VISIONI OBLIQUE

28 ottobre 2007

44/2007 – Il diritto del più forte

Chiuso il processo a Mario Lozano, il marine che uccise Nicola Calipari.
La corte d’assise di Roma accetta il «difetto di giurisdizione».
Risultato: nessun dibattimento, nessun colpevole.
La giustizia italiana si dichiara impotente di fronte ad una magistratura superiore quella che permette la legge dell’impunità per qualunque reato commesso, ovunque venga commesso, se di quel reato è responsabile un marine americano.
Assolto per ciò che rappresenta: il dominio a stelle e strisce sul mondo.
Vale la legge del più forte.
Vale per la sentenza del 25 ottobre come per quella del Cermis, ma è la stessa cosa per la costruzione di una nuova base militare USA a Vicenza.

E’ LA STAMPA, BELLEZZA
Sur Têtu.com
Le prélat suspendu aurait «une liste» de noms d'homosexuels au Vatican
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11999
Vers un pacs à la mode suisse pour le Liechtenstein
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12000
Une affiche représentant un bébé «homosexuel» fait scandale
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12018
L'exposition «Art et homosexualité» ouvre finalement ses portes à Florence
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12009
Le Parlement du Liechtenstein approuve un pacs à la mode suisse
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=12023
Sur Freek (ottobre) Julia Stiles, Film

IO, MANIFESTO !
L’articolo
Sfida aperta di Gabriele Polo da “il manifesto” del 28 ottobre 2007.
Un partito senza forma, assemblato da una vocazione onnivora, nato solo per governare e sorto dall’interno del governo. […] Vuole offrire un messaggio di freschezza, ostenta sicurezza e usa toni decisionisti, argomenta in sintonia con la forza del mercato e promette radiosi orizzonti. Ma ciò che lo circonda è un ambiente torbido, un clima da ultima spiaggia, la paura del precipizio. […] Così tutto si riduce a uno sguardo fisso su palazzo Chigi, sulla tenuta del suo attuale inquilino, sulla scommessa di poterlo sostituire in fretta. […] Per il Pd il problema è come farlo uscire senza che sia Berlusconi a guidare il gioco e a trarne i frutti subito dopo. Compito arduo, quasi impossibile. […] Se il centrosinistra è in grado di chiedere a Prodi questo servigio e se il premier accetterà questo ruolo, sarà un passo in avanti, un elemento di chiarezza, con cui poi affrontare un voto dato da tutti per inevitabile. Ma un’ultima cosa va detta alla sinistra, che si gioca la pelle. Nel panorama rischioso che ha davanti, per non diventare ancella del Pd o semplice testimone di una resistenza passiva (cioè, in un caso e nell’altro, per non scomparire), chi sta fuori dall’orizzonte del Partito unico e della politica ridotta ad amministrazione del presente, deve chiarire in fretta i propri punti cardinali, avviando un percorso di partecipazione, non formale o solo elettorale, di chi lo scorso 20 ottobre è sceso in piazza. Facendo vivere ogni giorno quel metodo che può costruire un merito: solo così potrà contare e trattare. E sfidare le ambizioni maggioritarie del Pd e la sua rivendicata voracità.
www.ilmanifesto.it

LES FILMS SUR GRAND ÉCRAN
Giorni e nuvole di Silvio Soldini http://www.giornienuvole.it/
:-)) Drammaticamente precario


PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Visions
Annozero
www.annozero.rai.it
TV Talk
www.tvtalk.rai.it
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it

6 Comments:

Blogger Pier Lodigiani said...

In realtà questo commento si riferisce al post sulle "tette dei maschi". Ma volendo affrontare, più in generale, sta CAZZATA della libertà di opinione lo inserisco qui.
Perchè al suddetto post "pettoruto" (mi rendo conto che la parola tette può essere sconveniente) è arrivata pronta pronta una risposta che mi ha fatto riflettere. EccheCAZZO, mi sono detto...Uno deve chiedere il permesso per rendere pubblico un proprio modo di pensare? Poi leggo meglio e vedo un paragone con Aldo Busi, maestro di letteratura e di parolacce usate in modo proprio. Ma CAZZO, Vinkingur non è mica un romanziere! E poi le parolacce non sono utilizzate (anche da parte dei bambini) perche improprie e politicamente scorrette? Andiamo oltre...L'attacco è proprio diretto a Vikingur!!!! CAZZO, chiedo: "ma non hai visto che l'autore non è lui ma Viktor Erofeev, come correttamente indicato in calce all'articolo?"
O lo sconcerto per il fallocrate linguaggio ha preso il sopravvento su tutto? Anche a me a volte succede di perdere un po' la bussola. In quei casi mi fermo e cerco di pensare. Penso e ripeto mentalmente cazzoculofigatette. In pochi minuti lo sconcerto mi abbandona e con esso se ne va anche il bisogno di lanciare anatemi contro i "liberi turpiloquenti".

p.s. Saremo mica tra quelli che tirano giù i bestemmioni solo quando scopano per eccitarsi di più.....

