VISIONI OBLIQUE

08 luglio 2007

28/2007 – I wonder why

Brad Hollibaugh from www.atlasmen.com


La Grande Muraglia cinese, il Colosseo, Petra in Giordania, la statua del Cristo redentore di Rio de Janeiro in Brasile, le rovine di Machu Picchu in Perù, la piramide di Cichen Itza in Messico e il mausoleo dal Taj Maha, in India.
Sono le Nuove Sette Meraviglie del mondo, votate via internet da oltre 90 milioni di persone che hanno risposto all'iniziativa del regista svizzero-canadese Bernard Weber, da cui, giustamente, ha preso le distanze l'Unesco che ha definito la lista "frutto di una iniziativa privata che non potrà in alcun modo contribuire in maniera significativa e durevole alla preservazione dei siti eletti"; aggiungendo che
"non c'è alcun punto di paragone fra l'iniziativa mediatica e il lavoro scientifico ed educativo che porta all'iscrizione dei siti sulla Lista del Patrimonio Mondiale".
A conclusione della discutibile iniziativa ne è stata annunciata una nuova: le Sette Meraviglie della Natura, che già si possono votare via sms ed e-mail.

Noi la nostra scelta l’abbiamo immediatamente fatta ;-)

IO, MANIFESTO !
L’articolo Il Gore business dell’ecologismo di Marco Boccitto da “il manifesto” dell’8 luglio 2007 : Se davvero pensiamo che il global warming si combatta prenotando una nuova Fiat 500 o rinunciando alla cravatta in ufficio, allora possiamo star certi che Al Gore salverà la Terra. Non prima però di aver salvato il pop occidentale dalla peggior siccità creativa di cui è preda dai tempi dei Beatles. Il Live Earth che ieri ha avvolto il pianeta con il suo buonsenso iperecologista è innanzitutto un tesoretto da destinare al fatturato degli artisti che vi hanno partecipato. Una buona causa per cui suonare. Senza contare che «la più grande kermesse musicale della storia» è stato un modo più piacevole di altri per sensibilizzare quei due o tre miliardi di cinesi, indiani e brasiliani che stavano giusto uscendo di casa per comprarsi la macchina. Quando, riconvertiti i campi di riso in agrocarburanti avvertiranno i primi morsi della fame, se ne potrà riparlare. Il mondo nel frattempo lo salverà il Live Earth. Esattamente come il Live Aid e il Live 8 hanno salvato l’Africa. Anzi di più, perché stavolta la platea era più vasta, il cast elefantiaco, il tema universale, l’esposizione mediatica schiacciante. Per non parlare delle polemiche sui jet che hanno spostato le star con i loro contingenti, sui quintali di fragole e di spray alla vaniglia che Madonna ha preteso in camerino, sui soldi che il comune di Rio estorcerà alle favelas per bonificare Copacabana dopo il concerto. Tutti record che solo il prossimo concertone, quale che sia l’emergenza da sfidare (a naso potremmo dire l’acqua) abbatterà. Intanto le emissioni velenose di Co2 chi le abbatte? Il Veltroni d’America Al Gore? Più tv, web e merchandising. Più consapevolezza. Solo che prima la musica anticipava le tendenze al cambiamento mentre oggi arriva tardi, quando anche il più distratto e inquinante dei capitalisti ha sposato la causa ecologista, con la certezza che la cosa è diventata redditizia. Ringrazieremmo volentieri Al Gore e faremmo il tifo per lui qualora si candidasse nel 2008, se solo in circolazione ci fossero meno petrolieri ambientalisti, meno carnivori animalisti, zero sviluppo sostenibile e niente più guerre chiamate missioni di pace. Lui il mondo lo ha dominato da numero 2 della Casa bianca e ora che vale come il 2 di coppe si accontenta di salvarlo. Uno che ha perseguitato Frank Zappa quando sua moglie Tipper guidava la lobby censoria del Parents music resource center, noto anche come «movimento delle mamme anti-rock», e ora vuole venderci il country sfiatato di Garth Brooks perché è verde come l’Oregon. Comprereste un disco usato da uno così? Per l’Africa si trattava di cancellare il debito e non di risarcire. Qui si parla al massimo di sviluppo ostenibile, a ricordarci che viviamo sul pianeta degli ossimori. Decrescita felice però è una bestemmia. Si profilano
già i futuri rapporti nord-sud, tarati stavolta sulle emissioni nocive: io c’ho la 500 nuova, tu il catorcio euro 0 che ti ho rifilato sottocosto dieci anni fa, o al massimo l’utilitaria iraniana che hai preso ieri ma appesta come una Simca 1000 del ’68. Che facciamo, bombardiamo?
www.ilmanifesto.it

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
La série télé
Dexter (prima stagione)
www.sho.com/site/dexter/home.do
À la télé
W L’Italia diretta
www.wlitaliadiretta.rai.it
Live Earth
http://liveearth.it.msn.com
Sur You Tube
Let’s Come Together
www.youtube.com/watch?v=SpXVOE1n-MY

2 Comments:

Blogger Stoney said...

28/2007 – I wonder
Ho capito: vuoi scatenare un nuovo fronte di guerra (all'interno della comunità gaya) con la tua proposta...
:-D
Ps: proposta che per altro ha ancora alcuni aspetti (beh, forse solo uno) pubblicamente non dimostrati.

8 luglio 2007 alle ore 20:47

 
Blogger Skylark said...

Ma no, dai, questo è orrendo!

11 luglio 2007 alle ore 01:45

 

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