13/2010 – Falce, carroccio e martello

La delusione delle aspettative riposte nel voto delle regionali è stata forte. Soprattutto considerando che l’oltranzismo eversivo di una destra che attacca la democrazia e il lavoro, gli scandali continui e le divisioni interne, la disoccupazione e il disagio sociale crescente, non hanno prodotto la sconfitta di questa destra. In Italia evidentemente non soffia il vento della Francia, qui l’astensionismo si spalma su tutti i partiti. E l’erosione di consensi che pure la destra registra nonostante la crescita in valore percentuale della Lega, non ha impedito la conquista di nuove regioni… e via discorrendo. Nel marasma motivazionale che ha accompagnato il dopo elezioni merita di essere segnalata una lettera pubblicata da il manifesto e intitolata “Io comunista, ho votato Lega”. Leggiamo alcuni stralci :
Sono uno studente universitario di 27 anni che si professa filocomunista, ma che domenica, al momento fatidico, ha posto una croce su Alberto da Giussano. Perché? Per diversi motivi: tanto per cominciare, un partito comunista in Italia non c’è. […] Poi, quando dico di essere filocomunista, intendo dire che credo nell'ideale economico, nella lotta di classe, non nelle tante battaglie post-sessantottine che sembrano essere diventate la principale preoccupazione della sinistra di oggi (non me ne vogliano gli omosessuali, ma preoccuparsi delle unioni di fatto oggi è come preoccuparsi di raddrizzare i quadri durante un terremoto...). Infine, la questione immigrati: il razzismo è sbagliato, ma anche il voler tapparsi gli occhi davanti a un problema reale è sbagliato. […] Ma se c'è qualcuno di mente aperta che ha davvero a cuore l'interesse del Paese, qualcuno che le elezioni ogni tanto vorrebbe vincerle e che non si accontenta di essere un bellissimo perdente, ecco, io mi rivolgo a quel qualcuno: pesa le mie parole, vienimi incontro. […]Fammi sentire che non ci sono soltanto i matrimoni gay e il diritto di voto agli immigrati, ma che ci sono anch'io, povero signor Rossi qualunque, che ha l'unica colpa di non appartenere a nessuna minoranza etnica, sessuale o religiosa, e che di conseguenza viene sistematicamente ignorato da quello che una volta era il partito dei lavoratori.
Interessante e istruttiva questa missiva. Perché mostra quale sia il tallone di Achille della sinistra che ha permesso la (resistibile) ascesa della Lega. Una sinistra che non ha mai avuto una cultura dei «diritti civili» (radicali esclusi), non ha anticorpi contro chi spaccia i diritti solo come frutto della sopraffazione. Mancando una concezione dei «diritti di tutti» (inclusi avversari e nemici), io ho diritti solo in quanto qualcun altro ne viene privato. Non penso che difendere i diritti di «qualcuno » sia difendere i diritti di tutti, inclusi i miei, come nel caso delle rivendicazioni di «froci» e migranti. Al “compagno che ha sbagliato” ricordiamo che Karl Marx non ha infatti mai parlato di portare via diritti a qualcuno per darli come privilegi a qualcun altro: all'opposto ha parlato di trasformare quelli che erano privilegi di pochi in diritti per tutti.
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur petit écran
:-( Invictus di Clint Eastwood
:-( Tekkon Kinkreet di Michael Arias
:-) Moon di Duncan Jones
:-) Cocaine Cowboys di Billy Corben
:-/ I giorni dell’eclisse di Aleksandr Sokurov
Sono uno studente universitario di 27 anni che si professa filocomunista, ma che domenica, al momento fatidico, ha posto una croce su Alberto da Giussano. Perché? Per diversi motivi: tanto per cominciare, un partito comunista in Italia non c’è. […] Poi, quando dico di essere filocomunista, intendo dire che credo nell'ideale economico, nella lotta di classe, non nelle tante battaglie post-sessantottine che sembrano essere diventate la principale preoccupazione della sinistra di oggi (non me ne vogliano gli omosessuali, ma preoccuparsi delle unioni di fatto oggi è come preoccuparsi di raddrizzare i quadri durante un terremoto...). Infine, la questione immigrati: il razzismo è sbagliato, ma anche il voler tapparsi gli occhi davanti a un problema reale è sbagliato. […] Ma se c'è qualcuno di mente aperta che ha davvero a cuore l'interesse del Paese, qualcuno che le elezioni ogni tanto vorrebbe vincerle e che non si accontenta di essere un bellissimo perdente, ecco, io mi rivolgo a quel qualcuno: pesa le mie parole, vienimi incontro. […]Fammi sentire che non ci sono soltanto i matrimoni gay e il diritto di voto agli immigrati, ma che ci sono anch'io, povero signor Rossi qualunque, che ha l'unica colpa di non appartenere a nessuna minoranza etnica, sessuale o religiosa, e che di conseguenza viene sistematicamente ignorato da quello che una volta era il partito dei lavoratori.
Interessante e istruttiva questa missiva. Perché mostra quale sia il tallone di Achille della sinistra che ha permesso la (resistibile) ascesa della Lega. Una sinistra che non ha mai avuto una cultura dei «diritti civili» (radicali esclusi), non ha anticorpi contro chi spaccia i diritti solo come frutto della sopraffazione. Mancando una concezione dei «diritti di tutti» (inclusi avversari e nemici), io ho diritti solo in quanto qualcun altro ne viene privato. Non penso che difendere i diritti di «qualcuno » sia difendere i diritti di tutti, inclusi i miei, come nel caso delle rivendicazioni di «froci» e migranti. Al “compagno che ha sbagliato” ricordiamo che Karl Marx non ha infatti mai parlato di portare via diritti a qualcuno per darli come privilegi a qualcun altro: all'opposto ha parlato di trasformare quelli che erano privilegi di pochi in diritti per tutti.
VISIONS DE LA SEMAINE
Sur petit écran
:-( Invictus di Clint Eastwood
:-( Tekkon Kinkreet di Michael Arias
:-) Moon di Duncan Jones
:-) Cocaine Cowboys di Billy Corben
:-/ I giorni dell’eclisse di Aleksandr Sokurov
:-)) Okuribito (Departures) di Yojiro Takita
Decameron di Daniele Luttazzi
1 Comments:
No, evitiamo di cadere in queste trappole...il ragazzo della lettera dice di essere "filocomunista o comunista". In realtà è figlio di questa società, di questa politica in cui si vota solo chi ci rappresenta, chi ci "protegge" e fanculo alle minoranze (in fondo essendo "minoranze" quanti vuoi che siano?). Come Sig. Rossi Qualunque si vive meglio in una regione governata dalla Lega, senza pillola abortiva, senza più alcun finanziamento ad avvenimenti culturali (che cazzo serve la cultura..i soliti spocchiosi comunisti), con una sola religione, con la multietnicità solo se non ci rompe le balle e soprattutto con la possibilità di essere finalmente vincitori, qualsiasi sia il risultato finale, ma vincitori.
Per quanto riguarda la lotta di classe..beh, essendo alleati con il PDL ci penserà sicuramente Berlusconi!!!
6 aprile 2010 alle ore 12:25
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