VISIONI OBLIQUE

02 dicembre 2007

49/2007 – Ísland, mon amour...


E’ l’Islanda il Paese dove si vive meglio al mondo.
Scalzando la Norvegia che ha conquistato il primato per sei volte di fila.
L'Italia, all'interno di questa classifica che sottolinea ancora una volta il dislivello economico tra il nord e il sud del mondo, si colloca al ventesimo posto.
Sono questi i dati che emergono dall'ultima ricerca del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp)
che per stilare la tabella ha tenuto conto del livello di ricchezza, delle aspettative di vita e della realtà scolastica di ogni Paese.
Una good news che rende orgoglioso l’autore, d’origine islandese, di questo blog.
E a voi in quale paese vi piacerebbe vivere ?


«Tornare a casa per un islandese è qualcosa di più di una semplice rimpatriata. E' sempre un'esperienza forte, una piccoal catarsi e insieme un'evasione perché l'islandese tornando a casa evade dal mondo esterno. Entra, non esce. Si rinchiude nel suo mondo che è tra i più esclusivi, alieni e straordinari del pianeta. Stacca la spina del mondo per entrare in un'anormalità che per lui è familiare, consueta e accogliente.»

Il blog del vichingo trascorrerà qualche giorno a Parigi in occasione del ponte delle festività del 7 e 8 dicembre. Tornerà col numero 51.


E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Itaq, tomba dei giornalisti
Non c’è scampo per i giornalisti in Iraq. E se loro riescono a sfuggire ai killer di turno è la famiglia a pagarne le conseguenze. È successo ieri a Baghdad. Era l’ora di colazione, intorno alle sette del mattino, nel quartiere al Shaab nella periferia nordest della capitale, quando cinque uomini armati fino ai denti hanno fatto irruzione nella casa del giornalista Dia al-Kawwaz e hanno sterminato la sua famiglia: due sorelle, i rispettivi mariti e sette figli tra i 5 e i 10 anni. E poi hanno fatto saltare la casa con l’esplosivo. È stato lo stesso Dia al-Kawwaz, direttore del giornale online Shabeqat Akhbar al-Iraq con sede ad Amman, a dare la terribile notizia. Il giornalista quarantaseienne, costretto a fuggire in Germania ai tempi di Saddam perché considerato filo-americano, è noto per la sua decisa opposizione all’occupazione dell’Iraq. Ma, siccome in Iraq i giornalisti sono entrati nel mirino di occupanti e occupati - 206 sono gli operatori dell’informazione uccisi dal 2003, oltre a quelli rapiti di cui non si hanno più notizie -, Dia vive ad Amman. Le minacce delle brigate al Badr, le milizie del Consiglio supremo islamico iracheno (partito di governo) hanno raggiunto Dia al-Kawwaz anche in Giordania. Il giornalista, sciita, veniva accusato dalle milizie religiose sciite di essere «saddamista», lui che aveva dovuto fuggire dalla repressione di Saddam. Ma questo è solo uno dei tanti paradossi che vive il paese sotto occupazione. E le brigate al Badr sono una delle milizie che lavorano sia per la polizia che per il partito. Di giorno vestono la divisa e di notte la tolgono, così come le targhe delle loro macchine per non essere riconosciuti nelle loro azioni «punitive». Non che qualcuno oserebbe intralciarli, come è successo ieri: i killer sono passati tranquillamente attraverso un posto di blocco della polizia a pochi metri dalla casa devastata. E l’impunità è garantita, e come potrebbe essere diversamente se gli autori delle stragi sono le milizie dei partiti al potere? (Giuliana Sgrena)
Sur Têtu.com
Benoît XVI «spirituellement proche» des malades du sida
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12161
La municipalité d'Ancône reconnaît les couples non mariés
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12149

