46/2008 – Il diritto del più debole

Settimana densa, per chi ancora sente la necessità d'indignarsi, quella appena trascorsa.
Se ne è andata Miriam Makeba. Deceduta, dopo aver cantato ancora una volta della libertà e dei diritti del suo continente, in un paese che si prepara a varare una legge razzista contro immigrati e rom: ronde legalizzate; multe salatissime e divieto di matrimonio per chi non ha il permesso di soggiorno, tasse e test di italiano per chi ne ha diritto; campi rom solo se approvati con referendum e un’odiosa «patente a punti» sull’integrazione. A quando la patente per i politici razzisti? Siccome non tutti possono espatriare all’Eliseo come Carla Bruni per sentirsi fieri di non essere italiani, speriamo almeno che qualcuno s’indigni di vivere in un paese che si accalora per il colorito di Obama e per le battute razziste di Berlusconi e poi lascia passare sotto silenzio un disegno di legge sulla «sicurezza » che sembra pensato apposta per far rimpiangere la legge Bossi-Fini.
E’ lo stesso paese che, assolvendo l’imperdonabile, salvifica, grazie al colpo di spugna operato dai giudici di Genova, l’onore della polizia di Stato e quello del governo Berlusconi, responsabile politico della mattanza del 2001.
Ma un barlume di speranza ancora c’è. Ha ben ragione Beppino Englaro nell’affermare l’esistenza dello «stato di diritto». Perché i giudici della Suprema Corte hanno applicato regole e principi che le leggi prescrivono: le leggi e non le parole d’ordine che certa opinione pubblica e certe ideologie hanno suggerito in maniera corposa. Nel ribadire l’inammissibilità del ricorso della Procura Generale di Milano, la Suprema Corte ha dunque confermato la precedente decisione che prescrive che ogni trattamento sanitario deve perseguire la dignità; la dignità è il diritto a riconoscersi come uomo e donna capaci di auto-determinazione e liberi di sottrarsi a sofferenze ulteriori.
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran
:-/ 007 Quantum of Solace di Marc Forster
L’eccellente Casino Royale faceva ben sperare in questo secondo episodio interpretato da Daniel Craig ormai a suo agio nel ruolo. Nonostante il credibile scenario politico contemporaneo e la competenza registica, il film stenta a decollare. Transitivo.
Sur pétit écran
Mad Men (seconda stagione US)
UFC 78 - UFC 79
Sur YouTube
Gus & Waldo – How to cure arachnophobia
Écoutes de la semaine
Donkey dei CSS
Diary of an afro warrior di Benga
Teilzheitippie di Annett Louisan
2 Comments:
Ottimo commento.
E grazie di ricordare che esiste ancora la capacità e la possibilità di indignarsi contro la deriva di questo paese e l'intolleranza ormai sfacciata.
17 novembre 2008 alle ore 21:10
Ci sono persone che pensano di voler più bene ed Eluana del suo stesso padre.
In qualche maniera fanno di lei la cavia sacrificabile nella dimostrazione della verità; paladini del giusto e del bello che, in quanto tali, non ammettono altra possibilità.
007) il primo era quasi più credibile; questo episodio sembra stia virando verso i precedenti Brosnan-like.
Craig lo trovo veramente convincete anche se monoespressione come Eastwood nei film di Leone :)
TruBlood) interessante questa serie; un parallelo molto aderente soprattutto se togliamo la lettera N ai vampiri (FANGS).
au revoir monsieur
18 novembre 2008 alle ore 14:39
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