29 ottobre 2007 alle ore 16:45

 
Blogger Stoney said...

Sono sicuro che l'amico Skylark non ha bisogno di essere difeso, tanto meno Vikingur (quello c'ha pure l'ascia!). Però se c'è un attacco da parte di Allodola (suona meglio in inglese, diciamocelo), di sicuro non è diretto al nostro corpulento ospite. Nel suo commento usa l'aggettivo "nostrano" riferendosi a Busi, in opposizione a dei natali esotici che di sicuro non sono associabili al caro Vichingo, bensì a Erofeev. Per quel poco che conosco Skylark, sono sicuro che è di profonda cultura e che è perfettamente a conoscenza del fatto che l'autore del testo è russo (non come me che ne ignoravo l'esistenza e me lo son dovuto andare a cercare in rete. Ma questa è un'altra storia).
Quanto all'utilizzo del turpiloquio, direi che ognuno sceglie come vivere (almeno, per quel poco che può scegliere) e quindi anche come parlare e scrivere. Dipende da quale effetto vuole ottenere. Essendo bergamasco, e aderendo senza dubbio ad alcuni stereotipi caratteristici della popolazione orobica, ti lascio supporre come reagisco quando mi schiaccio le dita chiudendo una portiera...

30 ottobre 2007 alle ore 08:32

 
Blogger johnbruno said...

Concordo con Stoney...l'intervento di Skylark non era assolutamente offensivo nei confronti di Vikingur. Ha espresso una sua opinione sul pezzo...tutto qui.

31 ottobre 2007 alle ore 22:53

 
Blogger Skylark said...

Seditionary:
Pazienza che non sia stato colta l'ironia nel modo di citare proprio Aldo Busi (di cui però ho molto apprezzato Seminario sulla gioventù), ma mi dovresti proprio spiegare da dove ti è venuta l'idea che stessi dirigendo un attacco a Vikingur.

E poi cosa c'entra quella frase sul permesso di rendere pubblico un proprio modo di pensare? Ho forse messo in discussione l'altrui libertà di opinione? A Erofeev la libertà di scrivere, a Vikingur la libertà di citarlo, a me la libertà di esprimere un'opinione sul pezzo di Erofeev. Nulla di più semplice.

Quanto alla parola cazzo, anche qui mi sembra che sei partito in quarta. Mica ho invocato la censura sulle parolacce e sui termini politicamente scorretti. Ho solo detto (e ribadisco) che trovo banale uno scrittore che ritiene di avere qualcosa di originale da dire solo perché usa la parola "cazzo".

6 novembre 2007 alle ore 20:46

 
Blogger Pier Lodigiani said...

A dir la verità non avevo alcuna intenzione di aggiungere ulteriori parole. Lo faccio solo perchè tirato in ballo direttamente e, soprattutto, per chiudere definitivamente un "dibattito" che non era assolutamente mia intenzione provocare.

1. So perfettamente che Vikingur non ha bisogno di essere difeso e quando parlavo di "attacco" era un'iperbole. Peraltro conosco bene Vikingur: è il mio migliore amico.

2. Non discuto la cultura di Skylark e non mi permetto di criticare i suoi gusti letterari (anche se con Busi la tentazione è immensa)

3. E' vero: non ho colto nessuna ironia. Anzi, mi sembrava tutto incredibgilente serio. Beh, mi sento già sufficientemente punito dal fatto che nessuno ha colto la mia di ironia. Siamo pari, ma invece di mettere la palla al centro propongo di chiudere qui la partita.

4. Concordo sul fatto che non c'è nessuna originalità nel turpiloquio. Però è molto divertente ed è sicuramente liberatorio. Cazzo!!!!!!

8 novembre 2007 alle ore 15:32

 
Blogger Skylark said...

Seditionary:
Grazie per la tua risposta, mi pare che ci siamo sufficientemente chiariti.

Per tutti:
Prima di chiudere definitivamente la discussione, vorrei farvi notare che l'autore, tra tutte le immagine possibili, ha scelto di paragonare il cazzo con la Patria. Vi chiedo: è una metafora incosapevole, oppure un tentativo di assimilare il cazzo a un concetto fortemente connotato in senso ideologico? In altre parole, l'autore sta dicendo che il cazzo merita la lettera maiuscola perché è una cosa "sacra" come la "patria"?
In quest'ultimo caso, mi sentirei di proporre di decostruire una simile retorica nazional-fallocentrica.

(D'accordo, la prossima volta parlo di Britney Spears, tanto per rimanere in tema di gusti letterari sopraffini...)

9 novembre 2007 alle ore 06:48

 

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