11/2007 – L’invasione degli ultracorpi
Una lettera anti-Dico sarà consegnata ai romani dai sacerdoti impegnati nella benedizione pasquale.
Il volantino di propaganda “a difesa della famiglia” è promosso dal cardinale Ruini, che ha rilanciato una campagna porta a porta contro le coppie di fatto e quelle gay.
La missiva invita a negare i diritti ai “devianti”.
E’ LA STAMPA, BELLEZZA
OBIETTIVO REPORTER. Vengono presi per denaro. Per ricattare politicamente un paese - non necessariamente il loro. Per regalare visibilità mediatica ai loro rapitori. Per terrorizzare loro e i loro colleghi. Per essere scambiati con altri uomini o altre cose. Perché li scambiano per spie. Raramente, anche, per errore. Pagano un conto salato, i giornalisti, nelle guerre del terzo millennio. Lo pagano per il loro lavoro e per quello di chi le guerre le valuta, le progetta, le provoca e infine le lascia combattere ai tanti la cui pelle vale meno del dividendo pagato da un buon conflitto. «Qui non accade niente, chiedo di rientrare» scrisse da Cuba l’illustratore del New York Journal al suo capo. «Resta: tu ci metti le immagini, la guerra ce la metto io» rispose William Randolph Hearst, padrone del giornale e di molte altre cose. Poco dopo esplose il Maine, gli Usa dichiararono guerra alla Spagna, il Journal passò da trentamila a trecentomila copie. Era il 1898. Se nessuno la racconta, una guerra non esiste. Decine di conflitti africani triturano esseri umani nel silenzio più assoluto e nel salvadanai dei bar la raccolta di spiccioli contro la fame nel mondo prosegue indisturbata, non si smuovono paesi e coscienze, l’Onu fa ciò che può (non molto). Ma davanti a taccuini e telecamere una guerra diventa veramente una guerra. Cioè dirime controversie internazionali, ridistribuisce poteri, distrugge status quo o ne crea di nuovi. Con l’eccezione dei morti ammazzati, il cui punto di vista non viene in alcun modo alterato dalla presenza o meno della stampa, per tutti gli altri ogni guerra si combatte in due momenti: quando il sangue viene sparso e quando ciò viene raccontato. Ogni guerra miete il suo bilancio di cronisti: i più vicini alla linea di tiro, sfortunati, coraggiosi o scervellati, vittime collaterali di un uragano che passa loro vicino. Nelle guerre contemporanee, in questo stato bellico permanente scatenato dopo i massacri dell’11 settembre, questo fenomeno sembra essersi evoluto. I giornalisti sono diventati un obiettivo in sé.
Su Têtu.com
Le pape appelle les politiques à ne pas voter de lois «contre nature»
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11191
Appel à manifester à Rome pour réveiller la classe politique italienne www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11151
Les projets hardis des gays de droite
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11150
Le Dico marque un premier temps d'arrêt au Sénat
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11156
Concubinage: le Sénat ouvre la danse des débats
www.tetu.com/rubrique/infos/infos_detail.php?id_news=11138
Su Kult (di marzo) Jasmine Trinca, David is on fire, Film www.kultmagazine.com
IO, MANIFESTO !
L’articolo Se l’astice muore due volte di Gianfranco Capitta da “il manifesto” del 16 marzo 2007 : « […] Del resto, che ci sia un nesso tra la situazione generale italiana, politica e culturale, e quanto scuote e censura la scena di questo teatrino milanese, non sfugge a nessuno. Nessuno fa una campagna di salvaguardia per la salvezza degli astici o di altre specie animali, nessuno accampa principi vegetariani (che sarebbe perfino più comprensibile), o realmente e radicalmente ecoambientali. Però si colpisce con la censura preventiva (che da dovunque venga ha solo un segno inconfutabile) chi vuole provocare artisticamente lo scandalo dello sfruttamento della natura. Comprese specie animali e perfino vegetali (lo sa chi ha visto altri spettacoli di Garcia), vittime di uno sfruttamento tutto mirato alla soddisfazione di una esigua minoranza di abitanti del pianeta, mentre la gran parte resta affamata e condannata solo a guardare da lontano, o lavorare sottopagata, alle medesime risorse. Non per mitizzare il temibile cardinale Ruini e i suoi aggressivi e instancabili confratelli di porpora, ma è evidentissimo che la «doppia morale» di triste memoria sta tornando in grande auge. Si può fare tutto, o quasi, o forse anche di più (come recitano le cronache rosa-penali di questi giorni) ma senza farlo vedere. Non si pretenda di mostrarlo, all’anagrafe o su un palcoscenico, che pure sarebbe tenuto istituzionalmente a rappresentare il mondo di fuori. Si può continuare a «uccidere per mangiare» astici o qualsiasi altro essere vivente, o anche per farsene vestiti o ornamenti o qualsiasi altro uso inutile. Basta che non si «veda», anche se a questo punto il vero spettacolo diventa l’ipocrisia. È passato quasi un quarto di secolo dal famoso episodio del cavallo, che gli spettatori vedevano uccidere dagli addetti del macello di Riccione, come avviene abitualmente, mentre andava in scena uno spettacolo tratto da Genet sulla violenza del mondo. Ci furono fuochi e fiamme morali e editoriali, poi tutto si spense. In questi venticinque anni i costumi, come anche le tecnologie e i consumi, si sono trasformati in maniera incalcolabile, che piaccia o meno. È curioso, ma perfino paradossalmente «bello», che solo il teatro faccia scandalo, perché solo lì certe contraddizioni prendono il centro della scena. » www.ilmanifesto.it
PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
À la télé
Viva l’Italia – Pane e politca su Rai3
Parla con me www.parlaconme.rai.it
Cambio moglie (puntata GBLT) www.la7.it/tv/programmi/dettaglio.asp?id_program=16589
Annozero www.annozero.rai.it/annozero/default.htm
Nip/Tuck www.mediaset.it/brand/italia1/nip_tuck/schedaprogramma_624.shtml
Rugby Torneo delle 6 Nazioni: Italia-Irlanda, Francia-Scozia, Galles-Inghilterra
www.la7.it/6nazioni
Sur You Tube
Azis – No Kazvam ti stiga www.youtube.com/watch?v=TBeLVoWgraQ
Laura Panerai www.youtube.com/watch?v=kkqY42VzygY
3 Comments:
Ti leggo sempre con attenzione ed interesse. Complimenti per il blog. Raffaele
20 marzo 2007 alle ore 14:14
Grazie per il supporto dimostrato.
22 marzo 2007 alle ore 10:19
Ma Ruini non ha voglia di andarsene definitivamente in pensione...passare i pomeriggi ad osservare gli operai che lavorano nei cantieri, a giocare a scopa in qualche circolo per anziani, a dare le briciole ai piccioni seduto sulla panchina...gli farebbe bene...a dire il vero farebbe più bene a noi che a lui!
23 marzo 2007 alle ore 23:54
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