56.Berlinale – Tag 8
Amici e conoscenti chiedono come si svolge la tipica giornata del giornalista al Festival di Berlino. Guardando film si usa rispondere. Ma poiché la risposta non sempre risulta essere soddisfacente ecco un inquadramento orario che può facilitare la comprensione dello scorrere del tempo. Prendiamo l'esempio della giornata odierna, che non prevedeva la realizzazione di interviste.
ore 07:00 sveglia, doccia, colazione abbondante
ore 08:00 in metropolitana per 5 fermate sulla linea U2 destianzione Potsdamer Platz
ore 8:30 al press-counter per ottenere biglietti per le proiezioni da recuperare l'indomani
ore 9:00 in sala stampa per controllare la posta e aggiornare il blog quotidiano
ore 10:00 primo film
ore 12:30 secondo film
ore 15:00 conferenza stampa del secondo film
ore 16:00 terzo film
ore 18:00 conferenza stampa del terzo film
ore 19:30 quarto film
ore 22:30 quinto ed ultimo film
ore 00:00 in metropolitana per il ritorno a casa
Tra un film e l'altro: pausa caffé, pausa pranzo, pausa merenda, pausa cena; se c'è tempo.
In 12 giorni il peso corporeo è calato di 4 chili!
LES FILMS VUS AUJOURD’HUI SUR GRAND ÉCRAN
:-) The Notorious Bettie Page di Mary Harron – USA @ Panorama
www.berlinale.de/en/programm/berlinale_programm/datenblatt.php?film_id=20063288
:-) L’ivresse du Pouvoir (Comedy Of Power) di Claude Chabrol – Francia @ Concorso
www.berlinale.de/en/programm/berlinale_programm/datenblatt.php?film_id=20062254
:-) Find Me Guilty di Sidney Lumet – USA @ Concorso
www.berlinale.de/en/programm/berlinale_programm/datenblatt.php?film_id=20062980
:-)) El cielo dividido (Broken Sky) di Julian Hernandez – Messico @ Panorama
www.berlinale.de/en/programm/berlinale_programm/datenblatt.php?film_id=20062075
:-( Vacationland di Todd Verow – USA @ Panorama
www.berlinale.de/en/programm/berlinale_programm/datenblatt.php?film_id=20063791
OLTRE LE FACCINE
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Dalla regista di American Psycho un avvincente "biopic" su colei che fu la pin up "noir" più eccentrica degli anni Cinquanta.
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Torna l'accoppiata Chabrol-Huppert. Un gran bel vedere ed un gran bel sentire, nonostante non siamo agli inavvicinabili livelli di La cerimonia o Grazie per il cioccolato.
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Un Vin Diesel sorprendentemente capace, quasi perfetto se non fosse per la doppia passata di cerone sul viso, fa da mattatore nella classica quanto rassicurante location rappresentata dall'aula di un tribunale americano.
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Prendersi, lasciarsi, riprendersi, rilasciarsi... tra uomini... cullati da ipnotiche carellate e panoramiche.
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Sono passati dieci anni da Frisk, e una manciata di altri film dimenticabili. Il regista conferma di non saper dirigere, né cinepresa, né attori.
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