck_s5
Écoutes
Untrue di Burial
www.myspace.com/burialuk
Nefes di Mercan Dede
www.mercandede.com
Diasporas di Ibrahim Maalouf www.ibrahimmaalouf.com

19 dicembre 2007

TUTTO QUELLO CHE DOVETE SAPERE SULLA SPE SALVI

Uno stralcio dal monologo della sesta puntata di «Decameron» mai andata in onda su La 7, ma che Daniele Luttazzi ha proposto al teatro Ambra Jovinelli di Roma domenica 16 dicembre.

[...] Avete letto l’ultima enciclica di Papa Ratzi? E chi, non l’ha letta? È così amena! È più divertente di un barile pieno di anguille. Spe salvi, salvi nella speranza. Un testo sulla superiorità della fede cristiana, che esalta la sofferenza, perché avvicina alle sofferenze di Cristo. Cristo èmorto in croce per i nostri peccati! Uuh, ma così ci fa sentire troppo in colpa! Non poteva solo lussarsi un’anca, per i nostri peccati? L’enciclica è piena di citazioni colte. E questo è il quiz della settimana: quali fra questi intellettuali non è citato da papa Ratzi nell’ultima enciclica? Sant’Agostino. Kant. Adorno. De Sade. E la risposta è: De Sade. La Spe salvi, sorpresa! è una dura condanna della modernità. Il giorno che venne eletto, dissi in teatro: «Hanno eletto il nuovo papa. È il cardinal Ratzinger. Subito condannato di nuovo Galileo». Non mi sbagliavo. Dopo un mese Ratzi disse: «La risposta alla modernità è Cristo». Io ho 46 anni, nella mia vita ho imparato una cosa: se la risposta è Cristo, la domanda è sbagliata. Non dimentico che l'Europa moderna, laica, del commercio e della democrazia, appare col Rinascimento, nel momento in cui il cristianesimo, scosso dalla Riforma, comincia a perdere il controllo sull'organizzazione sociale. E non dimentico che la repubblica, la separazione dei poteri, il suffragio universale, la libertà di coscienza, l'eguaglianza dell'uomo e della donna non derivano dalla religione, che li ha anzi a lungo combattuti. E non dimentico che, grazie alla rivoluzione francese, le adultere occidentali non vengono lapidate... Ratzi attacca l’illuminismo, ma la Chiesa in 18 secoli non abolì la schiavitù, cosa che fece la Prima Repubblica francese del 1794. D’altra parte è noto che la Chiesa è lenta ad abbracciare la modernità. Fino a poco tempo fa, la loro idea di portatile era un chierichetto. Aver fede significa sospendere il proprio pensiero razionale. Ogni religione dice al mondo: «Noi non crediamo ai fatti». Non posso dar retta a chi crede di parlare con Dio, dai! È da psicotici! Dico: se Dio avesse voluto che credessimo in lui, sarebbe esistito. Le religioni sono un fatto culturale. È tutto molto relativo. [...]

(copyright Krassner entertainment)

16 dicembre 2007

51/2007 – La classe operaia va in paradiso ?


Ventimila in corteo, lunedì 10 dicembre, per ricordare le vittime della ThyssenKrupp.
In una città assente gli operai torinesi protestano contro gli omicidi in fabbrica.
Un corteo muto e rabbioso.
Fischi per politici e sindacalisti, urla contro giornalisti e tutto ciò che rappresenta il «paese ufficiale».
Che ha dimenticato il lavoro.


E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Sur Kult (dicembre07-gennaio08) Wes Anderson, Film
www.edizionipem.it
Sur Freek (novembre) La casa del futuro, Cinema
www.edizionipem.it
Sur Têtu.com
Le Sénat italien remet sur les rails le projet de loi sur les unions civiles
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12195
Lutte contre les discriminations: l'Europe tance l'Italie, la Lettonie et la Finlande
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12244
Benoît XVI considère le mariage homosexuel, «un obstacle à la paix»
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12225

