10/2009 – Allora, che fare ?
Unità a sinistra? Dipende.
Ne parlavamo giusto un mese fa nel post n.06/2009. D’allora qualche evoluzione in merito.
Le assemblee di sabato a Firenze e Milano hanno confermato che gli appelli a una lista unitaria per le europee di giugno, almeno per ora, sembrano destinati a cadere nel vuoto. Con il rischio che torni un po’ dovunque la tentazione di saltare un giro elettorale con l’astensione. Da un lato infatti Rifondazione e Pdci confermano la loro alleanza sotto l’insegna della falce e martello e della Sinistra europea.
Dall’altra l’area rosso-verde che va dai socialisti di Nencini fino a Vendola passando per Verdi e Sd è ormai pronta a lanciare il proprio cartello di sinistra e libertà. Un movimento che non è detto si coaguli, dopo le elezioni, in un nuovo partito anche per le resistenze che covano qua e là sul territorio e perfino tra alcuni dei contraenti principali come il Sole che ride.
Due liste diverse che vista la soglia di sbarramento per Strasburgo non scongiurano il rischio di un altro naufragio dopo quello dell’Arcobaleno ad aprile e dei quattro congressi estivi con il loro carico di rancori e scissioni.
Una sinistra divisa e a rischio di scomparsa definitiva alimenta, a torto o a ragione, la voglia di astenersi e la critica radicale a una politica percepita come salvataggio separato di gruppi dirigenti in agonia.Che fare dunque?
Saltare un giro, insistere con una moratoria multilaterale che salvi il salvabile e si apra davvero al conflitto sociale oppure accettare la scelta tra le due sinistre?
Il quadro comincia ad essere chiaro, e da qui a giugno nessuno può chiamarsi fuori.
L’incertain regard è sempre più propenso a saltare un giro.
I suoi lettori ?
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-)) Watchmen di Zack Snyder
:-)) Revolutionary Road di Sam Mendes
Lectures de la semaine
Life with My Sister Madonna di Christopher Ciccone
Acqua storta di L.R.Carrino
Ne parlavamo giusto un mese fa nel post n.06/2009. D’allora qualche evoluzione in merito.
Le assemblee di sabato a Firenze e Milano hanno confermato che gli appelli a una lista unitaria per le europee di giugno, almeno per ora, sembrano destinati a cadere nel vuoto. Con il rischio che torni un po’ dovunque la tentazione di saltare un giro elettorale con l’astensione. Da un lato infatti Rifondazione e Pdci confermano la loro alleanza sotto l’insegna della falce e martello e della Sinistra europea.
Dall’altra l’area rosso-verde che va dai socialisti di Nencini fino a Vendola passando per Verdi e Sd è ormai pronta a lanciare il proprio cartello di sinistra e libertà. Un movimento che non è detto si coaguli, dopo le elezioni, in un nuovo partito anche per le resistenze che covano qua e là sul territorio e perfino tra alcuni dei contraenti principali come il Sole che ride.
Due liste diverse che vista la soglia di sbarramento per Strasburgo non scongiurano il rischio di un altro naufragio dopo quello dell’Arcobaleno ad aprile e dei quattro congressi estivi con il loro carico di rancori e scissioni.
Una sinistra divisa e a rischio di scomparsa definitiva alimenta, a torto o a ragione, la voglia di astenersi e la critica radicale a una politica percepita come salvataggio separato di gruppi dirigenti in agonia.Che fare dunque?
Saltare un giro, insistere con una moratoria multilaterale che salvi il salvabile e si apra davvero al conflitto sociale oppure accettare la scelta tra le due sinistre?
Il quadro comincia ad essere chiaro, e da qui a giugno nessuno può chiamarsi fuori.
L’incertain regard è sempre più propenso a saltare un giro.
I suoi lettori ?
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-)) Watchmen di Zack Snyder
:-)) Revolutionary Road di Sam Mendes
Lectures de la semaine
Life with My Sister Madonna di Christopher Ciccone
Acqua storta di L.R.Carrino
4 Comments:
Provo tristezza nel pensare alla sinistra in questo momento; la possiamo ancora definire 'opposizione'? Opposizione all'acqua di rose forse, e la frammentazione non aiuta di sicuro.
Non sostengo che si debbano fare grandi alleanza e quindi tentare di inglobare parti di centro che hanno poco in comune ma, almeno, non applicare una inflessibilità totale che comporti solo un galleggiamento dei partitini. Lo sbarramento dovrebbe far capire che i compromessi, seppur minimi, sono necessari per stare al mondo.
Dopo gli ultimi disastrosi risultati ci vuole veramente un reset.
Ripartire da zero; essere più vicini alle persone; le stesse persone che nel tempo hanno perso fiducia nella sinistra.
Le persone che osservando le diverse porte sul lato sinistro del corridoio non sanno scegliere in quale entrare sarebbero facilitate da un minor numero di scelte, ed io, non sarei portato a mostrare tutta la mia depressione politica tramite l'astensione.
L'astensione dovrebbe essere un messaggio diretto al partito per fargli capire tutto il disappunto che uno prova ma com'è possibile che il partito non l'abbia ancora percepito?
Non credo mi asterrò.
M.A.S.
10 marzo 2009 alle ore 18:03
Saltare un giro non serve a niente.
Appaga forse il tuo senso di coerenza intellettuale, ma non manda un messaggio a nessuno né risolve i problemi.
Nel Parlamento Europeo ci sono persone come Luisa Morgantini o Monica Frassoni che hanno lavorato tanto e piuttosto bene.
Andare a votare, anche "in condizioni non ottimali" (ovvero con tante perplessità), significa dar loro una possibilità in più di essere rieletti/e e di continuare il loro lavoro.
Se questo ancora non bastasse, pensate alla probabile rielezione di Elisabetta Gardini e Iva Zanicchi.
14 marzo 2009 alle ore 05:08
La tentazione di astenermi è forte, ma ho ancora rispetto per l'istituzione del voto e non credo che un ancora maggiore astensionismo a sinistra avrebbe come automatica conseguenza il reset auspicato e necessario delle classi dirigenti dei partiti.
Avrei voluto che lo sbarramento al 4% rappresentasse quel vincolo che forzasse i vari coriandoli rossi a trovare un'intesa, pena la sparizione. A tutt'oggi sembra che le liste siano due. Voterò per una delle due, scegliendo sulla base dei candidati presentati.
14 marzo 2009 alle ore 15:43
la tentazione di saltare questo giro è davvero fortisima... ma sparire nel silenzio mi preoccupa forse ancora di più. Probabilmente voterò, che almeno ci si possa contare fra sopravvissuti...
16 marzo 2009 alle ore 14:15
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