IO, MANIFESTO !
L’articolo
Aids, non stiamo facendo abbastanza di Vittorio Agnoletto da “il manifesto” del 1° dicembre 2007.
«Stop Aids. Keep the promise » (Ferma l'Aids. Mantieni la promessa) è lo slogan scelto anche
quest'anno per la Giornata mondiale di lotta all'Aids. Uno slogan che ci accompagnerà fino al 2010. Al summit di Gleneagles del 2005, infatti, i paesi del G8 si erano impegnati a garantire l'accesso universale alle cure entro il 2010. Da allora, però, pochi fra questi paesi hanno elaborato un minimo di strategia d'intervento e quasi nessuno una programmazione finanziaria adeguata. Di chi è la colpa? Dei governi in carica sicuramente. Dei parlamenti «distratti» anche. Ma noi attivisti stiamo facendo abbastanza? Stiamo facendo del nostro meglio per difendere i diritti di 30 milioni di sieropositivi del Sud del mondo, condannati a morte certa? Secondo me no. […] In Italia da tempo non si fanno più campagne di sensibilizzazione, in particolare rivolte ai giovani. La disponibilità a partire dalla metà degli anni '90 di farmaci anti-retrovirali che consentono di cronicizzare la malattia hanno generato la falsa illusione collettiva che il virus fosse sconfitto. Ma non è così. Il filo rosso che unisce la dimensione internazionale della malattia a quella nazionale è intrecciato con gli interrogativi di sempre: è solo una questione di salute pubblica o quello che è veramente in discussione è il rispetto di diritti umani fondamentali?
www.ilmanifesto.it

LES FILMS SUR GRAND ÉCRANS
Bee Movie di Steve
Hickner e Simon J. Smith
www.cinema.universalpictures.it/website/BeeMovie/index.php
:-) Simpaticamente divertente

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Visions
Heima dei Sigur Ros www.sigur-ros.co.uk/band/disco/heima-dvd.php

Annozero www.annozero.rai.it
TV Talk
www.tvtalk.rai.it
Decameron www.la7.it/decameron
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it
The Ultimate Fighter (stagione 5)
www.ufc.com/index.cfm?fa=tuf.home
Episodi delle nuove stagioni (USA) di :
Nip/Tuck
http://fxnetworks.com/shows/originals/niptuck_s5
Écoutes
The complete Giuni di Giuni Russo
www.fandango.it/default.asp?idlingua=1&idContenuto=1594

6 Comments:

Blogger Stoney said...

Una banalissima scelta: Spagna!

3 dicembre 2007 alle ore 17:25

 
Blogger Marco Antonio said...

Ma non si dice "Islande" in francese? (scherzo dai non fare quella faccia li,io ho scritto di peggio)
Nooooooo, non ci credo.
L'hai scritto nella lingua originale.
Sei troppo avanti (io troppo indietro; c'est la vie).

Il posto in foto è veramente incantevole, fa venir voglia di...hiking. Au-revoir

4 dicembre 2007 alle ore 11:26

 
Blogger milanouno said...

Sono d'accordo con Stoney. Spagna probabilmente. O Germania.
Ho avuto la fortuna di visitare l'Islanda con il mio compagno l'estate scorsa. Un paese bellissimo. Ma ho anche sofferto di un certa mia inadeguatezza mentale. La velocità, la vita di corsa alla quale sono abituato ha violentemente cozzato contro un mondo davvero troppo differente. Mea Culpa? Ho visitato, ammmirato, pagato conti salatissimi (l'Islanda è davvero carissima!), ma dopo il bel film alla sera mi sono spesso chiesto cosa fare. Forse i vuoti non sono il mio forte, i chilometri di nulla senza un albero erano indubbiamente carichi di fascino. Le cascate maestose. I paesini da 5 anime sorprendenti. Tutto super cute.
Ma non mi sono divertito.
Ho solo ampliato la mia conoscenza e non credo potrei viverci. Magari Vikingur mi odierà per questo. La lotta interna fra "mi piace e apprezzo" e il "che sono venuto a farci" mi ha accompagnato per tutto il viaggio. Forse un accompagnatore del posto avrebbe cambiato la percezione.
B.

4 dicembre 2007 alle ore 16:20

 
Blogger johnbruno said...

Posso fare una scelta europea e una extraeuropea?
Ok, è come mi avessi detto di sì!
Portogallo
Nuova Zelanda

4 dicembre 2007 alle ore 18:41

 
Blogger Skylark said...

Io mi "accontenterei" del casolare dove è nata mia nonna, sulle colline toscane.

5 dicembre 2007 alle ore 22:45

 
Blogger Marco Antonio said...

Non avrei saputo che paese rispondere ma trovo che l'idea del casolare sulle colline sia fantastica!!

6 dicembre 2007 alle ore 09:59

 

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