VISIONI OBLIQUE

02 marzo 2008

09/2008 – Superstizioni


Mai toccarsi i genitali per strada: rischia infatti una multa chi fa questi gesti “indecenti” davanti ad altri anche se la li fa solo per “scaramanzia”.
L'invito all'educazione e alla decenza arriva dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza 8389 di lunedì 25 febbraio, ha confermato 200euro di multa nei confronti di un 42enne comasco che “sulla pubblica via si toccava vistosamente i genitali (da sopra i vestiti)”.
L'uomo era stato condannato dal tribunale di Como l'11 maggio dello scorso anno. Contro questa decisione ha fatto ricorso in Cassazione sostenendo che il gesto da lui “effettuato, equiparato a un grattamento, non era nient'altro che un movimento compulsivo e involontario, probabilmente finalizzato alla sistemazione della tuta da lavoro”.
La terza sezione penale della Suprema corte non ha condiviso questa tesi e, dichiarando inammissibile il ricorso, ha messo nero su bianco che “il palpeggiamento dei genitali davanti ad altri soggetti, in quanto manifestazione di mancanza di costumatezza ed educazione, deve considerarsi atto contrario alla pubblica decenza, concetto comprensivo di quel complesso di regole comportamentali etico-sociali che impongono a ciascuno di astenersi da condotte potenzialmente offensive del sentimento collettivo della compostezza del decoro, generanti disagio, disgusto e disapprovazione nell'uomo medio”.
Meglio, dunque, fare gli scongiuri a casa propria ?
Una cosa è certa: nel nostro paese c'è un bizzarro concetto di “decenza”.
E anche un'altra: alla Corte di Cassazione hanno un sacco di tempo libero.


VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-( Jumper di Doug Liman
:-)) Into the Wild (Into the wild – Nelle terre selvage) di Sean Penn

Sur petit écran
A Very British Gangster di Donal MacIntyre
Superstar: The Karen Carpenter Story di Todd Haynes
The L word (4a stagione)

1 Comments:

Blogger Pier Lodigiani said...

....finchè ci consentono di masturbarci in pubblico, di metterci le dita nel naso e di grattarci il buco del culo siamo ancora uomini liberi.

6 marzo 2008 alle ore 14:12

 

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