VISIONI OBLIQUE

20 maggio 2008

61ème Festival de Cannes – jour 7

Diego Maradona, Climbing of the Steps of the film Maradona by Kusturica © AFP

Fra i mali del mondo, di cui è quasi d’obbligo che un festival così importante come quello di Cannes debba esserne la (cattiva) coscienza, alcuni sono meglio rappresentati di altri. La miseria, ad esempio, caratterizza da lungo tempo il soggetto inconsolabile di innumerevoli film qui presentati. Contrariamente, nel caso della violenza, di cui l’attualità non cessa di proporci a quale punto essa invada il mondo, il discorso è più complesso. Difficile filmarla senza rischiare il sadismo scopino tipo Haneke, o la compiacenza della macelleria, essa lascia spesso i cineasti nella loro nudità cittadina. Nel suo ultimo Indiana Jones, Spielberg trucida orde di personaggi senza versare una goccia di sangue, fedele alla sua recente filosofia, in nome della quale ha digitalmente ripulito il suo E.T. dai simboli più violenti. Gomorra (per il suo soggetto), L’échange (per una sequenza) e Los bastardos (per un’inquadratura) hanno rimesso brutalmente le lancette dell’orologio al loro posto: la violenza è presa di coscienza univoca e frontale. Gurdandola potremmo averne male, ma senza dubbio è necessaria.

Yes, they Cannes !
:-)) L’echange
di Clint Eastwood (Competition)
:-) Los bastardos di Amat Escalante (Un certain regard)
:-( Johnny Mad Dog di Jean-Stéphane Sauvaire
:-) Liverpool di Lisandro Alonso (Quinzaine des réalisateurs)
:-( Elève libre di Joachim Lafosse (Quinzaine des réalisateurs)