IO, MANIFESTO !
L’articolo
Risposta satirica a Giuliano Ferrara di Mariuccia Ciotta da “il manifesto” dell’11 dicembre 2007.
Giuliano Ferrara non è solo una persona, che in quanto tale giustamente si è offesa per l’irriverenza estrema di Daniele Luttazzi, e ci dispiace per lui.Ma la satira gioca con i simboli, gioca altrove, nel territorio immaginifico della metafora del potere. E Giuliano Ferrara è potere. […] La satira è una stonatura del linguaggio dei potenti, è una frattura dello status quo, è politica. È un esercizio di libertà che «offende» la verità dominante. Ed era questa l’intenzione di Luttazzi, offendere chi ci offende dall’alto, chi usa il suo privilegio per ammettere nel mondo l’ammucchiata oscena di Abu Ghraib, male «necessario» dell’Occidente in guerra di civiltà. La violenza di quei corpi, indicibile fotografia del reale, oltrepassa lo slittamento semantico di Luttazzi nella vasca da bagno dove i «complici» dell’orrore diventano figurine dell’assurdo. Dove Ferrara e company materializzano il loro auto-annientamento e non la punizione dell’autore satirico. Figurine tragiche che si umiliano a vicenda, che oltraggiano la loro stessa umanità. Ma, sostiene il direttore del Foglio, questa violenza senza limiti non può avvenire in tv, a teatro sì, e infatti mai ha querelato Luttazzi per lo stesso monologo recitato in palcoscenico. Perché, dice, la tv è uno «spazio pubblico» che conosce i confini dati dall’editore, responsabile di fronte agli inserzionisti pubblicitari e ai telespettatori. Non sputare nel piatto dove mangi, insomma. Se vuoi combattere il potere, fallo nelle cantine, a spese tue. Ma chi ha detto che lo spazio pubblico deve essere il regno del consenso e dell’ubbidienza? Luttazzi è stato cacciato dalla Rai insieme a Santoro e Biagi perché si era ribellato alla dittatura del sistema. E non è proprio lì che bisogna pretendere la libertà di espressione, di critica, di satira? Anche La7 è uno spazio pubblico, non è una merce privata di Antonio Campo Dall’Orto, è un’autostrada dell’etere, un patrimonio comune. Un imprenditore teatrale può cacciare Luttazzi, la tv che usa frequenze pubbliche no. […] La satira se la prende solo con i potenti e i prepotenti, mai con chi sta dall’altra parte. Se lo fa, diventa solo insulto, non farebbe ridere e, secondo le regole di mercato che tanto piacciono a Ferrara, quel comico sarebbe licenziato. Al posto di Daniele Luttazzi.
www.ilmanifesto.it

LES FILMS SUR GRAND ÉCRANS
:-)) Lions for Lambs (Leoni per agnelli) di Robert Redford
www.20thfox.it/cinema/leoni_per_agnelli-101301/101301
:-))) In the Valley of Elah (Nella valle di Elah) di Paul Haggis
www.mikado.it/scheda_film.asp?ID_FILM_MIKADO=283
:-)) Eastern Memories (La promessa dell’assassino) di David Cronenberg
www.promessadellassassino.it
:-)) American Gangster di Ridley Scott
www.cinema.universalpictures.it/website/AmericanGangster

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Visions

Un chant d’amour di Jean Genet
www.cinemagay.it/schede.asp?IDFilm=2160
Annozero
www.annozero.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it
Écoutes
Necessari Evil di Deborah Harry
www.deborahharry.com
The Turn di Alison Moyet
www.alisonmoyet.com

02 dicembre 2007

49/2007 – Ísland, mon amour...


E’ l’Islanda il Paese dove si vive meglio al mondo.
Scalzando la Norvegia che ha conquistato il primato per sei volte di fila.
L'Italia, all'interno di questa classifica che sottolinea ancora una volta il dislivello economico tra il nord e il sud del mondo, si colloca al ventesimo posto.
Sono questi i dati che emergono dall'ultima ricerca del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp)
che per stilare la tabella ha tenuto conto del livello di ricchezza, delle aspettative di vita e della realtà scolastica di ogni Paese.
Una good news che rende orgoglioso l’autore, d’origine islandese, di questo blog.
E a voi in quale paese vi piacerebbe vivere ?


«Tornare a casa per un islandese è qualcosa di più di una semplice rimpatriata. E' sempre un'esperienza forte, una piccoal catarsi e insieme un'evasione perché l'islandese tornando a casa evade dal mondo esterno. Entra, non esce. Si rinchiude nel suo mondo che è tra i più esclusivi, alieni e straordinari del pianeta. Stacca la spina del mondo per entrare in un'anormalità che per lui è familiare, consueta e accogliente.»

Il blog del vichingo trascorrerà qualche giorno a Parigi in occasione del ponte delle festività del 7 e 8 dicembre. Tornerà col numero 51.


