VISIONI OBLIQUE

02 agosto 2009

31/2009 – Uccellacci e uccellini


Un sottotitolo alleggerito e una descrizione del profilo rinnovata.
Due lifting minimali per un blog che compie questo mese quattro anni di esistenza e che si accinge ad andare in vacanza per tornare, abbronzato e rinvigorito, il 27 agosto col post corrispondente alla settimana numero 35.
Nel contempo L'incertain regard ha deciso di concludere la breve esperienza in Facebook.
Non perché si sia stancato di poke, richieste di amicizia da sconosciuti e messaggi indesiderati (dopotutto è sufficiente limitarli se non addirittura azzerarli innalzando il grado di privacy del proprio profilo), ma perché terribilmente annoiato dall’essere informato in modo così assiduo, e a volte fastidioso, del vissuto quotidiano altrui.
Sembra che ora vada di moda Twitter, un po’ per gli eventi occorsi in Iran e un po’ per altro; pare che se ne parli davvero molto in questi giorni.
Ma 140 caratteri non crediamo siano sufficienti per esporre una idea che valga la pena di essere condivisa, o comunque farlo sarebbe faticosissimo.
Montaigne ha detto "Ti ho scritto una lettera lunga perché non avevo tempo di scriverne una breve": una considerazione molto calzante.
Essere iper-connessi con chicchessia per comunicare in tempo reale una passione, un pensiero, o più semplicemente ciò che ci accade ? No, grazie !
Se L’incertain regard ha qualcosa da far sapere al pubblico la blogga, se è qualcosa di più riservato la comunica direttamente agli interessati.
E per le emergenze ? E’ sempre a disposizione il 113, oppure il 112 ma anche il 115, il 116, il 117 e il 118.

VISIONS DE LA SEMAINE

Sur petit écran

Star Trek Deep Space Nine (quinta stagione US)
Torchwood (terza stagione UK)
Koroshiya1 di Takashi Miike
Nightmare Detective di Shinya Tsukamoto

1 Comments:

Blogger Pier Lodigiani said...

TANTO RUMORE PER NULLA

Caro amico,

per risponderti scelgo una forma più "epistolare" ma che comunque non vuole essere nè sarcastica o meno affettuosa. Tu mi conosci e sai quanto riesco essere critico. In questa occasione sarò molto critico. Nell'affermare che c'è molto più conformismo nell'anticonformismo "forzato". Io sono su facebook, uso internet quotidianamente per restare "connesso" con gli amici, sparare quattro cazzate (perchè si, anche queste aiutano a vivere meglio) e di volta in volta decido se giocare, ascoltare musica, chattare o comprare qualcosa. Talvolta visito anche siti a carattere pornografico perchè dopo una giornata di lavoro distende i nervi. Vivo internet e facebook come alcuni dei (molti) mezzi di comunicazione che ho a disposizione. Grazie a facebook ho recuperato vecchi amici, o magari riesco a coltivare un po' di più nel quotidiano quegli amici che per vari motivi (distanze, impegni o quant'altro) non riesco a sentire o vedere quanto vorrei.
Detto questo esco, mi diverto, mi incazzo e mi annoio. A prescindere da facebook. In altri momenti della mia vita sto in casa e mi isolo. Talvolta arrivo a deprimermi. E anche in questo caso l'esistenza di facebook non ha mai modificato nè in bene né in male la mia condizione.
Così come non lo ha fatto il telefono, l'autoradio o il televisore. E anche quando sono entrato su facebook, ti assicuro, non sono stato assalito da migliaia di persone vogliose di conoscermi o di "stringere amicizia con me". Perlopiù si trattava di persone che in vari ambiti e occasioni avevo già conosciuto nella vita reale. Su facebook ho conosciuto qualcosa in più rispetto a loro. Come magari di avere ideali e passioni in comune. Si, perchè per quanto suoni strano, su facebook si fa anche politica, si condividono cause e impegni civili. E poi si ride e si scherza. Mi permetto di sottolineare - perdonami - che esiste una vita sola e sei tu, non certo facebook, a decidere quanto vuoi che sia reale o virtuale.
A volte mi sono arrivate richieste di "amicizia" non particolarmente gradite. Mi sono limitato a ignorarle. Ancora una volta non è cambiato nulla. Sono ancora io. Capisco peraltro che, non essendo io una "celebrity" come Bill Gates o Nicolò Ammaniti non ho orde di fans che mi si accalcano alla porta di casa o a quella di facebook. Quello che però mi lascia un po' perplesso è il fatto che una persona più o meno celebre decida di rendere pubblico il fatto di uscire da facebook. Perchè così come è sostanziamente irrilevante il fatto di esserci credo sia altrettanto irrilevante decidere di andarsene. Anche per una celebrità. Perchè credo che l'anticoinformismo a tutti i costi sia altrettanto snob, pericolosamente più conformista e banale del conformismo stesso. Sei iper-connesso e ciò ti annoia? Parliamone, ma per favore, facciamolo fra noi. Per noi che non siamo "toccati" dalla celebrità, uscire da facebook, partire per un viaggio o scendere al bar sotto casa sono, grazie al cielo, fatti privati.

Io, per esempio, mi limito a chiudere la porta.

In silenzio.

Con l'affetto di sempre,

Pier

3 agosto 2009 alle ore 13:05

 

Posta un commento

<< Home