VISIONI OBLIQUE

03 febbraio 2008

05/2008 – Resurrezione



"Un neonato vitale, in estrema prematurità, va trattato come qualsiasi persona in condizioni di rischio, e assistito adeguatamente".
Così si legge in un documento congiunto, firmato dai direttori delle cliniche di Ostetricia e Ginecologia di tutte e quattro le facoltà di Medicina delle università romane.
Secondo i cattedratici, infatti, "con il momento della nascita la legge attribuisce la pienezza del diritto alla vita e, quindi, all'assistenza sanitaria".
Di fatto, nel caso in cui un feto nasca vivo dopo un'interruzione di gravidanza, il neonatologo deve intervenire per rianimarlo, "anche se la madre è contraria, perché prevale l'interesse del neonato".
Ma cosa continua a muovere la mobilitazione permanente sulla questione dell'aborto che agita le democrazie occidentali, i loro angeli teodem e la cupola vaticana sopra di loro?
Non certo il tentativo, perso in partenza, di sottrarre alle donne questo primato.
Bensì quello di colpevolizzarlo, privatizzarlo, ricondurlo nell'ombra di quella dimensione «naturale» da cui la parola femminile lo strappò alcuni decenni fa per portarlo alla luce del sole, della politica, del diritto.
Non è un conflitto sulla sacralità della vita.
È un conflitto, nient'affatto sacro e tutto mondano, per il potere di parola sulla vita, un conflitto nel quale alcuni uomini si allineano al Dio creatore che dicono di adorare per alimentare il proprio desiderio di onnipotenza e rimuovere il limite imposto a questo desiderio dalla parola dell'Altra.

Dal 7 al 17 febbraio L’INCERTAIN REGARD trasloca a Berlino per seguire la 58ima edizione dell’omonimo festival cinematografico. Per questo periodo, calendario proiezioni permettendo, il blog sarà quotidiano.

VISIONS DE LA SEMAINE
Sur grand écran

:-) Cloverfield di Matt Reeves
Sur You Tube
Jawbone blue tooth ad

3 Comments:

Blogger Stoney said...

Non credo che acquisterò un Jawbone blue tooth, però, nonostante la mia avversione per gli sport violenti (e la violenza in genere), questo spot mi ha persuaso che il rugby è uno sport da seguire. Anzi, da praticare con tanto di annessi e connessi.
;-D
Attendiamo ansiosamente reportage da Berlino. Buona permanenza!

4 febbraio 2008 alle ore 14:58

 
Blogger johnbruno said...

Su,su, ragazzi...creiamo una bella squadretta di rugby! :-)
Buon lavoro a Berlino!

6 febbraio 2008 alle ore 12:25

 
Blogger Marco Antonio said...

Le Iron Ladies? :)) ah già quelle facevano un altro sport.

7 febbraio 2008 alle ore 13:51

 

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