E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Itaq, tomba dei giornalisti
Non c’è scampo per i giornalisti in Iraq. E se loro riescono a sfuggire ai killer di turno è la famiglia a pagarne le conseguenze. È successo ieri a Baghdad. Era l’ora di colazione, intorno alle sette del mattino, nel quartiere al Shaab nella periferia nordest della capitale, quando cinque uomini armati fino ai denti hanno fatto irruzione nella casa del giornalista Dia al-Kawwaz e hanno sterminato la sua famiglia: due sorelle, i rispettivi mariti e sette figli tra i 5 e i 10 anni. E poi hanno fatto saltare la casa con l’esplosivo. È stato lo stesso Dia al-Kawwaz, direttore del giornale online Shabeqat Akhbar al-Iraq con sede ad Amman, a dare la terribile notizia. Il giornalista quarantaseienne, costretto a fuggire in Germania ai tempi di Saddam perché considerato filo-americano, è noto per la sua decisa opposizione all’occupazione dell’Iraq. Ma, siccome in Iraq i giornalisti sono entrati nel mirino di occupanti e occupati - 206 sono gli operatori dell’informazione uccisi dal 2003, oltre a quelli rapiti di cui non si hanno più notizie -, Dia vive ad Amman. Le minacce delle brigate al Badr, le milizie del Consiglio supremo islamico iracheno (partito di governo) hanno raggiunto Dia al-Kawwaz anche in Giordania. Il giornalista, sciita, veniva accusato dalle milizie religiose sciite di essere «saddamista», lui che aveva dovuto fuggire dalla repressione di Saddam. Ma questo è solo uno dei tanti paradossi che vive il paese sotto occupazione. E le brigate al Badr sono una delle milizie che lavorano sia per la polizia che per il partito. Di giorno vestono la divisa e di notte la tolgono, così come le targhe delle loro macchine per non essere riconosciuti nelle loro azioni «punitive». Non che qualcuno oserebbe intralciarli, come è successo ieri: i killer sono passati tranquillamente attraverso un posto di blocco della polizia a pochi metri dalla casa devastata. E l’impunità è garantita, e come potrebbe essere diversamente se gli autori delle stragi sono le milizie dei partiti al potere? (Giuliana Sgrena)
Sur Têtu.com
Benoît XVI «spirituellement proche» des malades du sida
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12161
La municipalité d'Ancône reconnaît les couples non mariés
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12149

IO, MANIFESTO !
L’articolo
Aids, non stiamo facendo abbastanza di Vittorio Agnoletto da “il manifesto” del 1° dicembre 2007.
«Stop Aids. Keep the promise » (Ferma l'Aids. Mantieni la promessa) è lo slogan scelto anche
quest'anno per la Giornata mondiale di lotta all'Aids. Uno slogan che ci accompagnerà fino al 2010. Al summit di Gleneagles del 2005, infatti, i paesi del G8 si erano impegnati a garantire l'accesso universale alle cure entro il 2010. Da allora, però, pochi fra questi paesi hanno elaborato un minimo di strategia d'intervento e quasi nessuno una programmazione finanziaria adeguata. Di chi è la colpa? Dei governi in carica sicuramente. Dei parlamenti «distratti» anche. Ma noi attivisti stiamo facendo abbastanza? Stiamo facendo del nostro meglio per difendere i diritti di 30 milioni di sieropositivi del Sud del mondo, condannati a morte certa? Secondo me no. […] In Italia da tempo non si fanno più campagne di sensibilizzazione, in particolare rivolte ai giovani. La disponibilità a partire dalla metà degli anni '90 di farmaci anti-retrovirali che consentono di cronicizzare la malattia hanno generato la falsa illusione collettiva che il virus fosse sconfitto. Ma non è così. Il filo rosso che unisce la dimensione internazionale della malattia a quella nazionale è intrecciato con gli interrogativi di sempre: è solo una questione di salute pubblica o quello che è veramente in discussione è il rispetto di diritti umani fondamentali?
www.ilmanifesto.it

LES FILMS SUR GRAND ÉCRANS
Bee Movie di Steve
Hickner e Simon J. Smith
www.cinema.universalpictures.it/website/BeeMovie/index.php
:-) Simpaticamente divertente

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Visions
Heima dei Sigur Ros www.sigur-ros.co.uk/band/disco/heima-dvd.php

Annozero www.annozero.rai.it
TV Talk
www.tvtalk.rai.it
Decameron www.la7.it/decameron
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it
The Ultimate Fighter (stagione 5)
www.ufc.com/index.cfm?fa=tuf.home
Episodi delle nuove stagioni (USA) di :
Nip/Tuck
http://fxnetworks.com/shows/originals/niptuck_s5
Écoutes
The complete Giuni di Giuni Russo
www.fandango.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=1594