VISIONI OBLIQUE

20 maggio 2007

60ème FESTIVAL de CANNES – jour 5

Gli U2 in un mini concerto al Palais prima della proiezione del documentario U2 3D

Cannucce.
La si chiama tavola rotonda. E’ una formula riservata alla grandi star o a quelle meno grandi ma che vanno di fretta. Julianne Moore, superba in Savane Grace, soggiornava a Cannes solo per 36 ore preferendo raggiungere al piùpresto marito e figlia, come ci ha confessato. Allora la tavola rotonda è sinonimo di pressione: la star arriva solitamente in ritardo, non si ha molto tempo a disposizione ed è necessario porre almeno una domanda per non fare la figura del giornalista che si accontenta di utilizzare quelle dei suoi colleghi. Il problema sono proprio loro, una decina di giornalisti attorno ad un tavolo con preoccupazioni del tutto differenti. Il reporter tedesco sa che l’attrice ha trascorso parte della sua infanzia a Monaco e domanda a Julianne Moore cosa pensa delal Germania. La giornalista di Vanity Fair vuole assolutamente conoscere l’ultima stravaganza che si è permessa l’attrice e se è lei che prepara i pasti a casa. La cronista olandese fresca della proiezione dell’ultimo documentario di Michael Moore la interroga sulla sua coscienza politica. Alla fine il risultato più o meno è il seguente: “Oh, io amo molto la Germania, io sono qualcuno di molto semplice, la mia priorità è la famiglia, e sì, sono consapevole di quanto sono fortunata ad essere qui”. Quanto al sottoscritto ho ben posto la mia domanda sul suo ruolo nel film di Tom Kalin, ma ero talmente soddisfatto di essere riuscito ad interessarla che non ho nemmeno ascoltato la risposta. E non ho il registratore. C’est mon coté star.


L’Incertain Regard
:-) Chacun son cinéma di registi vari @ Hors Competition
:-) Mang Shan di Yang Li @ Un certain regard
www.festival-cannes.fr/index.php/fr/archives/film/4434714
:-( Scorpion di Julien Seri @ Marché
www.cinemovies.fr/fiche_film.php?IDfilm=13258
:-)) XXY di Lucia Puenzo @ Semaine de la critique
www.semainedelacritique.com/sites/article.php3?id_article=235
Penetrante e delicato racconto sull’identità di genere
:-/ Zoo di Robinson Devor @ Quinzaine des réalisateurs
www.quinzaine-realisateurs.com/films/14125/Zoo.html
A caval donato non si guarda in bocca

1 Comments:

Blogger Stoney said...

Fantastico! :D

21 maggio 2007 alle ore 13:32

 

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