37/2008 – Il buco nero

Altro che Big Bang al CERN di Ginevra, il vero buco nero è quello del revisionismo strisciante in cui è caduto questo paese.
« Rendiamo omaggio ai soldati di Salò che difesero la patria »; dopo le « revisioni » di Alemanno è il ministro La Russa a rivendicare le radici della destra italiana.
E lo fa l’8 settembre, di fronte al Presidente Napolitano e contro la sua difesa della Resistenza; ma anche questo è un segno dei tempi, della profonda trasformazione - e degenerazione - del nostro sistema politico. Se il fascista La Russa può permettersi di usare, da quel podio, « istituzionalmente », un linguaggio che negli ultimi anni aveva dovuto moderare e mascherare, se può dire quello che pensava e che pensa, è perché avverte che se lo può permettere.
Che si sono abbassate le difese immunitarie del paese rispetto a quella retorica e a quelle argomentazioni e che nel senso comune prevalente, la memoria di quegli eventi è ferita, neutralizzata, in ampia misura azzerata.
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-( The Mummy: Tomb of the Dragon Emperor di Rob Cohen
La Cina è vicina. Anche per gli O’Connell, l’esuberante famiglia di archeologi che dopo le avventure all’ombra delle piramide egizie s’invola verso l’oriente estremo per combattere un risorto imperatore Dragone. Ma i colpi di scena e l’azione mozzafiato che dovrebbero essere un marchio di fabbrica della saga non incantano più nessuno. Soporifero.
Sur petit écran
Death in Venice di Luchino Visconti
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