VISIONI OBLIQUE

03 settembre 2006

35/2006 – That’s what friends are for

Archiviate le vacanze estive è inevitabile confrontarci col "nuovo" anno che verrà.
E si sprecano i propositi, più o meno fattibili, per affrontarlo al meglio.
La sensazione è che il tempo a nostra disposizione ci sembri sempre più limitato.
Ottimizziamolo allora, magari iniziando con lo sfoltire quelle che ci appaiono inutili frequentazioni interpersonali; ma quali?
Mi viene in aiuto un’illuminante lista redatta dall’autore di radiosarajevo.blogspot.com
- conoscenti: con cui si passa del tempo senza alcuna implicazione di carattere emotivo
- conoscenti funzionali: la cui frequentazione deriva da motivazioni ambientali (ufficio, studio, palestra, ecc.)
- vecchie amicizie o riesumazioni: con cui c’è stato un forte rapporto iniziale sfilacciatosi successivamente ma con cui si mantiene un civile contatto in nome dei vecchi tempi
- amici lontani: con cui c’è stata un’intimità di rapporto tale da resistere alla separazione fisica, coloro con cui ci si sente sporadicamente ma che sembra di averli sempre accanto
- amici punto e basta: con cui c’è uno scambio totale; complici, quasi come amanti (spesso meglio degli amanti stessi) e sintonici; coloro che ti stanno vicino, a cui si può chiedere sempre qualsiasi cosa e che normalmente non ti giudicano mai; perciò assai rari.
La decisione è presa: le prime tre categorie verranno falciate senza pietà!


PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
L’ARTICLE
"Arbeit macht frei", il mostro tra noi di Marco Bascetta da "il manifesto" del 1° settembre 2006 : " […] Quelle parole, sostengono i più, sono rese inutilizzabili dal fatto di essere state impiegate dal nazismo e per di più come epigrafe sulla più ripugnante delle sue imprese: l’allestimento dei campi di sterminio. L’offesa arrecata a chi ha vissuto quell’orrore o anche a chi solo lo ha appreso indirettamente è naturalmente grave. Ma perché i nazisti furono fulminati come il senatore da questa "immensa verità"? Converrà allora chiarire che Arbeit macht frei non è una espressione mostruosa perché utilizzata dal nazismo, ma che è stata usata dal nazismo anche perché era già di per sé una concezione mostruosa. Essa corrisponde a una visione del tutto strumentale e meccanica dell’essere umano dalla quale perfino il pontefice mette in guardia. A prenderla sul serio si dovrebbe imputare la libertà a uno schiavo obbediente, a un ragazzino sfruttato nelle fornaci pachistane o a una cinese rinchiusa nei sottoscala del salernitano (o anche a un operaio di Melfi) e negarla a un bambino o a un disoccupato. Chissà cosa ne pensano i due operai morti folgorati ieri proprio nella provincia in cui "il lavoro rende liberi"? […] "
L’INFO Oslo, ritrovato l’Urlo di Munch – L’opera rubata due anni fa con "La Madonna", altro capolavoro del pittore. La polizia: "Non è stato pagato alcun riscatto". Ma non spiega come i due quadri sono stati ritrovati.
L’ÉMISSION TÉLÉ Our Noise
www.mtv.it
LES FILMS SUR PETIT ÉCRAN Salò o le centoventi giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini
www.pasolini.net/cinema_salo.htm

LES FILMS SUR GRAND ÉCRAN
:-) Time di Kim Ki-duk
www.mikado.it/scheda_film.asp?ID_FILM_MIKADO=258
:-) Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta
www.luce.it/istitutoluce/film/sahara.html

1 Comments:

Blogger johnbruno said...

ok...niente più pietismi, buonismi, sentimentalismi...sono falsità che nascondono altri pensieri!
Il taglio netto è necessario per se stessi quando ti permette di crescere, di migliorare..ma non deve essere un atto utilitaristico, non deve dimostrare la tua forza! Alcune volte può sembrare una fuga, un modo troppo semplice per risolvere i problemi!

16 settembre 2006 alle ore 01:09

 

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