28/2008 – Sabina Guzzanti, santa subito
QUI per la seconda parte del video
Nel potente coro bipartisan di politici e intellettuali che criticano l’attrice Sabina Guzzanti per il suo ormai celeberrimo monologo pronunciato martedì scorso dal palco di piazza Navona, parte un assolo di prim’ordine.
Dario Fo ha difeso il diritto di fare satira e con questo Sabina Guzzanti.
«La satira è un atto di rifiuto e come tale non può che essere acceso. E’ una contro-aggressione che risponde allo smacco del potere con uno sghignazzo che non può essere elegante. La satira è nata per capovolgere l’ordine delle cose, per mettere il re in mutande. Il linguaggio della satira non può che essere virulento, sfacciato, insultante. Questo è l’unico modo civile per rispondere ad un potere che usa una violenza inaudita, che approfitta della sua posizione per sfottere fino in fondo la gente».
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-( Hancock di Peter Berg
Sur petit écran
In Bruges di Martin McDonagh
Be Kind Rewind di Michel Gondry
El orfanato di Juan Antonio Bayona
UFC 74 , UFC 75
The Ultimate Fighter (stagione 6 US)
CINEMA IPERREALISTA
Arabesque
C’era una volta in un paese molto, molto lontano… Giudicato da molti come il capolavoro di Chris Ward, Arabesque può altresì essere considerato un riuscito adattamento per lo schermo casalingo di uno dei racconti delle mille e una notte. Rari esemplari mascolini si aggirano sessualmente voraci lungo le tre ore di questo tour carnale ambientato in un mistico luogo del deserto mediorientale. Molti degli attori hanno un look arabeggiante (Huessein, François Sagat o Sarib), sebbene la maggior parte di loro sembra più che altro spagnola. Ma che importa, eccezionale è lo sforzo produttivo e quasi autentico è il risultato finale: cesti intrecciati, tappeti persiani, cuscini ricamati, tende trapuntate… disseminati qua e là in un set dallo stile inconfondibilmente mediterraneo: la tenda del sultano, la tomba del faraone, il gran palazzo dello sceicco e l’immancabile bagno turco. Spezzoni dai film Lo sceicco e Il figlio dello sceicco, interpretati da Rodolfo Valentino negli anni Venti, sottolineano il passaggio tra una scena e l’altra. Mentre l’etnica colonna sonora composta da JD Slater fa da sottofondo ad attività sessuali capaci di far innalzare la temperatura ben al di là di quella raggiunta a mezzogiorno nel deserto del Sahara. Anche i costumi hanno la loro rilevanza, nonostante gli unici ammessi, i diafani pantaloni larghi tipici della regione, sono relegati ad una danza del ventre esclusivamente maschile.
ÉCOUTES DE LA SEMAINE
Sigur Rós in concerto all’Arena Civica di Milano
1 Comments:
Sono d'accordo su quanto ha detto la Guzzanti, ma secondo me il fatto che lo abbia affermato con la sua faccia invece di quella, chessò, di Moana o la Marini o uno dei personaggi cui ci ha abituato, ha dato un'efficace arma di ritorsione ai tirapiedi di Berlusca e del Papa. Aveva bisogno di una maschera.
Facendolo a viso scoperto, secondo me, poteva dire le stesse cose essendo più sottile.
Esprimersi esplicitamente con i convertiti (noi) non serve. Sfonda una porta aperta e dice cose che già sappiamo o/e pensiamo. Con i cattolici benpensanti o chi vota a destra in genere è alto il rischio che attacchi del genere siano controproducenti. Abbassarsi al livello loro non credo sia buona cosa. Se si vuole spostare il consenso, temo che i mezzi siano altri... Non chiedermi quali, però. Son tutt'altro che in grado di fornire proposte alternative...
14 luglio 2008 alle ore 11:40
Posta un commento
<< Home