VISIONI OBLIQUE

25 marzo 2007

12/2007 – TransItalia

Siamo il paese del giorno dopo, della gogna a scoppio ritardato.
Ce lo dimostrano il sequestro Mastrogiacomo e la vicenda di Siriana.
La verità è che c’è molta ipocrisia.
Perché si vuol far finta di dimenticare che si è in guerra e in guerra queste cose accadono. E se vengono liberati “terroristi” per americani e israeliani va bene. Gli italiani no. Noi siamo cuore e mandolino, quindi inaffidabili. Ci sarebbe fin troppo da sorridere se non avessimo ben presente quali sono i rischi di questi agguati. E in una repubblica fondata sul ricatto come la nostra non è dietrologia immaginare qualsiasi scenario. Intercettazioni, dossier, incidenti diplomatici, E lo sdegno internazionale, se si è fortunati.
Proprio il paese del doppio senso, ecco quel che siamo. Dove se ti porti a letto la Yespica la notte dopo essere andato al Family Day sei un ganzo, ma se ti fai beccare a parlare con un trans sei finito. Perché la politica è maschia, anche quando si traveste.


E’ LA STAMPA, BELLEZZA
GIORNALISTI CHE CADONO NELLA RETE. La solitudine del giornalista di fronte al monitor è un'immagine destinata a scomparire. O a restare, come la macchina da scrivere, solo una posa nostalgica. E anche la redazione - luogo quasi inaccessibile al cittadino medio - diventerà più simile nel futuro al nodo centrale di una rete di giornalismo distribuito, aperto, open-source. L'ultima metamorfosi dei citizen media mira al cuore della produzione di notizie, distruggendo una barriera che nei precedenti esperimenti di giornalismo dal basso era rimasta perlopiù intatta: quella tra professionisti e amatori. E' l'esperimento di New Assignment, che vuole trasformare i lettori in una schiera organizzata di fonti, reporter, informatori, intervistatori, senza però perdere la professionalità dei media vecchio stampo. Dopo una lunga fase di presentazione e di raccolta fondi, questo progetto - capitanato da Jay Rosen, un guru del citizen journalism - è diventato infatti operativo, con il suo primo incarico, «Assignment Zero», e il suo primo oggetto di indagine: il crowdsourcing.
http://zero.newassignment.net
Su Têtu.com
Un conseiller régional de Lombardie réclame la torture pour les gays
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11219
Le cardinal vicaire de Rome lance une campagne contre le Dico
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11205
Su Posh (di marzo) David Lynch www.edizionipem.it
Su Freek (di marzo) Gweneth Paltrow, Sequel mania, Film
www.edizionipem.it

IO, MANIFESTO !
L’articolo Europa, nuovo mondo di Luciana Castellina da “il manifesto” del 16 marzo 2007 : « Nessuno in occasione del 50° anniversario dei Trattati di Roma lo ha ricordato, ma forse, vista la concomitanza con l'incidente diplomatico “Mastrogiacomo”, sarebbe valso la pena. Parlo del fatto che il primo Parlamento a proporre l'unità europea, non fu uno del nostro continente, ma quello americano: l'11 marzo del 1947 il Senato, il 23 il Congresso. Auspice John Foster Dullas, per anni potente capo della diplomazia statunitense. Ben più che il sogno covato a Ventotene di un'Europa che, superati i conflitti del passato sarebbe diventata simbolo di pace, la sua nascita evocò la paura di una nuova deflagrazione bellica. La Cee fu infatti espediente per far ingoiare il riarmo della Germania, costruita come bastione a sostegno della trincea che tornava a solcare il continente, coincise con il culmine di un'altra guerra, quella fredda, che per non esser calda non fu meno paurosa. L'Unione europea non è certo stata solo questo, ha via via acquistato meriti e accumulato altri demeriti. Ma quel marchio d'origine non se l'è mai tolto di dosso: più che una comunità europea si è dato vita a una comunità atlantica. E atlantica è rimasta sempre: difficile rintracciare un gesto di reale autonomia nei confronti diWashington; e quando qualche paese l'ha osato - vedi la Germania al momento della guerra dell'Iraq - ha poi dovuto rimettersi in riga accettando di correre in quel disgraziato paese per dare una mano a riparare i danni provocati dagli americani. In qualche modo, timidamente, ci ha provato anche D'Alema,ma vediamo tutti cosa gli si sta scaricando addosso. Offrire anche solo il sospetto di esser in disaccordo con gli americani può portare sul rogo, come Giordano Bruno. Visto che l'Unione europea compie cinquant'anni forse potrebbe cominciare a emanciparsi. Anche perché, ammesso (e però non concesso) che la protezione militare di Washington ci sia in passato servita, oggi non si capisce più contro chi e a quale scopo. Il fatto è che, se si continua a ritenere una bestemmia mettere in dubbio l'utilità di una così cieca alleanza, è perché in fondo si è vittime del messianesimo proprio non solo al governo, ma a larghissima parte del popolo americano: la convinzione che il loro sia il migliore modello di società possibile, la “Nuova Gerusalemme”, e che il resto del mondo abbia tutto da guadagnare a seguire il loro esempio. Anzi, che il loro dovere è impegnarsi in una crociata, per aiutarlo ad accogliere la loro democrazia standardizzata. “Esistono poche cose così pericolose - scrive il vecchio storico Eric Hobsbawn - di un impero che persegue i propri interessi nella convinzione di star facendo un favore all'umanità” Visto tuttavia che la gestione del globo ad opera degli Stati Uniti sta mostrando un certo numero di crepe; visto che non sono più la sola potenza del mondo, perché altre ne stanno crescendo, l'ormai anziana Europa potrebbe forse avere un po' più di coraggio: nel ricordare che esistono dei limiti a quanto possono fare con la loro potenza. »
www.ilmanifesto.it

PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
Les films sur petit écran Our Daily Bread
www.ourdailybread.at
Le CD Pocket Symphony degli Air
www.pocket-symphony.com
À la télé
Desperate Housewives www.skylife.it/guida_tv/evdetail.do?id=7432656

XII Campionati mondiali di nuoto
Nip/Tuck
www.mediaset.it/brand/italia1/nip_tuck/schedaprogramma_624.shtml
Report
www.report.rai.it
Parla con me
www.parlaconme.rai.it
Sur You Tube
Aldo Busi
www.youtube.com/watch?v=a6MubCJ74zQ