WEEK 39-2005 : sep.28-oct.2
E' passata la moda a Milano.
Trascinando il suo opulento ed anacronistico carrozzone.
Effimeri figuri hanno sfilato sulle passerelle milanesi questa settimana.
La quarta settimana del mese, quella a cui tanti italiani "non arrivano".
PRÉFERENCES DE LA SEMAINE
LE FILM Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki www.luckyred.it/castello.html
LE LIVRE La sottile linea scura di Joe R. Lansdale www.joerlansdale.com
LE DISQUE Laughter Through Tears degli Oi Va Voi www.oi-va-voi.com
L’ARTICLE Se la moda è per una società che non esiste di Michele Ciavarella, da "il manifesto" del 28.09.2005 : "... L'altro grave problema della creatività appannata della moda è la progressiva perdita di capacità di intercettare i tanti cambiamenti della società...se a New York...fanno la fila per vedere Rize...a Milano si organizzano le feste con le veline e le sfilate con gli ospiti calciatori.Dimenticando che ovunque nel mondo il modello non è la tv italiana, residuale e provinciale che parla di una società che non esiste..."
L'EMISSION TELE Signé Chanel www.arte-tv.com/fr/connaissance-decouverte/chanel/799550.html
1 Comments:
Cosa rimane del nulla.
E se di questo gran darsi da fare dei "creativi" per intercettare i cambiamenti della società non rimanesse che il nulla? Pensiamoci, ammesso che ne valga la pena. Come può la moda interpretare la società? La società, quella vera, vive ai margini delle strade. Luoghi che da dietro i vetri oscurati delle limousine, la gente della moda non vede proprio mai. La moda fa sognare? Si, ma solo chi la fa, in quanto le persone normali sognano ancora il sesso, la caduta del governo e cose simili. La moda è un gioco? Forse. Ma sempre e solo per quelli che la fanno, e non è un caso che, con le sue iperboli metta sulla scena personaggi -uomini, donne e neutri - sempre più simili a improbabili cocotte. Un gioco tanto costoso quanto inutile. Mi piacerebbe dire che è immorale se non fosse che la parola morale, così come il suo contrario, mi da generalmente i brividi. La moda nutre se stessa e si autodigerisce velocemente. Meglio così. E se non più tanto creativa da interpretare i cambiamenti della società poco male. A questo ci penserà quella gente che, nonostante la moda, si limita a vestirsi.
2 ottobre 2005 alle ore 21:55
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