VISIONI OBLIQUE

19 maggio 2008

61ème Festival de Cannes – jour 6

Luc and Jean-Pierre Dardenne with Arta Dobroshi, Photocall Lorna's silence © AFP
Il passaggio tra finzione e documentario è una speculazione tra cineasti e critica che lascia spossati ancora prima d’iniziarne a discuterne. Menzogne della realtà, verità dell’immaginario, si può dissertare sull’argomento senza fine e senza soluzione. Nonostante ciò bisogna confessare che questo soggetto ha la pelle dura a morire e che ogni anno si reinvesta un po’ dappertutto. Sabra e Chatila rivissute attraverso il prisma di una confessione e di un disegno animato in Waltz with Bashir, le rovine libanesi attraversate de un’icona del cinema (Catherine Deneuve in Je veux voir), l’inchiesta giornalistica all’origine di Gomorra sulla camorra napoletana, la Cina live di 24 City o, ancora a venire, i corsi per immimgrati nella periferia francese di Entre les murs di Laurent Cantet, provano che numerosi film si appoggiano in definitiva su fonti (documenti, esperienze, tracce visibili…), che s’incaricano di rivelare, scombussolare o tradire.

YES, THEY CANNES !
:-)) Le silence de Lorna di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Competition)
:-) Of Time and the City di Terence Davies (Seance speciale)
:-) De ofrivilliga di Ruben Ostlund (Un certain regard)
:-) Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull di Steven Spielberg (Hors competition)