VISIONI OBLIQUE

16 maggio 2011

64ème Festival de Cannes - Jour 6

Brad Pitt - Conférence de presse - The Tree of Life © AFP


Terrence Malick, Bertrand Bonello, I fratelli Dardenne e Bruno Dumont condividono la stessa qualità: la bellezza possente delle loro inquadrature, la loro forza grafica. È questa capacità siderale che alla fine ha risvegliato Cannes. Non che quello fin’ora passato sugli schermi del Concorso fosse brutto, ma ai film proiettati nei primi giorni mancava proprio l’immediata evidenza nella maniera di inquadrare. Una superiorità, una certezza. E tornando ai registi citati sopra si ha l’impressione i film ridisegnino le dimensioni dello schermo. Dai lati (Bonello, tutto in orizzontale), dall’alto (Malick, più demiurgo che mai), dal davanti (Dumont affronta faccia a faccia i suoi eroi distrutti), dal dietro (i Dardenne che continuano nella loro corsa, bella e sicura). Ad ascoltare code di critici parlare in questi primi sei giorni di Festival esclusivamente delle storie presentate (i bambini, la pedofilia, il rapporto con la morte) si dimentica troppo facilmente che le sale del Palazzo del Festival sono fra le più belle del mondo. Necessitano solo di film alla loro misura.


I film visti oggi:
:-))) The Tree of Life di Terrence Malick (Competition)
:-/ Hors satan di Bruno Dumont (Un Certain Regard)
:-( Hallaa lawein di Nadine Labaki (Un Certain Regard)
:-)) Sleeping Beauty di Julia Leigh (Competition)
:-)) Play Ruben Östlund (Quinzaine des Réalisateurs)